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"Diritti delle donne, un progresso vero dell'Occidente"

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

"Quello che caratterizza davvero l'Occidente e la sua cultura è la libertà conquistata dalle donne, un fondamento della nostra esistenza di cittadini che vivono in democrazia, e un progresso vero in mezzo a tanti passi avanti e tanti altri indietro fatti dalla Storia". Lo ha detto il presidente Enrico Rossi incontrando i giornalisti nella giornata dedicata alla Festa della donna.  

"Un punto da cui non è pensabile tornare indietro - ha sottolineato il presidente - che ci qualifica nel confronto ad esempio con certo mondo islamista che rifugge dall'affrontare questi temi. Ed è una chiave di lettura utile per capire tante ambizioni di progresso, di riconoscimento di diritti  che si muovono nel momento storico attuale, ma anche il motivo  di tanti conflitti che passano soprattutto sul corpo delle donne. Nonostante i progressi, inutile negare che sopravvive anche in Italia, e in Toscana, una certa mentalità maschilista. Dobbiamo puntare a ridurla ed eliminarla, perché dalla libertà delle donne dipende la stessa democrazia e la libertà comune"."L'8 marzo - ha aggiunto la vicepresidente e assessore alle Pari opportunità Monica Barni - è una giornata come tante altre per la vita delle donne, come del resto dimostra il videoclip che abbiamo realizzato per questo appuntamento e che è visibile sul web: una giornata fatta di impegni lavorativi e familiari che non diminuiscono la loro pressione. Ma fa anche parte di un percorso avviato che non può interrompersi per raggiungere una indispensabile parità di genere".La festa deve anche essere un'occasione per riflettere: il numero più cupo è sicuramente quello delle 12 donne vittime di femmincidio nel 2014, praticamente una al mese, o le 77 morte per mano ancora di un familiare dal 2006 al 2014, una ogni 46 giorni, 'colpevoli' solo di decidere. Non sono le 152 donne uccise in Italia nello stesso anno, quasi una ogni due giorni, ma fa ugualmente impressione, al pari delle 2500 che ogni dodici mesi trovano il coraggio di uscire allo scoperto e cercano aiuto per le violenze, fisiche ma più spesso psicologiche, a cui sono sottoposte. 

Il numero più incoraggiante è invece quello delle 95mila imprese capitanate da donne nella regione nel 2015. E' un po' meno di un'impresa su quattro e dunque l'equilibrio è ancora lontano dall'essere raggiunto. Dall'imprenditoria alla politica, in un anno - il 2016 - in cui si festeggiano anche i settanta anni dal diritto di voto conquistato dalla donne in Italia nel 1946 e dalla conquista, naturalmente, di essere parimente elette. Nei comuni toscani sotto i 15 mila abitanti un sindaco ogni cinque è donna (il 18% per la precisione): uno ogni otto (il 13%) nei territori con meno di 15 mila abitanti. I vice sindaci sono addirittura il 40 e 44 per cento e gli assessori all'incirca la stessa percentuale. Per quanto riguarda il lavoro donne registrano un tasso di occupazione molto più basso (tra il 56 e il 58 per cento in Toscana contro il 70-71 per cento degli uomini), hanno anche tassi di disoccupazione e inattività più elevati (oltre il 10 e 35 per cento rispetto all'8,6 e 21-22 degli uomini) spesso legati anche alla difficoltà di conciliare tempi di lavoro e della famiglia, nonostante il lavoro pur fatto in questi anni, e pertanto quel 45 per cento di donne costrette alla cassa integrazione pesa molto di più.Torna il sorriso guardando il livello di istruzione. Se in Europa, soprattutto per i livelli di educazione alti, le differenze di genere non sono accentuate, in Toscana (dato 2013) le donne sopravanzano gli uomini di sei punti percentuali, più della media italiana. Certo i numeri, va detto, sono ancora lontani dalle medie europee e dagli obiettivi di Europa 2020. Le toscane laureate o con un dottorato di ricerca sfiorano il 20 per cento, gli uomini si fermano al quindici. La media europea viaggia attorno al 30%. Ne esce fuori una regione più europea del resto d'Italia, anche se permangono difficoltà a trovare un'occupazione con mansioni adeguate alla formazione raggiunta.

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