Una strada per Olympia de Gouges, ghigliottinata per aver difeso i diritti delle donne - Cronaca
GROSSETO. «L’iniziativa per intitolare nuove strade alle donne? Assolutamente importantissima». Sabrina Gaglianone, presidente del Centro antiviolenza di Grosseto, e Rita Teodori, vicepresidente, abbracciano con entusiasmo la campagna “La città donna” con la quale Il Tirreno chiede ai lettori di proporre nomi di donne alle quali vorrebbero vedere intitolata una strada in una città, Grosseto, dove solo quattordici vie su 1.139 sono “in rosa”, mentre i maschi ne hanno trecentosettantadue.Quarant’anni fa a Grosseto le battaglie delle donne facevano avanguardia, oggi sul fronte della parità si respira aria di disinteresse
«La battaglia contro la violenza sulle donne passa anche da questo – spiegano Gaglianone e Teodori –. Negli anni Settanta le donne hanno dovuto fare una rivoluzione per affermare i propri diritti. “Rivoluzione” significa schiacciare i diritti di qualcun altro per affermare i propri. Oggi, invece, c’è bisogno piuttosto di un’evoluzione, un cambiamento, cioè, che riguarda tutto l’ambiente. Il linguaggio, appunto, ha a che vedere con l’evoluzione, perché procede per piccoli passi. È con l’esperienza delle piccole cose che si cambia».
Un esempio per tutti? «Nel saggio “Femminismo e processo penale” – dice la vicepresidente Teodori – Elisa Bojano fa notare come sulle mutilazioni genitali femminili il legislatore, per designare la vittima, usi il termine “il cittadino”. Al maschile. Cioè, si parla di mutilazioni dei genitali della donna e la donna viene indicata al maschile. Eppure esiste la parola “cittadina”…».
E il centro donna a chi vorrebbe intitolare una strada? La risposta è ovvia. «A Olympia de Gouges, che ha dato il nome alla nostra associazione», dicono Gaglianone e Teodori ricordando la figura della drammaturga francese (1748-1793) che visse durante la rivoluzione francese e che, oltre a scrivere sul razzismo, fu autrice nel 1791 della “Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina” in cui dichiarava l’uguaglianza politica e sociale tra uomo e donna.In via Ansedonia il riferimento per chi subisce abusi: "In Italia cultura pericolosa, ma ci si può salvare"
«Finché Olympia de Gouges scrisse contro la discriminazione dei neri nessuno disse nulla – spiegano Gaglianone e Teodori – ma quando scrisse la “Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina” sulla parità fra uomo e donna finì sulla ghigliottina. Ecco, a lei e al suo pensiero vorremmo fosse dedicata una strada».