Essere donna anche senza figli: si può fare!
Una volta, una donna senza figli era considerata “male” dalla società: poteva essere sterile, una suora o ancora un’attempata “zitella”, comunque era diversa dalle altre, brave fattrici di 8 pargoli… In ogni caso nessuno poteva mai pensare che avesse scelto da sola di non riprodursi: era capitato oppure “Poveretta! È stata sfortunata!”.
Oggi, invece, c’è la donna che si interroga sul suo reale desiderio di maternità e qualcuna si “arroga” anche il diritto di scegliere una strada diversa rispetto a quella delle generazioni che l’hanno preceduta e liberamente arriva alla conclusione di non avere figli.
Ma che sia un problema legato al senso di maternità, alla fertilità o al marito/compagno (oggi siamo moderne e in tante non ci sposiamo più!) che non se la sente di essere genitore, al resto del mondo cosa importa?
Eppure è un continuo di frasi del tipo:
“Hai saputo? La figlia di Claudia, la mia amica, è incinta!”
“Ma dai! Lo sai chi aspetta? Carla e Antonio…. Pensa che si sono sposati solo l’anno scorso…”
“Gianna Nannini ha avuto una bambina a 50 anni!”
“E TU? Tu quando lo fai un bambino? Guarda che poi te ne penti, sarà troppo tardi, non avrai le forze, quello che hai non ti basterà più e da vecchia resterai sola con i tuoi rimpianti!” (Come se fare un figlio sia una specie di lasciapassare per una vecchiaia di agi e con il badante gratis e disponibile h24!).
Per la Festa della Donna allora il Capoluogo ha intervistato una giovane “childfree” aquilana, che in anonimato ha voluto raccontare la sua esperienza.
Piacere, sono una donna di 37 anni e non ho avuto figli!
Ci sono donne che non hanno ricevuto la mimosa per la Festa della donna e non avranno nemmeno il lavoretto a maggio per la Festa della mamma, eppure hanno ancora una dignità: sembra incredibile vero?
Non ho figli, non solo per scelta mia: è stata la vita, le situazioni, le occasioni… Ma anche scelta degli altri eh? Perchè capita… Non tutti gli uomini vogliono fare il genitore o non vogliono farlo di ritorno!
Non posso dire di non averci mai pensato, di non averli mai desiderati… Anzi, forse sono proprio tutte queste chiacchiere, queste dita puntate addosso che ci fanno sentire in parte sbagliate, incomplete…
Io per esempio l’istinto materno l’ho sempre avuto, fin da quando ero bambina e giocavo con Baby Mia, quella bambola inquietante figlia delle nate negli anni ’80, ce l’avevo anche quando giocavo con mia madre e facevamo che io ero la mamma e lei la mia bambina…
Ce l’ho anche oggi che il mio orologio biologico continua a ticchettare e faccio finta di averlo messo in modalità silenziosa, insieme all’orgoglio, finito sotto i piedi, perchè alla fine ha ragione anche chi dice che “i figli non si chiedono”.
L’istinto di maternità è qualcosa di primordiale, come gli occhi azzurri: o ce l’hai o non ce l’hai… Posso dirvi cos’è però… Un languore, un appetito di vita, il desiderio di portare avanti la specie e di stringere al petto qualcosa che per 9 mesi è stato legato a te dal cordone ombelicale perchè, non riuscirete a immaginarlo mai ma anche senza figli so come funziona e pensa un po’, sono anche in grado di dare dei consigli!
É uno sciogliersi davanti un piccolino dentro una carrozzina, tentando a volte anche di reprimere la voglia di andare lì ed abbracciarlo perchè magari può dare fastidio a chi ti sta vicino e qualcuno potrebbe giustamente chiamare il 118! Perchè i bambini in braccio a qualcuna stanno così bene!
Avevo 20 anni, non ero una donna ma una studentessa fuori sede, piena di allegria, di desideri e sogni e quando successe, all’epoca, mi sembrò la cosa più brutta del mondo! Quel fagiolino, perchè questo era, l’ho perso, in una notte umidiccia di mezza estate, rischiando anche la pelle perchè non me ne ero accorta!
Quel sogno che anni dopo ho tanto cullato, se ne andò come un soffio di vento, così come era venuto!
Poi non è successo più, non c’è una spiegazione e parlarne adesso, che avrebbe compiuto a breve 18 anni, forse può aiutare anche per quell’autoterapia che inconsciamente si rifiuta, perchè quel fagiolino è rimasto lì, in una specie di limbo dal quale non è stato mai rimosso!
E le vostre domande sulla salute delle mie ovaie, le vostre considerazioni, anche se in buona fede, non fanno altro che alimentare ansia e frustrazione, insieme alla consapevolezza che non tutti i sogni possono avverarsi!
C’è chi riesce a superare e chi ne fa un dramma: ci sono donne che non superano il dolore per la mancata maternità, ci sono coppie che si sgretolano, altre che riescono ad andare avanti ma che si portano dentro quell’irrisolto per tutta la vita!
Quando fate notare a una donna che un’altra “è in dolce attesa” inconsapevolmente le dite: “hai visto quanto è brava quella?”
NO, NON È COSÍ, VI STATE SBAGLIANDO TUTTI!
Le domande inutili non servono, me lo dice sempre una persona a me molto cara: pensate che non sappia da sola le regole della procreazione? Lo so che i bambini non li porta la cicogna e la pazienza ha anche un limite, perchè non sono Madre Teresa.
Si può amare in altri modi, adesso vi svelo un segreto: si può donare comunque il proprio senso materno: ad un compagno, ad un marito, a una sorella, a un bambino che non hai generato e che stai amando da tanti anni con la stessa cura e dedizione come se fosse tuo…. Si, ci sarà sempre quel qualcosa di irrisolto, ma sono quelle ferite con le quali impari a convivere, appunto perchè sei donna e sei assolutamente speciale!
Alla fine è sempre così: se una donna non ha avuto un figlio è sempre e solo colpa sua!
Le donne sono così speciali che hanno ANCHE il dono di mettere al mondo dei bambini, di proseguire la specie. Ma non solo.
La volete sapere una cosa? Ci sono anche donne, sanissime, che i figli non li vogliono, per un motivo o per un altro, perchè non tutte se la sentono di diventare mamma!
Perchè essere madre, mamma, è un compito importante, che dura tutta la vita e va assolto nel migliore dei modi: con onestà, con amore, con maturità!
Perchè una volta che lo hai messo al mondo non puoi sperare solo nella buona sorte, ma devi rimboccarti le maniche e far avere a tuo figlio il meglio da questa vita, perchè non è stato lui a chiedere di nascere!
Perchè, diciamocelo alla fine, non tutte le madri poi sono brave ad assolvere questo compito… E dall’alto della loro conclamata fertilità si sentono pure in dovere di giudicarti e di puntare il dito!
La donna è un universo che troppo spesso si cerca di limitare, ma come puoi limitare l’infinito?
La donna è completa fin dalla sua nascita, così come l’uomo e non hanno bisogno di null’altro.
Lasciateci brillare. Comunque!
Voglio concludere con un virgolettato di una donna, Michela Andreozzi, una giornalista che sulla nostra “non maternità” ha scritto qualcosa di bellissimo:
“Per me, femminile è materno. Sono materna nei confronti del mio uomo, del lavoro, degli altri, del mondo. La femminilità è una chiave di interpretazione della vita, è un approccio all’esistenza gentile e accogliente, sono lenti attraverso cui percepire il reale con resilienza e ottimismo. La femminilità è la forza senza violenza, è il sostegno senza giudizio, è la cura senza l’affanno, il sorriso senza motivo. Non so se è vero che mettendo le donne a governare il mondo ci farebbero una figura migliore. Siamo meno corruttibili, certo. Avremmo certamente un occhio di riguardo per i deboli. Le minoranze, le ingiustizie. Daremmo priorità ai bambini, all’ecologia e all’istruzione. Saremmo madri sempre, anche senza essere madri. Forse potremmo farla davvero, questa rivoluzione gentile. Anche cominciando a rispettare noi stesse e ciò che sentiamo di essere. Siamo tante. E forse è arrivato il momento di farci sentire”.
Se siete arrivate fino in fondo io chiudo con gli auguri a tutte le donne: madri o senza figli, single, sposate e divorziate, in carriera o casalinghe, dipendenti e con la temutissima Partita Iva… Alle nonne, così preziose anche in tempi di Coronavirus… Che sia sempre un giorno di festa, non solo l’8 marzo!