Da un gruppo di donne un appello per il voto "S'" al referendum costituzionale
Un gruppo di donne forlivesi impegnate da tempo sul tema dei diritti delle donne e nell'associazionismo femminile, ha lanciato un appello per il "Sì" al referendum costituzionale del 4 dicembre. In allegato e di seguito il testo dell'appello con le prime firme. Per aderire è possibile inviare una mail alla casella di posta Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Recita l'appello: "Noi vogliamo che le donne, già protagoniste nella scrittura della Carta Costituzionale, a 70 anni dal loro primo voto, rivendichino il loro protagonismo nelle scelte che determineranno la vita democratica del nostro paese. Il referendum costituzionale del 4 dicembre è una fondamentale occasione di partecipazione democratica, perciò occorre andare a votare : in nessuna altra occasione possiamo incidere così direttamente sulle regole fondanti della democrazia nel nostro Paese. Sono molte e molto concrete le ragioni delle donne per sostenere questa legge di riforma. Innanzi tutto per la prima volta viene introdotto nella Costituzione il principio dell’equilibrio della rappresentanza riconoscendo che il popolo sovrano è composto da uomini e donne e dando così attuazione al principio generale della parità sancito dalla nostra Costituzione".
"Altro aspetto di grande importanza è la semplificazione e razionalizzazione del processo decisionale con il superamento delle due Camere con le stesse funzioni - prosegue l'appello -. Tutti i cittadini, ma le donne più di altri, per affermare i loro diritti, hanno bisogno di istituzioni stabili e di una politica che funzioni, che discuta e decida in modo trasparente ed efficace. Troppe leggi di enorme rilevanza per la vita delle donne, hanno atteso anni ed anni prima di essere approvate, per i rimbalzi da un ramo del Parlamento all’altro, una per tutte quella sul riconoscimento della violenza sulle donne come reato contro la persona e non contro la morale. Ma è soprattutto importante la modifica del rapporto tra lo Stato e le regioni".
"La legge di riforma assegna allo Stato alcune decisive funzioni e decisioni che consentiranno un’applicazione omogenea sul territorio nazionale ad es. della legge 194 o del piano contro la violenza o una distribuzione equilibrata degli asili nido - conclude -. La riforma supera l’esperienza di un regionalismo italiano che ha frammentato il Paese, più che valorizzare le specificità dei territori. I risparmi che ne conseguiranno, potranno essere investiti in politiche di promozione del lavoro femminile, di sostegno alla maternità ed alla condivisione della cura, alla promozione della presenza delle donne in ogni aspetto della vita pubblica".
L'elenco delle prime adesioni
1-Bruna Baravelli, già docente
2-Eugenia Benini, già commerciante
3-Amedea Benini, già dirigente settore pubblico
4-Barbara Bovelacci, formatrice
5-Marinella Celli, dipendente Università
6-Stefania Collini, già funzionaria pubblica
7-Fiorella Collini, già dirigente pubblica
8-Meris Giardini, imprenditrice
9-Monica Giusti, dipendente settore pubblico
10-Maria Maltoni, dipendente settore privato
11-Gilberta Masotti, cooperatrice settore sociale
12-Chiara Mazza, docente
13-Madga Mochdal , commerciante
14-Paola Pezzi, già dirigente scolastica
15-Laura Pedulli, dipendente settore privato
16-Lorena Pinna, formatrice
17-Annarita Proli, già dirigente settore pubblico
18-Elide Rusticali, già funzionaria settore pubblico
19-Paola Sansoni, imprenditrice
20-Monica Sartini, imprenditrice
21-Luciana Tampieri, già docente
22-Rosa Tramonti, già dipendente settore privato
23- Gabriella Tronconi, già docente
22-Paola Valbonesi, dipendente settore privato
24-Giusa Vio, già dirigente settore pubblico
25-Tamara Zanoni, dipendente settore privato
26-Laura Zoli, cantante
27- Lisa Zoli, biotecnologa