Lady Montagu, la prima donna che promosse il vaccino del vaiolo
Hulton ArchiveGetty Images
Vaccino sì, vaccino no? Se questa domanda fosse stata posta a Lady Mary Wortley Montagu nel 1721, anziché al nostro medico di fiducia nel 2021, ci saremmo sorpresi nell’ascoltare la risposta di una donna che senza timore e con ferma convinzione nutriva, già tre secoli fa, un’incrollabile fiducia nella scienza, dopo aver sperimentato sulla propria pelle le conseguenze più drammatiche di un’epidemia.
Ai tempi, nell’Europa illuminista del XVIII secolo, a minacciare la popolazione mondiale non era il Covid, ma il vaiolo, e la diffidenza era quella di un’intera élite di aristocratici e medici di corte per i quali immunizzarsi dal virus infettandosi preventivamente con una dose attenuata del morbo era un’idea quantomeno bizzarra, “un esperimento praticato da donne ignoranti”.
Ma andiamo con ordine. Prima di tutto, chi era Lady Mary Wortley Montagu? Nata nel 1689 da una famiglia dell’aristocrazia inglese, fin da giovanissima si era dimostrata riluttante nel seguire le convenzioni, scappando con quello che sarebbe divenuto il suo futuro sposo, Edward Montagu, primo Earl di Sandwich. Mentre il marito si faceva strada nella politica come membro del parlamento inglese, Lady Mary si affermava come scrittrice, poetessa e intellettuale, divenendo un personaggio di spicco dell’alta società con amicizie influenti nel mondo della cultura e della scienza: da Mary Astell, una paladina dei diritti delle donne, ad Alexander Pope, uno dei maggiori poeti inglesi del Settecento, noto soprattutto per la sua vena satirica. Quando il marito divenne ambasciatore, la coppia si trasferì a Istanbul, dove Lady Mary studiò gli usi e costumi orientali, raccogliendo tantissime informazioni confluite nel libro Turkish Embassy Letters, che diventerà una preziosa testimonianza per i futuri orientalisti.
Proprio in Oriente il nome della scrittrice inglese si lega a filo doppio con la storia della scienza e del progresso medico. Da sempre interessata alla condizione delle donne e attenta osservatrice dei costumi locali, nell’Impero Ottomano Lady Mary Wortley Montagu cominciò a visitare le zenana ovvero le stanze riservate alle donne, dove spesso vivevano segregate, intrecciando amicizie e apprendendo i costumi turchi. Fu proprio durante queste visite che la donna poté assistere della pratica dell'inoculazione contro il vaiolo o variolazione, che ella chiamò "innesto" e descrisse in molte delle sue lettere. Si trattava di un metodo di protezione dal vaiolo che consisteva nell’inoculare, nel soggetto da immunizzare, del materiale prelevato da lesioni vaiolose o dalle croste di pazienti non gravi, per prevenire il contagio.
Entusiasta di questa scoperta e ansiosa di proteggere i propri bambini, dopo che il fratello era morto di vaiolo e lei stessa ne era rimasta deturpata, nel 1718 fece inoculare il figlio di quasi cinque anni con l'aiuto del chirurgo dell'ambasciata Charles Maitland. Una volta fatto ritorno a Londra, Lady Mary promosse la variolizzazione, ma incontrò molta resistenza da parte della classe medica perché la pratica apparteneva alla tradizione popolare di un paese orientale. Quando però nell'aprile 1721 un'epidemia di vaiolo colpì l'Inghilterra, riuscì a convincere anche i suoi amici a sottoporsi al trattamento, diffondendo la pratica non solo nel Paese, ma anche nel resto dell’Europa e in America.
Alcuni anni più tardi sarà Edward Jenner a perfezionare la terapia e a inventare i moderni vaccini, sulla scia delle scoperte e della campagna vaccinale di Lady Mary Wortley Montagu, che pose le basi della medicina moderna, contribuendo a salvare un gran numero di persone da un flagello come il vaiolo.
Un virus che, grazie alla massiccia campagna di vaccinazione messa in atto nel secondo dopo guerra in tutti i Paesi del mondo, negli anni ’80 è stato dichiarato debellato dalla Terra.
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