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25 novembre: Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

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“Il 50 per cento delle violenze sessuali vengono perpetrate nei confronti di bambine di 15 anni o meno, nel mondo. Un terzo delle donne del mondo si sposa prima dei 18 anni. Due terzi degli adulti analfabeti sno donne. 1 donna su 3 ha subito nella sua vita violenze fisiche o sessuali da parte di un uomo. 6 milioni di donne nel mondo non frequentano la scuola”. Sono solo alcuni dati riferiti dal sito di Chime for Change (http://www.chimeforchange.org), la campagna no profit creata qualche anno fa da Gucci, nella veste dell’allora direttore creativo Frida Giannini, da Beyoncé Knowles e dall’attrice Salma Hayek con lo scopo di raccogliere fondi e sensibilizzare la coscienza collettiva a favore di donne e ragazze in tutto il mondo, andando a operare in ambiti specifici quali Salute, Istruzione e Giustizia. L’iniziativa si avvale del crow-funding per la raccolta fondi e in particolare della piattaforma Catapult, attraverso la quale ciascuno può contribuire scegliendo in quale ambito specifico intervenire. Violenza vissuta a tutti i livelli, anche quella non diretta e che deriva dal non frequentare una scuola o dall’essere costrette a sposarsi in età adolescenziale.

Un’altra iniziativa importante a favore delle donne, sempre promossa da star internazionali, è Denim Day, una manifestazione di protesta che viene celebrata il 29 maggio e che invita tutte a indossare per quel giorno un paio di jeans attillati per rivendicare il diritto a essere libere di vestirsi come si vuole senza che questo appaia un invito alla violenza, fisica e verbale da parte degli uomini o un alibi loro concesso.  Tutto è nato da una sentenza emessa in Italia dalla Corte di Cassazione nel 1998 che annullava la condanna di stupro per un uomo di 45 anni con l’assurda motivazione che la vittima indossava un paio di jeans stretti che l’aggressore da solo non poteva sfilare. A Londra nel 2013 si è svolto un Live Aid al Twickenham Stadium tutto al femminile proprio per dire no alla violenza sulle donne e al quale partecipò anche la nostra Laura Pausini. E poi non possiamo dimenticare l’impegno di due italiane: Michelle Hunziker e l’avvocato Giulia Bongiorno con la loro onlus Doppia Difesa (http://www.doppiadifesa.it/), ormai punto di riferimento ineludibile nella difesa dei diritti delle donne e al quale partecipano come testimonial moltissimi volti noti di artisti italiani, uomini compresi.

Piccole e grandi iniziative, dunque, per dire basta a quello che è ormai diventato un fenomeno che, solo in Italia, ha visto 58 donne uccise dall’inizio del 2016, mentre secondo i dati Istat, nel 2015 il 35 per cento delle donne nel mondo ha subito violenza. Volti e nomi noti, alcuni notissimi, che per fortuna tengono acceso un faro affinché non si smetta mai di parlare di femminicidio e molestie. Da Emma Stone, che tempo fa ha riportato in auge un termine che sembrava appartenere al passato in un importante discorso “sveglia-coscienze” all’Unesco, “femminismo” a Beyoncé e Salma Hayek promotrici di Change for Chime, da Angelina Jolie a Madonna fino a Michelle Hunziker… tutte insieme per combattere la violenza sulle donne, da paesi diversi, angolature diverse ed esperienze diverse, ma tutte accomunate da un intento: la testimonianza, il classico “metterci la faccia” per difendere il diritto di ogni donna a essere se stessa sempre e comunque.

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