Venezuela. Il rapporto preliminare dell'ONU denuncia le gravi violazioni dei diritti umani inflitte con le misure coercitive unilaterali imposte da USA e UE
“Il proposito annunciato di una campagna di ‘massima pressione’ per rimuovere il governo delVenezuela viola il principio di uguaglianza sovrana degli Stati e costituisce un intervento negli affariinterni del Venezuela che influenza anche le relazioni regionali del paese”, mentre “le sanzioni all’importazione di cibo, che costituisce più del 50% del consumo alimentare interno, ha causato una crescita costante della malnutrizione negli ultimi 6 anni”, così come in campo sanitario il blocco ha causato “una grave carenza di farmaci e vaccini contro morbillo, febbre gialla e malaria” e “la mancanza di cure per l’HIV, nel 2017-2018, ha comportato un grave aumento del tasso di mortalità”. Lo denuncia la Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sull’impatto negativo delle misure coercitive unilaterali sul godimento dei diritti umani, la signora Alena Douhan, che ha diffuso un rapporto preliminare sulla sua visita nella Repubblica Bolivariana del Venezuela compiutaa dal primo al 12 febbraio 2021. Tali osservazioni, precisa il documento, “sono il risultato delle consultazioni con un’ampia gamma di interlocutori.
Il rapporto completo sarà presentato al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite nel settembre 2021.
Nella sua missione, la signora Douhan ha incontrato il Presidente e il Vice Presidente della Repubblica; i Vicepresidenti incaricati dei poteri esecutivo, legislativo, giudiziario, cittadino ed elettorale; i Ministri degli Affari Esteri, della Salute, dell’Istruzione, della Pianificazione, dell’Economia, delle Finanze, del Petrolio,delle Miniere, del Cibo, delle Donne e dell’Uguaglianza di Genere, del Blocco, dell’Edilizia Popolare,del Lavoro sociale, della Scienza, Tecnologia, Trasporti, Cultura e dei Popoli Indigeni; ilCoordinatore dei Comitati Locali di Produzione e Fornitura (CLAP); il Segretario generale delComitato per i diritti umani; il Presidente della PDVSA; il Presidente della Banca Centrale, ilDirettore delle Telecomunicazioni, il Presidente della Corte Suprema, l’Ispettore Fiscale, ilProcuratore Generale; il Presidente e i membri dell’Assemblea Nazionale; il difensore del Popolo; ilSegretario Esecutivo dell’ALBA; rappresentanti di tutto lo spettro di partiti politici, opposizione esindacati; organizzazioni umanitarie nazionali e internazionali; del settore privato; della Chiesacattolica; come degli attori nel governo venezuelano che lavorano nei settori della salute, dei dirittiumani, della protezione dell’infanzia, delle donne e dei bambini; medici familiari; docentiuniversitari; docenti scolastici; ricercatori indipendenti e, cosa più importante, vittime di violazionidei diritti umani. Ed ha inoltre incontrato i rappresentanti del gruppo delle Nazioni Unite nel paese ei membri della comunità diplomatica. Ha visitato l’ospedale pediatrico di Corazón; lo stabilimentofarmaceutico di Quimbotiec; il complesso cananeo; la scuola elementare Hugo Chávez e la scuolamaterna Ciudad Mariche, nella periferia di Caracas.
Nello Stato di Carabobo, il Governatore ha facilitato un incontro con i direttori delle aziende pubbliche (acqua, luce, gas e telecomunicazioni), il dipartimento di maternità che ha sede nell’ospedale statale, uno dei centri di salute primaria provinciali ispirati al modello cubano e diverse organizzazioni nel governo.La Relatrice Speciale esprime la sua gratitudine a tutti questi interlocutori, che hanno generosamenteofferto tempo, informazioni, analisi, esperienze e pensieri per aiutarla a capire cosa ha portato a unasituazione molto complessa e allarmante. La Relatrice Speciale apprezza la calorosa accoglienza e laforma costruttiva e collaborativa con cui il Governo ha facilitato la sua visita, che ha consentito undialogo franco e aperto esprimendo uno speciale ringraziamento al Ministero degli Affari Esteri perl’efficace collaborazione con il suo staff. Ringrazio anche l’Ufficio del Coordinatore Residente delleNazioni Unite per il suo supporto e assistenza durante la visita.
Il contesto della visita al paese
Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni contro il Venezuela dal 2005, quando hanno introdottosanzioni selettive contro persone ed entità presumibilmente coinvolte nel traffico di droga. Nel 2006ha sollecitato un embargo sulle armi, poiché riteneva che il Governo non stesse cooperando asufficienza negli sforzi antiterrorismo.Successivamente, una legge statunitense del 2014 ha dato luogo a sanzioni contro alcuni funzionarivenezuelani che, tra le altre cose, sono accusati di repressione violenta delle proteste, persecuzionedegli oppositori politici, lacerazione della libertà di stampa e corruzione.Nel 2015, gli Stati Uniti hanno dichiarato la situazione in Venezuela come un’emergenza nazionaleche mina la sicurezza e la politica estera del paese.Nel 2017, gli Stati Uniti hanno qualificato come illegittime le elezioni legislative venezuelane e hannoimposto sanzioni contro il governo e altre entità, tra cui PDVSA, bloccando le loro transazioni el’accesso ai mercati finanziari americani.
Nel 2018, dopo le elezioni presidenziali venezuelane, gli Stati Uniti hanno irrigidito le sanzioni controil governo, indicando come causa la gestione economica, la corruzione, la rappresentanza deglioppositori politici e gli sforzi per minare la democrazia.Nel gennaio del 2019, gli USA hanno riconosciuto il leader dell’Assemblea Nazionale Juan Guaidó come presidente ad interim del Venezuela, e sollecitato ulteriori sanzioni contro PDVSA, la Banca Centrale del Venezuela e funzionari governativi, imponendo un embargo economico totale nell’agosto 2019. Ed hanno concesso a Guaidó anche il controllo dei beni e delle proprietà del governo venezuelano nelle banche americane, compreso il denaro che arriva a PDVSA dalla sua filiale americana, Citgo.Altre sanzioni degli Stati Uniti nel 2018 e 2019 sono state rivolte ai settori dell’oro e delle miniere, degli alimenti, delle cripto valute e delle banche.Nel settembre 2020 sono state imposte sanzioni americane a cinque deputati che dirigevano i partitiche collaboravano con il Governo.
Dal 2020, gli Stati Uniti hanno cercato di bloccare il Venezuela in modo che non ottenesse carburante dall’Iran includendolo nell’elenco dei pirati del petrolio, vietando l’uso dei porti aerei e marittimi venezuelani e il blocco dei beni della compagnia Rosneft.Sembrerebbe, inoltre, che alcuni funzionari statunitensi abbiano lanciato minacce non ufficiali perimpedire le transazioni di stati terzi con il Venezuela.La Relatrice Speciale ONU prende atto della decisione del governo degli Stati Uniti del 21 aprile 2020di rivedere le sanzioni USA, in modo da ridurre al minimo l’impatto umanitario della pandemia, delladecisione del governo degli Stati Uniti del 2 febbraio 2021 di ammorbidire le sanzioni che influenzanoil funzionamento delle operazioni ordinarie nei porti e negli aeroporti venezuelani.
L’Unione Europea ha imposto sanzioni contro il Venezuela nel 2017, tra cui un embargo sulle armi,il divieto di esportare altre merci che potrebbero essere utilizzate per la rappresentanza interna, ildivieto di esportare tecnologia e il materiale per la sorveglianza delle intercettazioni delletelecomunicazioni, il divieto di viaggiare in Venezuela e il congelamento dei beni di persone le cuiazioni sono state considerate dall’UE come un tentativo contro la democrazia, lo stato di diritto e ilrispetto dei diritti umani, contestati dal Venezuela dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione Europea.È stato riferito che 1 miliardo e 200 milioni di dollari di fondi del governo del Venezuela sono staticongelati da una banca portoghese nel 2019.
Circa 2 miliardi di dollari della Banca centrale del Venezuela sono stati congelati e depositati pressola Banca d’Inghilterra e il caso è stato inviato presso i tribunali britannici.Nel 2017 e nel 2018, il Canada ha congelato i beni e vietato le transazioni per le proprietà deifunzionari venezuelani accusati di rappresaglie, gravi violazioni dei diritti umani, corruzione, censura,esecuzioni extragiudiziali e altri atti.Nel 2018, il Messico ha congelato i beni e imposto restrizioni di viaggio a 13 alti funzionarivenezuelani.Nel 2018 e nel 2019, la Svizzera ha imposto un embargo sulle armi al Venezuela, ha congelato i benie imposto restrizioni di viaggio ai funzionari venezuelani.Nel 2019 la Colombia ha vietato l’ingresso di 200 venezuelani legati al governo.Panama nel 2018 ha imposto sanzioni selettive contro persone ed entità venezuelane consideratealtamente rischiose, per partecipare al blocco dei capitali, al finanziamento del terrorismo e allaproliferazione di armi di distruzione di massa.
Nel 2019, 13 dei 14 paesi del gruppo di Lima hanno deciso di vietare l’ingresso di funzionarivenezuelani e hanno negato l’accesso ai loro sistemi finanziari.Sempre nel 2019, la maggior parte dei membri del Trattato di Rio ha approvato una Risoluzione checonsente l’imposizione di sanzioni selettive, compreso il congelamento dei beni, ai funzionarivenezuelani presumibilmente coinvolti in traffico di droga, attività terroristiche, criminalitàorganizzata e/o violazioni dei diritti umani.Il 13 febbraio 2020, il Venezuela ha presentato una denuncia alla Corte Penale Internazionale ai sensidell’articolo 14 dello Statuto di Roma rispetto alle misure coercitive unilaterali.
Situazione economica e umanitaria in Venezuela
Il Venezuela possiede una delle più grandi riserve di petrolio del pianeta. Il petrolio è stato iaprincipale prodotto di esportazione del paese e la principale fonte di reddito e valute.Dal 2000, il Governo ha annunciato il lancio di una vasta gamma di progetti sociali nei settoridell’edilizia popolare, istruzione, alfabetizzazione, nutrizione, approvvigionamento idrico, assistenzasanitaria, pianificazione familiare, alfabetizzazione informatica e sviluppo della comunità: gran partedi quello che è stato realizzato, a costo zero per i privati, è stato sostanzialmente sovvenzionato dalloStato.L’economia mono-orientata è dipesa in gran parte dalla vendita di petrolio; la maggior parte deiprodotti, dai macchinari e ai pezzi di ricambio, dagli alimenti ai medicinali, sono stati importatiprincipalmente dagli Stati Uniti e dall’Europa.La produzione interna si è mantenuta ad un livello abbastanza contenuto e non è stata in grado disoddisfare le esigenze di consumo interno.Le difficoltà dell’economia sono iniziate nel 2014 con il calo dei prezzi del petrolio.Tra gli altri fattori che influenzano l’economia venezuelana, si è parlato di gestione, corruzione econtrolli statali sui prezzi.Le sanzioni unilaterali di Stati Uniti, Unione Europea e altri paesi si sono accentuate e hannoaggravato i suddetti problemi.E’ noto che gli introiti pubblici e il bilancio dello Stato si sono ridotti del 99% e che il paeseattualmente vive con l’1% del reddito che possedeva prima delle sanzioni.I rimedi dall’estero sono stati ridotti a causa del blocco dei beni dello Stato, della complessità deitrasferimenti e degli impedimenti alla loro esecuzione.Quattro anni di iperinflazione hanno causato la svalutazione totale della moneta nazionale (1 USD =1,8-1,9 milioni di bolivar).I salari mensili nel settore pubblico sono stati ridotti da 150-500 USD nel 2015, a 1-10 USD nel 2020e un crescente livello di povertà.Nel 2018-2019, il governo ha introdotto nuove politiche economiche: il controllo dei prezzi è statorevocato e il settore privato è stato liberalizzato.Tuttavia, l’inasprimento delle sanzioni che il paese deve affrontare dal 2015 ha minato il possibileimpatto positivo delle riforme attuali, nonché la capacità dello Stato di mantenere le infrastrutture erealizzare progetti sociali.Il Venezuela sta attualmente affrontando la scarsità di macchinari, forniture, elettricità, acqua,carburante, gas, cibo e medicinali necessari.I beni venezuelani congelati nelle banche di Stati Uniti, Regno Unito e Portogallo ammontano a 6miliardi di dollari.L’acquisto di beni e pagamenti da aziende pubbliche è bloccato o congelato.Il settore privato, le organizzazioni governative, le università, i club sportivi e i cittadini venezuelanidenunciano il rifiuto delle banche estere ad aprire i propri conti bancari, compresi quelli delle banchecorrispettive negli Stati Uniti e in Europa; denunciano difficoltà nell’ottenere visti e acquistarebiglietti; denunciano la necessità di agire tramite agenti di paesi terzi e la necessità di pagare costiassicurativi aggiuntivi.
Nell’ottobre 2020, il deferimento delle sanzioni economiche e il crescente eccesso di complimentodelle stesse hanno dato luogo all’approvazione della Legge Costituzionale Anti-Blocco.Viene dichiarato che le linee elettriche oggi funzionano meno del 20% della loro capacità.Si stima che, dal 2015, il numero di venezuelani che hanno abbandonato il Paese in cerca di una vitamigliore oscilli tra 1 e 5 milioni e che la popolazione si ridurrà a circa 27 milioni nel 2021.La maggior parte dei servizi pubblici hanno visto una riduzione del personale dal 30% al 50%,compresi i più qualificati (medici, infermieri, ingegneri, insegnanti, maestri, personale di sicurezza,ecc.), fatto che ha causato disorganizzazione interna, aumento del carico di lavoro per il resto delpersonale, una riduzione del servizio e una riduzione della qualità dello stesso.Si stima che il 90% delle famiglie sia collegato alla rete idrica nazionale. Tuttavia, molte famiglieriferiscono frequenti tagli a causa di interruzioni di corrente che interessano le pompe dell’acqua e lamanutenzione delle infrastrutture e la carenza di personale qualificato per la manutenzione.La distribuzione dell’acqua può essere attuata solo “a turni” per garantire la consegna a tutta lapopolazione, e la maggior parte delle famiglie può accedere all’acqua solo una volta alla settimanaper alcune ore.A causa delle sanzioni commerciali, l’uso di agenti chimici per trattare e purificare l’acqua per l’acquapotabile è stato ridotto del 30%.Le sanzioni all’importazione di cibo, che costituisce più del 50% del consumo alimentare interno, hacausato una crescita costante della malnutrizione negli ultimi 6 anni, con oltre 2,5 milioni di personein una situazione di grave insicurezza alimentare.I meccanismi per affrontare questa situazione includono la riduzione del numero di pasti giornalieri(1 o 2 invece di 3); la riduzione del cibo e della qualità del cibo; la svendita/vendita dei prodottialimentari e la riduzione della spesa per salute, abbigliamento e istruzione; con un correlato aumentodi crisi familiari, tensioni, violenze e separazioni; lavoro minorile; partecipazione all’economiasommersa; attività criminale, compreso il traffico di droga e di esseri umani, il lavoro forzato el’emigrazione. Il programma CLAP (fornitura gratuita di alimenti), che è stato lanciato come iniziativa del governonel 2017 e supporta 6 milioni di famiglie in tutto il paese, ha visto diminuire la diversità e completezzadei prodotti alimentari.
Il Venezuela ha fatto completamente affidamento sui medicinali importati dall’estero, sebbene primadel 2016 la maggior parte dei servizi medici pubblici fossero forniti dallo Stato gratuitamente.Gli ostacoli all’assistenza sanitaria riguardano la grave mancanza o carenza di medicinali e vaccini,l’aumento dei prezzi, la carenza di elettricità per alimentare le apparecchiature, la scarsità di acqua, iproblemi di igiene che ne derivano, il deterioramento delle infrastrutture dovuto alla mancanza dimanutenzione, all’assenza di pezzi di ricambio, la mancanza di disponibilità di nuove attrezzature percarenza di risorse o per la vendita e la consegna, il degrado delle condizioni di lavoro e la mancanzadi dispositivi di protezione contro le malattie infettive, la perdita di personale in tutte le aree medichea causa dei bassi salari e il mancato completamento della costruzione di ospedali e centri di assistenzaprimaria.
In particolare, l’Ospedale Cardiologico Infantile di Caracas ha subito una diminuzione di 5 volte ilnumero di interventi chirurgici (da una media di 1.000 interventi annuali nel periodo 2010-2014 a162 nel 2020). I posti di medici negli ospedali pubblici sono vacanti al 50-70%.Attualmente solo il 20% circa delle apparecchiature mediche è in funzione.Il paese nel 2017-2018 ha dovuto affrontare una grave carenza di farmaci e vaccini contro morbillo,febbre gialla e malaria. La mancanza di cure per l’HIV, nel 2017-2018, ha comportato, secondo irapporti, un grave aumento del tasso di mortalità.
Il dirottamento dei beni dalla filiale americana di PDVSA, CITGO, ha impedito trapianti di fegato emidollo osseo a 53 bambini venezuelani; tali trapianti, prima del 2016, sarebbero stati effettuati inItalia e Argentina a carico dello Stato.Il Relatore Speciale ONU osserva anche la crescita della mortalità neonatale e materna dal 2013, conun leggero miglioramento nel 2019, quando è stata attivata la cooperazione umanitaria conl’UNICEF, l’OPS, la chiesa e altre organizzazioni umanitarie.Altri effetti dannosi della crisi sono da un lato il crescente problema delle gravidanze di donneadolescenti, che sta raggiungendo un livello critico tra i 12 e 13 anni d’età, causato dalla mancanzadi informazioni e di metodi contraccettivi, e l’aumento dell’HIV/AIDS dovuto alle scarsità direlazioni protette.
L’istruzione scolastica e universitaria dal 2016 ha registrato una grave interruzione del sostegno delgoverno, compresa la mancata fornitura di uniformi scolastiche, scarpe, zaini e attrezzature perlaboratori, la riduzione del numero di pasti giornalieri nella scuola (da 2 a 1), la riduzione dellaquantità e diversità degli alimenti o la totale eliminazione degli stessi. L’indisponibilità di risorsefinanziarie e la reticenza delle società straniere a commerciare sia con le istituzioni pubblichevenezuelane sia con le società private, ha causato la sospensione del Programma Canaima, avviatonel 2015 per assemblare computer portatili compatti con finalità educative, grazie al quale erano statidistribuiti 6,5 milioni di pc attraverso il sistema scolastico senza alcun costo per le famiglie.Alcuni incidenti tecnici nel 2019 hanno paralizzato il satellite pubblico del Venezuela, riducendosostanzialmente la copertura Internet nel paese e rendendo difficile l’istruzione a distanza durante lapandemia.
Prima della crisi economica e umanitaria, il governo venezuelano aveva attivato la cooperazione conUNDP, UNICEF, UNAIDS, OPS, con la chiesa, con il settore privato e con le ONG umanitarie cheforniscono assistenza umanitaria, facilitando la ricostruzione di impianti e sistemi idrici, nonché lafornitura di vaccini, medicinali, analisi e indagini mediche, reagenti, materiale scolastico e cibo.Tuttavia, nel 2020 i tentativi di riacquisire i fondi congelati presso la Banca d’Inghilterra perl’acquisto di medicinali, vaccini, dispositivi di protezione e attrezzature mediche attraverso UNDP eOPS sono falliti. Non sono stati sbloccati nemmeno i fondi per l’acquisto di COVAX attraverso l’OPSnel 2020 – 2021.Nonostante l’intensificazione del lavoro con gli attori umanitari, sono stati segnalati alcuni casi dicontrollo e persecuzione dei membri di ONG nazionali che partecipano al lavoro umanitario.
Valutazione della base giuridica per l’imposizione di sanzioni
Il Relatore Speciale ONU ritiene che lo stato di emergenza nazionale annunciato dal Governo degliStati Uniti l’8 marzo 2015 come base per l’introduzione delle sanzioni contro il Venezuela e più volteprorogato, non soddisfi i requisiti di cui all’art. 4 del Patto internazionale sui diritti civili e politici,come l’esistenza di una minaccia effettiva alla vita della nazione, la limitazione delle misure alleesigenze effettive della situazione, una durata limitata, l’assenza di discriminazioni, la proibizione diderogare al diritto alla vita e il divieto di punire attività che non costituiscono reato, come menzionatonella comunicazione degli esperti in diritti umani del 29 gennaio 2021.Il Relatore Speciale sostiene che le sanzioni unilaterali contro il petrolio, l’oro, l’estrazione minerariae altri settori economici, nonché contro la compagnia aerea di stato e l’industria televisivacostituiscono una violazione del diritto internazionale e non si esclude la loro illiceità in riferimentoalle contromisure.
Il proposito l’aver annunciato di una campagna di “massima pressione” per rimuovere il governo delVenezuela viola il principio di uguaglianza sovrana degli Stati e costituisce un intervento negli affariinterni del Venezuela che influenza anche le relazioni regionali del paese.Facendo riferimento alle norme consuetudinarie sull’immunità dei beni dello Stato, il RelatoreSpeciale ricorda che i beni della Banca Centrale sono utilizzati dai funzionari pubblici con finalitàdello Stato del Venezuela e non a titolo privato o governativo.Pertanto, il congelamento dei beni della Banca Centrale del Venezuela motivato dal nonriconoscimento del suo Governo, nonché l’adozione delle relative sanzioni, viola i diritti sovrani delpaese e impone che il governo effettivo debba garantire i bisogni della popolazione.Il Relatore Speciale ONU sostiene che l’inclusione di funzionari statali nell’elenco ufficiale deisanzionati contraddice il divieto di punire un’attività che non costituisce un reato, impone aidipendenti la possibilità di rappresentare gli interessi del Venezuela nei tribunali internazionali e inaltre istituzioni internazionali e mina il principio di uguaglianza sovrana degli Stati.Allo stesso modo, sottolinea che i ripetuti rifiuti delle banche degli Stati Uniti, Regno Unito ePortogallo a liberare i beni venezuelani necessari per l’acquisto di medicinali, vaccini e dispositivi diprotezione, sotto il controllo di organizzazioni internazionali, violano il suddetto principio eimpediscono la capacità di risposta del Venezuela all’emergenza Covid 19.
Il Relatore Speciale esprime preoccupazione per il fatto che le sanzioni selettive unilaterali, nella loroforma attuale, violino, come minimo, gli obblighi che derivano dagli strumenti universali e regionalinel settore dei diritti umani, molte delle quali sono di carattere perentorio – garanzie processuali epresunzione di innocenza -, in considerazione del fatto che le ragioni della loro introduzione noncostituiscano, per la maggior parte, reati internazionali, né abbiano a che fare con l’ambito dellagiurisdizione penale universale; al tempo stesso, prende atto della presentazione dinanzi alla CortePenale Internazionale da parte di un gruppo di Stati di una remissione contro il Venezuela il 27settembre 2018.
Il Relatore Speciale ONU sottolinea che l’applicazione della giurisdizione extraterritoriale a cittadinie società di Stati terzi per la cooperazione con autorità pubbliche, cittadini e società del Venezuela, ele presunte minacce a detti Stati terzi, non è giustificata dal diritto internazionale e aumenta i rischidi eccesso rispetto alle sanzioni. Il Relatore Speciale rileva con preoccupazione le presunte minaccealle società private e ai donatori, partner e organizzazioni umanitarie di paesi terzi, così comel’introduzione di clausole di riservatezza nella Legge Costituzionale Anti-Blocco del Venezuela perquanto riguarda l’identità dei partner corrispondenti.
Impatto sul godimento dei diritti umani
La Relatrice Specialìe ONU osserva con preoccupazione che le sanzioni settoriali contro le industriepetrolifere, aurifere e minerarie, il blocco economico del Venezuela e il congelamento dei beni dellaBanca Centrale hanno esacerbato la situazione economica e umanitaria preesistente, impedendo l’usodelle risorse per sviluppare e mantenere le infrastrutture e per i programmi di assistenza sociale, conun effetto devastante su tutta la popolazione del Venezuela, in particolare su coloro che vivono incondizioni di estrema povertà, donne, bambini, operatori sanitari, persone con disabilità o malattiecroniche o potenzialmente letali e sulla popolazione indigena.La Relatrice Speciale sottolinea che le eccezioni umanitarie esistenti risultano inefficaci e insufficienti,soggette a procedure lunghe e costose, e non coprono la consegna di pezzi di ricambio, attrezzature emacchinari necessari per la manutenzione e il ripristino dell’economia e dei servizi pubblici.Il Relatore Speciale teme che l’applicazione di sanzioni extraterritoriali secondarie, nonché lepresunte minacce di sanzioni, diano luogo a un eccesso di rispetto dei regimi sanzionatori esistenti,impedendo al governo del Venezuela, al suo settore pubblico e alle società private di acquisiremacchinari, pezzi di ricambio, farmaci, cibo, forniture agricole e altri beni essenziali, comprese lelicenze concesse dal governo degli Stati Uniti. Esse portano anche a un numero crescente di dinieghidi trasferimenti bancari, tempi di bonifico estesi (da 2 a 45 giorni), maggiori costi di consegna,assicurazione e bonifico bancario, nonché aumenti di prezzo segnalati per tutte le merci (in particolarele merci importate).
La Relatrice Specialeosserva con preoccupazione che la mancanza di risorse e il rifiuto da parte dipartner stranieri, banche e società di trattare con partner venezuelani comporta l’impossibilità diacquisire le attrezzature mediche e tecnologiche necessarie, i reagenti e pezzi di ricambio per lariparazione e la manutenzione di elettricità, gas, acqua, trasporti pubblici, telefonia e sistemi dicomunicazione, scuole, ospedali, alloggi e altre istituzioni pubbliche, situazione che mina ilgodimento di molti diritti umani, compreso il diritto a una vita degna.Nonostante la revisione periodica e l’aumento dei salari in Venezuela, lo stipendio medio nel settorepubblico è stimato tra i 2 ei 3 dollari USA al mese, copre meno dell’1% del paniere di base alimentaree rende la popolazione sempre più dipendente sul sostegno sociale del Governo sotto forma di CLAP(scatole di cibo) e periodici trasferimenti di denaro attraverso la “Carta de la Patria”, sovvenzionimultiple per funzionari pubblici, nonché aiuti umanitari esteri.La Relatrice Speciale ONU osserva che tutto questo aumenta il livello di emigrazione, facilita lapartecipazione delle persone all’economia grigia, interessando in primo luogo gli specialisti di altolivello del settore pubblico, inclusi medici, infermieri, insegnanti, professori universitari, ingegneri,poliziotti, giudici, tecnici e molti altri, violando i loro diritti economici, tra cui il diritto al lavoro, aun lavoro dignitoso, alla previdenza sociale, inclusa la polizza sociale e un livello di vita adeguato. Ilnumero di posti vacanti tra il personale necessario a garantire il normale funzionamento dei servizipubblici sarebbe stato compreso tra 1/3 e 1/2. L’emigrazione di massa in assenza di trasporti a prezziaccessibili mette in pericolo la vita dei migranti e impone oneri aggiuntivi ai paesi ospitanti. Vienedenunciato, tra gli altri problemi, il mancato accesso a cibo, medicine e assistenza medica per imigranti venezuelani, la mancanza di documenti di identità per i bambini nati all’estero, laseparazione delle famiglie e l’assenza di un’adeguata attenzione ai bambini che soggiornano con inonni in Venezuela.
La Relatrice Speciale esprime preoccupazione per la mancanza di benzina, con il conseguente aumentodei prezzi del trasporto, violi la libertà di movimento, impedisca l’accesso a ospedali, scuole e altriservizi pubblici, aggravi i problemi di consegna e distribuzione di cibo e forniture mediche –soprattutto nelle aree remote del paese, colpendo, tra le altre cose, la popolazione indigena e causandoritardi nei servizi pubblici, compresa la giustizia penale e civile. La segnalata mancanza di gasolio,utilizzato principalmente per scopi agricoli, industriali e di trasporto, ha un potenziale effettodrammatico sulla produzione e conservazione del cibo, con il rischio di aggravare ulteriormentel’insicurezza alimentare del popolo venezuelano, che sta già affrontando un deterioramento dellaquantità e qualità di cibo e l’aumento della malnutrizione, aumentando così i rischi per la salute e leminacce alla vita.
La Relatrice Speciale rileva con preoccupazione che, a causa della mancanza di disponibilità di nuovimacchinari, pezzi di ricambio e personale competente, il popolo venezuelano possiede un accessolimitato all’elettricità, il che impedisce, tra l’altro, il funzionamento delle pompe dell’acqua, conconseguente violazione del diritto all’acqua, compresa l’acqua potabile sicura e l’acqua sanitaria,aumentando i rischi di malattie rilevanti.
La Relatrice Speciale sottolinea che i bassi salari, l’assenza o l’insufficienza di materiale scolastico,uniformi scolastiche e cibo a scuola che il governo era solito fornire, i problemi di trasporto, l’assenzadi elettricità e la copertura limitata di Internet e della telefonia mobile mettono in pericolo l’eserciziodel diritto all’istruzione. Le ragioni di cui sopra, così come l’impossibilità segnalata di utilizzarerisorse online con indirizzi IP venezuelani, influenzano l’accesso alle informazioni e la libertà diespressione.Il presunto rifiuto dei partner stranieri a cooperare con le istituzioni venezuelane, comprese leuniversità, le società sportive e le ONG, nonché gli impedimenti ai trasferimenti di denaro, ledifficoltà nell’ottenere i visti e il rifiuto di aprire e chiudere conti bancari di cittadini venezuelani o disocietà pubbliche e private con sede in Venezuela per paura di sanzioni secondarie, pregiudica ildiritto all’istruzione, le libertà accademiche, i diritti culturali e impedisce la fornitura di aiutiumanitari.
La Relatrice Specialee teme inoltre che la carenza di gas, che costringe le persone a cucinare con il fuocoa legna, possa violare il diritto a un ambiente favorevole. Osserva che, per la necessità di garantire ibisogni umani essenziali alla sopravvivenza, il Governo ha sospeso tutti i programmi volti alraggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, compresi i progetti agricoli e sanitari, la tuteladell’ambiente, il miglioramento dell’alfabetizzazione e dell’informatica, la ricostruzione e altri.Il Relatore Speciale sottolinea che il blocco di proprietà, beni e conti bancari di cittadini venezuelanida parte di banche e corrispondenti stranieri, spesso a causa di un’eccessiva osservanza, implica laviolazione del diritto di proprietà. Rileva inoltre con preoccupazione che l’applicazione di sanzioniunilaterali contro il Venezuela incide sui diritti dei cittadini di paesi terzi; in particolare, la risoluzionedi contratti con società di paesi terzi ha il potenziale rischio di incidere sui diritti economici e diproprietà dei loro proprietari e dipendenti; inoltre, l’assenza di contributi da parte del Venezuela, cheera solito donare a progetti di assistenza regionale (ad esempio, ALBA), sta incidendo negativamentesul diritto all’aiuto umanitario dei suoi beneficiari oltre i confini del Venezuela.
La Relatrice Speciale ONU riconosce che le sanzioni selettive e secondarie violano il diritto al giustogiudizio, le garanzie procedurali, la libertà di circolazione, i diritti di proprietà e il diritto allareputazione.
Le sanzioni contro i rappresentanti dei gruppi di opposizione per la loro partecipazione alle elezioniviolano il loro diritto di esprimere la loro opinione e di partecipare agli affari pubblici.Mentre il Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (art. 275) offre alle persone inseritenell’elenco la possibilità di accedere alla Corte di giustizia delle Comunità europee, pur non esistendogaranzie procedurali prima che vengano prese decisioni in merito alle sanzioni, Il Relatore Specialerileva che l’accesso alla giustizia non è invece garantito per quanto riguarda le sanzioni degli StatiUniti, soprattutto in considerazione delle numerose rinunce denunciate da avvocati statunitensi apresentare casi davanti all’OFAC a causa delle supposte minacce del Governo degli Stati Uniti e ilconseguente timore di probabili sanzioni.
Il Relatore Speciale ONU conclude che le sanzioni imposte contro il Venezuela, i suoi cittadini e leaziende colpiscono il popolo del Venezuela e il suo territorio, sia nel settore pubblico che privato, icittadini di paesi terzi e i datori di lavoro di società di paesi terzi colpiti da sanzioni secondarie o datimore di ritorsioni, i donatori e le ONG umanitarie internazionali, i beneficiari dell’assistenza diorganizzazioni internazionali tradizionalmente finanziate dal Venezuela, le persone a basso reddito,le donne, i bambini e le persone con bisogni speciali o con malattie croniche o coloro che sonogravemente colpiti nell’ ambito di tutti gli aspetti dei diritti umani, inclusi i diritti civili, politici,economici e sociali e le attività culturali e il diritto allo sviluppo.Il Relatore Speciale accoglie con favore i rapporti sull’accresciuto impegno del governo delVenezuela nei confronti dell’UNDP UNICEF, UNAIDS, OPS, altre organizzazioni internazionali eONG ecclesiastiche, il settore privato e umanitario, nella fornitura di assistenza umanitaria,facilitando la ricostruzione dei sistemi idrici e la fornitura di vaccini, medicinali, analisi, reagenti,materiale scolastico e cibo, che sta aiutando 4 milioni di persone.Tuttavia, Il Relatore Speciale esprime preoccupazione per le segnalazioni di cattiva gestione nelladistribuzione degli aiuti umanitari, sorveglianza e persecuzione del personale delle ONG nazionalicoinvolto nel lavoro umanitario e per l’assenza di regolamenti provvisori per il lavoro delle ONGinternazionali.
Raccomandazioni della Relatrice Speciale
la Relatrice Specialee ONU fa affidamento su tutte le parti, sul loro obbligo, in virtù della Carta delleNazioni Unite, di osservare i principi e le norme del diritto internazionale, inclusi i principi diuguaglianza sovrana, indipendenza politica, ingerenza negli affari interni degli Stati e risoluzionepacifica delle controversie internazionali.
La Relatrice Speciale sollecita che qualsiasi controversia venga contestata attraverso le istituzionigiudiziarie e altre istituzioni internazionali competenti.La Relatore Speciale sottolinea che le preoccupazioni umanitarie devono sempre prevalere sullepolitiche e che le misure unilaterali possono essere prese solo tenendo conto dello Stato di diritto,delle norme dei diritti umani, del diritto dei rifugiati e del diritto umanitario; devono rispettare gliobblighi legali internazionali degli Stati e possono essere applicate solo nel quadro di contromisurelegali riconosciute a livello internazionale.La Relatrice Speciale ONU ricorda che le valutazioni d’impatto umanitario preliminari e in corsodevono essere effettuate nel corso di qualsiasi attività unilaterale, poiché nessuna buona intenzionegiustifica la violazione dei diritti umani fondamentali come “danno collaterale”.Il Relatore Speciale sottolinea l’inammissibilità dell’applicazione di sanzioni extraterritoriali edesorta il Governo degli Stati Uniti a porre fine all’emergenza nazionale relazionata con il Venezuela,a rivedere e revocare le sanzioni settoriali contro il settore pubblico in Venezuela, a rivedere erevocare le sanzioni secondarie contro paesi terzi e astenersi dall’imporre sanzioni sulla fornitura digasolio e carburanti che provocherebbe una crisi umanitaria di proporzioni senza precedenti.
La Relatrice Specialeesorta tutti gli interlocutori (compresi gli Stati, le organizzazioni internazionali,le banche, le società private e la società civile) ad evitare coercizioni, minacce scritte o orali equalsiasi altro atto che possa provocare o dar luogo ad un eccesso di adempimento, o che siinterpretino tutte le limitazioni in eccessivamente ristretto nel periodo provvisorio prima della revocadelle sanzioni unilaterali, tenendo debitamente conto delle Linee Guida emesse dal Relatore Specialenel dicembre 2020.La Relatrice Speciale chiede a tutti gli Stati di rivedere e revocare le sanzioni selettive nel rispetto deiprincipi del diritto internazionale, dello Stato di diritto, dei diritti umani e del diritto dei rifugiati, chegarantiscono la possibilità che i dipendenti dello Stato del Venezuela rappresentino lo Stato sulla basedel principio di eguaglianza sovrana degli Stati, e che garantiscono i diritti delle persone colpite, dipresunzione di innocenza, di garanzie procedurali, dell’accesso alla giustizia e altri dirittifondamentali.
La Relatrice Speciale ONU esorta i Governi di Regno Unito, Portogallo e Stati Uniti e le banchecorrispondenti a scongelare gli attivi della Banca Centrale del Venezuela per acquisire medicinali,vaccini, cibo, attrezzature mediche e di altro tipo, forniture e altri beni essenziali per garantire ibisogni umanitari del popolo venezuelano e il ripristino dei servizi pubblici in collaborazione conl’UNDP e altri organismi delle Nazioni Unite e attraverso meccanismi reciprocamente concordati econtrollati dall’ONU.
Pur riconoscendo l’effetto devastante delle sanzioni unilaterali sull’ampio ambito di applicazione deidiritti umani, in particolare il diritto al cibo, il diritto alla salute, il diritto alla vita, il dirittoall’istruzione e il diritto allo sviluppo, il Relatore chiede in particolare al governo del Venezuela el’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani di attuare pienamente l’accordo di cooperazionefirmato tra loro, per rafforzare la presenza dell’OHCHR sul terreno e monitorare, tra le altre cose,l’impatto delle sanzioni unilaterali, organizzando visite nel Paese degli esperti speciali pertinenti.Il Relatore Speciale invita il Governo del Venezuela, l’UNDP, ed altre agenzie delle Nazioni Unite el’OHCHR in Venezuela a negoziare un accordo che garantisca una distribuzione trasparente ed equae non discrimini i beni essenziali e gli aiuti umanitari sotto il controllo delle istituzioni internazionali,indipendentemente da razza, sesso, nazionalità, età, credenze religiose o opinioni politiche, tenendodebitamente in conto i gruppi sociali con bisogni speciali.
La Relatrice Speciale fa appello al Governo del Venezuela affinché, in collaborazione con ilcoordinatore residente delle Nazioni Unite e l’OHCHR in Venezuela, termini di redigere unalegislazione chiara e non discriminatoria che consentirà e faciliterà il lavoro umanitario di ONGinternazionali e nazionali in Venezuela e garantisca la sicurezza e l’integrità del loro personale. Allostesso tempo, richiama le ONG umanitarie all’obbligo di agire rispettando le norme dell’attivitàpuramente umanitaria.