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Bono premiato dal magazine Glamour fra le donne dell'anno - Magazine - Showbiz

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

L'annuale premio del magazine Glamour intitolato alla Woman of the Year è stato assegnato a un uomo, vale a dire al cantante degli U2 Bono, il cui vero nome è Paul David Hewson. La notizia sta facendo rapidamente il giro del mondo, accompagnata da qualche polemica.

IL PREMIOA partire dal 2000, ogni autunno Glamour rende onore a donne straordinarie che sono di ispirazione per altre donne. Spesso il riconoscimento ha un significato politico e per esempio nel 2008 sono state premiate due yemenite: la bambina di 10 anni Nujood Ali che ha chiesto di poter divorziare dal marito e l'avvocata che ha istruito la causa.

LE DONNE DELL'ANNO 2016Nella cerimonia che si terrà a Los Angeles il 14 novembre, Glamour omaggerà la cantante pop Gwen Stefani, l'atleta olimpica Simone Biles, le tre fondatrici del movimento Black Lives Matter, il direttore operativo del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde, la pop star Zendaya, la stilista Miuccia Prada, l'attivista per i diritti umani Nadia Murad e la modella curvy Ashley Graham. E anche Bono.

PERCHÉ BONO?Attraverso il suo sito ufficiale, Glamour ha fatto sapere che per anni hanno escluso gli uomini perché il loro scopo era celebrare le donne. Però, "quando un uomo, che essendo una rock star potrebbe fare qualunque cosa nella sua vita, decide di focalizzarsi sui diritti delle donne nel mondo, beh, questo è un uomo che vale la pena di celebrare". L'impegno sociale cui si riferisce il magazine è la campagna 'Poverty Is Sexist', che sottolinea il legame tra disparità salariale e di genere provando a invertire la tendenza.

MAN OF THE YEARIn realtà Glamour prevede anche un premio intitolato all'Uomo dell'anno, riconoscimento assegnato in precedenza a personalità come gli attori Daniel Radcliffe e Tom Hiddleston, oppure i musicisti Kanye West e Usher. Nel caso di Bono, invece, parliamo proprio del premio Woman of the Year.

LE POLEMICHESono numerose le voci che disapprovano la scelta di Bono fra le Donne dell'anno. Non tanto perché venga sottovalutata la campagna 'Poverty Is Sexist', quanto perché avrebbe potuto benissimo guadagnargli il premio Man of the Year. Inserire un uomo in una premiazione destinata alle donne, dicono le voci più critiche, significa fingere che la parità di genere sia cosa fatta, quando è evidente il contrario. C'è anche chi stigmatizza la scelta di Bono come una questione di marketing, una soluzione cioè dettata semplicemente dalla voglia di far parlare del premio in sé.

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