Sei più Supergirl o Wonder Woman?
Diciamolo subito: oggi Wonder Woman compie 75 anni, evviva. Questa sera al Palazzo di Vetro di New York la celebrano con una magnifica cerimonia: è stata nominata Ambasciatrice onoraria delle Nazioni Unite per i diritti delle donne e delle ragazze e diventerà l’icona dell’empowerment. Veramente.
Già, perché è lei il simbolo dell’emancipazione femminile e ne sarà orgoglioso William Moultom Marston, il fumettista che la disegnò nel 1941 per la DC Comics. Da quel momento diventò la prima eroina donna potente come Superman e Batman: «Il miglior rimedio per rivalorizzare le qualità delle donne è creare un personaggio femminile con tutta la forza di Superman e in più il fascino di una donna brava e bella», questo pensava mister Marston e così s’inventò Diana Prince alias Wonder Woman.
Era una specie di reincarnazione delle Amazzoni, solo che era (s)vestita di stelle & strisce come la bandiera americana e aveva accessori tutti d’oro. Sbrilluccicanti. Negli anni Settanta arrivò perfino in tivù e, dieci anni dopo, anche l’Italia s’innamorò di Lynda Carter, l’attrice che indossava il suo costumino sulle reti Mediaset.
«Mica sono Wonder Woman!»: quante volte v’è scappato? Ecco. Sempre oggi parte la campagna per la parità di opportunità e diritti per donne e ragazze che è uno dei 17 obiettivi per cambiare il mondo dell’Onu: e lei sarà una di noi, ci rappresenterà. Potrebbe diventare la Nuova Post Femminista 3.0. Questo anche se nelle storie ridisegnate da Greg Rucka negli anni Duemila è pure vegetariana. E pazienza.
«Non è un uccello. Non è un aereo. È Supergirl». Così è stata presentata la serie tivù young che è andata in onda su Italia 1 e tanto è piaciuta ai Millennial. Trattasi della cuginetta bionda di Superman che si nasconde nella redazione di… un giornale diretto da Calista Flockhart (Cat Grant), sì, Ally McBeal. È lei l’erede di Wonder Woman?
Ah, a gennaio uscirà il film interpretato da Gal Gadot (Fast & Furious) nel nuovo lavoro di Jenkins che racconta la storia vera di Wonder Woman. Insomma, pare che i superpoteri tornino di moda.