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Polonia, la leader del movimento pro aborto è stata incriminata

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Marta Lempart, leader del movimento delle donne polacche Ogolnopolski Strajk Kobiet ("sciopero nazionale delle donne") è stata accusata da un tribunale di Varsavia, capitale della Polonia, di aver insultato la polizia, di aver appoggiato gli assalti alle chiese e di aver inoltre contribuito alla diffusione del coronavirus durante le proteste contro la legge anti aborto in vigore dallo scorso e ora rischia otto anni di prigione.

 

Il 27 gennaio in Polonia è entrata in vigore la legge sull’interruzione di gravidanza approvata lo scorso 22 ottobre da una sentenza della Corte Costituzionale accolta dal premier Mateusz Morawiecki: l’aborto è ora consentito solo in caso di stupro, incesto o se è dimostrato il rischio di sopravvivenza per la madre, ma non in caso di gravi malformazioni del feto.

 

Aleksandra Skrzyniarz, portavoce della Procura di Varsavia, ha dichiarato giovedì 11 febbraio che Lempart "ha insultato agenti delle forze dell'ordine facendo il gesto di sputare loro in faccia e pronunciando contro di loro parole volgari".

 

Organizzando i cortei contro la legge sull’interruzione di gravidanza Lempart ha inoltre "favorito la diffusione del coronavirus causando molti contagi", oltre ad aver fatto elogio di "attacchi alle chiese e atti di vandalismo contro le chiese" e aver dichiarato in un dibattito pubblico che la gente "ne ha abbastanza delle istituzioni della Chiesa cattolica e vorrebbe pisciar loro sopra".

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