Parlamento europeo: la conciliazione lavoro-vita privata è un diritto fondamentale di tutti
Il Parlamento “chiede l’introduzione di un quadro per garantire che tale diritto rappresenti un obiettivo fondamentale dei sistemi sociali e invita l’UE e gli Stati membri a promuovere, sia nel settore pubblico che privato, modelli di welfare aziendale che rispettino il diritto all’equilibrio tra vita professionale e vita privata” e “ritiene che tale diritto dovrebbe essere integrato in tutte leiniziative dell’UE che possano avere un impatto diretto o indiretto su tale tema” si legge nel testo approvato.
La risoluzione non si occupa solo di tratteggiare le linee guida su cui dovrebbero muoversi la Commissione e gli Stati dell’Unione in tema di conciliazione, ma affronta anche il nodo dell’uguaglianza retributiva ed equa condivisione delle responsabilità di assistenza tra donne e uomini: “sottolinea la necessità di eliminare le disuguaglianze di genere nel lavoro retribuito e non retribuito e di promuovere l’equa condivisione tra donne e uomini delle responsabilità,dei costi e della cura dei figli e delle persone a carico, ma anche all’interno della società nel suo complesso, garantendo, tra l’altro, un accesso universale a servizi di interesse generale; ricorda a tale riguardo la necessità di avanzare proposte specifiche per un migliore equilibrio tra vita privata e vita professionale”, continua il testo.
Allo stesso tempo, il Parlamento ha concentrato anche la propria attenzione sulle tipologie di congedo per motivi familiari e per necessità di assistenza. In particolare, a seguito del ritiro della proposta di revisione della direttica sul congedo di maternità da parte della Commissione Europea, chiede a quest’ultima “di avanzare una proposta ambiziosa corredata danorme di alto livello, collaborando strettamente con le parti sociali e consultando la società civile, onde assicurare un migliore equilibrio tra vita privata e vita professionale; invita la Commissione e gli Stati membri a garantire che le donne siano retribuite e coperte dalla previdenza sociale durante il congedo di maternità, in modo da sostenere le famiglie e combattere le disuguaglianze, rafforzare l’indipendenza sociale ed economica femminile ed evitare che le donne siano penalizzate perché hanno figli;
sottolinea che il congedo di maternità deve essere accompagnato da misure efficaci per proteggere i diritti delle donne in gravidanza, delle neomamme, delle madri che allattano e delle madri single, rispondendo alle raccomandazioni dell’Organizzazione internazionale del lavoro e dell’Organizzazione mondiale della sanità”.
Nulla di obbligatorio, naturalmente, sia per la Commissione cheper gli Stati membri dell’Unione, ma certo è importante che il PArlamento eEuropeo abbia ritenuto di doversi pronunciare su temi, che spesso non sono all’ordine del giorno dei singoli governi. Starà ora alla Commissione recepire gli stimoli.