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Pensioni ultime notizie per le donne novità diritti insieme al contributivo donne con novità quota 100, quota 41, mini pensioni

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Pensioni ultime notizie e ultime, ultimissime notizie e pensioni novità (AGGIORNAMENTO ore 9:46):  Si è conclusa la ricerca conoscitiva uficiale sulle novità per le pensioni che dovrebbero essere destinate al mondo delle donne dal Comitato per le novità per le pensioni a Montecitorio come riportato dalle ultime notizie e ultimissime. E come si può notare oltre al contributivo donna sono tante le questioni da sistemare, correggere o fare da zero sulle pensioni e i diritti delle donne.

Esistono differenze di genere in ambito pensioni nel sistema italiano. E si avverte di conseguenza la necessità di introdurre novità e adottare misure per contenerne l'impatto. L'aumento del requisito dell'età della pensione per l'accesso al trattamento di vecchiaia, associato al passaggio al sistema contributivo, si fa sentire soprattutto sulle donne in assenza di provvedimenti correttivi. Ma cosa fare per migliorare la situazione? Stando al gruppo Pensioni a Montecitorio che ha curato un'indagine particolareggiata, iniziando dal presupposto che le discriminazioni di genere in ambito previdenziale riflettono le differenze nel mercato del lavoro tra uomini e donne, appare opportuno intervenire proprio sull'articolazione delle carriere lavorative femminili.

In seconda battuta, appaiono necessarie novità per le pensioni di tipo correttivo, come forme di accredito figurativo di contributi o credito pensionistico per compensare il lavoro di cura non retribuito che spesso costringe le donne a interrompere l'attività lavorativa, specialmente per ottenere effetti compensativi nel breve periodo. Occorre anche tenere conto delle tempistiche: gli interventi ex post (come i contributi figurativi) recano beneficio immediato alle donne in termini previdenziali, mentre gli interventi ex ante (come la riorganizzazione del mercato del lavoro), in quanto volti a modificare le condizioni di contesto, determinano effetti in tempi lunghi.

Le pensioni più basse e la necessità per le donne di lavorare più a lungo per maturare i requisiti di accesso al pensionamento confrontandosi con le difficoltà di trovare o mantenere un'occupazione in un'età avanzata, derivanti tanto dal mercato del lavoro quanto dalle esigenze personali sono il risultato della maggiore discontinuità delle carriere legate alla maternità e ai maggiori carichi familiari, della flessibilità, della precarietà e del part-time.

La conclusione del gruppo Pensioni a Montecitorio appare scoraggiante: se si guarda retrospettivamente alla legislazione pensionistica del nostro Paese si può osservare che essa ha sempre tenuto conto, soprattutto in occasione di riforme di grande impatto sociale, della posizione di debolezza delle donne nel mondo del lavoro e degli effetti che questa avrebbe avuto sul versante previdenziale. Di concreto c'è però ancora ben poco, se non l'avvio della discussione preliminare su una nuova proroga del femminile donna con cui le lavoratrici con 57 anni e 3 mesi di età e 35 anni di contributi se dipendenti o a 58 anni e 3 mesi se autonome possono andare in pensione rinunciando a una parte dell'assegno.

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