[Firenze] Screening gratuiti per tutte le donne da Ipasvi. Nasce la campagna 'Diritti al centro'
Anche il Collegio Ipasvi di Firenze partecipa alla “Giornata nazionale dedicata alla salute della donna”, organizzata il 22 aprile in occasione della data di nascita del premio Nobel della Professoressa Rita Levi Montalcini, con il fine di promuovere, sensibilizzare e focalizzare l’attenzione sul tema della salute dell’universo femminile. L’iniziativa è stata promossa a livello governativo dal Presidente del Consiglio del Consiglio dei Ministri con direttiva del 11 giugno 2015 “…Le amministrazioni pubbliche, anche in coordinamento con le associazioni di volontariato, promuovono, nell’ambito delle rispettive competenze e attraverso idonee iniziative di comunicazione e sensibilizzazione, l’attenzione e l’informazione sul tema del benessere della donna….”.
Il perché di questa iniziativa risiede, come esprime il ministro Beatrice Lorenzin, nel ruolo che ha la donna all’interno del nucleo familiare e della società, di “caregiver” delle buone pratiche di salute: “La donna è colei che gestisce il potenziale e le misure di prevenzione della sua famiglia, tuttavia spesso non ha quelle attenzioni per se stessa, dal punto di vista della prevenzione e della cura, che sono assolutamente necessarie per vivere bene”.
L’universo femminile, in questo caso viene evidenziato attraverso una diversa prospettiva, più specifica e mirata a quelle che sono le problematiche psico-fisico- sociali del genere “donna” in ogni fascia di età, infanzia, pubertà, maternità e puerperio e menopausa, con informazioni utili per il benessere individuale e collettivo soprattutto nel settore oncologico.
“Come Collegio Ipasvi di Firenze – spiegano i rappresentanti del Collegio stesso – sentiamo particolarmente il coinvolgimento nella celebrazione della giornata in quanto la prevalenza dei nostri iscritti è data da donne: infermiere, infermiere pediatriche e assistenti sanitarie. Tra queste una percentuale altissima rispetto alla media delle lavoratrici italiane (18%) presta la propria attività professionale su turni giorno-notte con ripercussioni sul ciclo sonno-veglia che possono originare disturbi biologici e di salute, che possono andare dall’insonnia alle patologie gastrointestinali, psico-nevrotiche, cardiovascolari. In particolare il lavoro per turni che comprendono anche le notti sembra abbia grande rilevanza nella esacerbazione di patologie croniche quali diabete e ipertensione arteriosa con aumento del rischio di malattie coronariche”.
Un’indagine realizzata dall’istituto di epidemiologia tumorale di Copenhagen del 2004 mise in evidenza un’importante correlazione tra lavoro per turni giorno-notte e incidenza di tumori del seno nelle donne di età compresa tra i 30 e 54 anni superiore del 50% in alcuni contesti, rispetto alle colleghe con solo lavoro diurno.Negli ospedali che aderiscono a questa iniziativa (170 sul territorio nazionale) riconoscibili attraverso il Bollino rosa, sono previste visite gratuite (informazioni su http://www.bollinirosa.it), mentre sul sito dedicato all’evento http://www.giornatasalutedonna.it/ è ospitato lo spazio multimediale per le Associazioni e le società scientifiche che si sono mobilitate per la prima Giornata nazionale della salute della donna.
La campagna ‘Diritti al centro’
Far conoscere e capire alla donne che nel caso in cui scoprano di avere un tumore al seno la cosa più importante da fare è rivolgersi immediatamente a un centro specializzato multidisciplinare, le cosiddette Breast unit, perché le evidenze scientifiche evidenziano che scegliendo il luogo di cura adatto le probabilità di sopravvivenza aumentano del 18%.
Questo l’obiettivo di ‘Diritti al centro. La qualità della cura dà più tempo alla vita’ campagna nazionale promossa dall’associazione per i diritti delle donne operate al seno ‘Europa Donna Italia’. Con 48 mila nuovi casi all’anno in Italia, è stato spiegato, di cui oltre 3.300 in Toscana, il tumore mammario resta il nemico numero uno delle donne facendo registrare un aumento dei casi tra le under 45. La campagna ha fatto tappa oggi a Firenze ed è stata presentata dal presidente dell’associazione Rosanna D’Antona. Negli ultimi 30 anni la ricerca ha fatto grandi passi in avanti tant’è che la sopravvivenza continua a crescere costantemente: grazie alla prevenzione e al corretto iter diagnostico-terapeutico, oggi in Italia 9 pazienti su 10 sopravvivono.
“Per una donna con diagnosi di tumore al seno, rivolgersi a una Breast Unit significa essere curata al meglio – ha sottolineato D’Antona -. L’approccio multidisciplinare e gli elevati standard di assistenza e cura di un centro di senologia certificato non solo garantiscono maggiori probabilità di sopravvivenza, si stima che il tasso di sopravvivenza delle pazienti è maggiore del 18%1, ma anche una migliore qualità di vita lungo tutto il percorso della malattia”. Una delle peculiarità dei Centri di senologia specializzati, circa 100 quelli in Italia, è quella di riunire tutte le figure professionali coinvolte nella diagnosi e cura delle donne colpite da carcinoma mammario. Questo team coordinato e dedicato permette, di rispondere nel migliore dei modi alla complessità della gestione del cancro della mammella evitando lunghi giri a volte anche all’interno dello stesso ospedale.
Fonte: ANSA