L'ambizione oltre il velo. Donne che sfidano i pregiudizi - Photogallery
Ritratti di donne coraggiose, dal Marocco all'Arabia Saudita
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22 novembre 2016
Le donne raccontate dall'obiettivo dei fotografi dell'Associated Press in questa gallery provengono dalle più diverse estrazioni sociali ed esperienze di vita. Le accomuna il coraggio e l'ambizione di sfidare i pregiudizi di genere legati alla tradizione culturale oltre che ai dogmi religiosi.
C'è Haela Kalawi - 31 anni, rifugiata siriana in Libano - che lavora in un impianto di riciclaggio dei rifiuti a Ouzai un sobborgo povero della capitale libanese. Un terzo dei 240mila nuclei familiari di profughi siriani in Libano è guidato da una donna in netto contrasto con la tradizione. Gli uomini sono morti o partiti per l'Europa o hanno deciso di rimanere a combattere in Siria.
C'è Reema Shamasneh, avvocato divorzista a Ramallah, nella West Bank amministrata dai palestinesi, che combatte per i diritti delle donne in aule di giustizia dove la testimonianza degli uomini vale due volte quella delle donne. "Posso badare a me stessa" dice della sua scelta, anche questa contro corrente, di non sposarsi.
C'è Maryam Mutlaq 41enne idraulico che vive e lavora ad Amman. La scelta professionale di Maryam è ancora rara tra le donne musulmane anche nella più liberale società giordana.
C'è Souad al-Shammary, attivista per i diritti della donne in Arabia Saudita. Un tempo devota, è laureata in legge, divorziata due volte e madre di sei bambini e ha deciso di combattere per i diritti civili nella chiusa società saudita. Si definisce una femminista liberal le cui convinzioni sono radicate comunque nell'Islam. Dopo una serie di tweet in cui metteva alla berlina il clero saudita con le sue folte barbe finita in carcere con l'accusa di "agitare l'opinione pubblica".
E c'è infine Nabila Mounib, leader della Federazione Democratica di Sinistra. In Marocco è la donna più popolare in politica e il suo partito ha conquistato due seggi nella recente tornata elettorale.