Non scambiare mai la sofferenza per amore Una relazione "sana" e felice si riconosce da...
In occasione della giornata Nazionale contro la violenza sulle donne, abbiamo ripercorso il lungo cammino di conquista dei diritti delle donne, un percorso durato settant’anni. La loro prima grande conquista è stata il diritto di voto nel 1946, da quella data sono seguite decenni di lotte civili e femministe,...
In occasione della giornata Nazionale contro la violenza sulle donne, abbiamo ripercorso il lungo cammino di conquista dei diritti delle donne, un percorso durato settant’anni. La loro prima grande conquista è stata il diritto di voto nel 1946, da quella data sono seguite decenni di lotte civili e femministe, traguardi e sfide, ma purtroppo ancora oggi non si riesce a porre fine alla violenza sulle donne; un male silenzioso che non fa rumore, avviene tra le mura di casa, tra gli affetti familiari, quegli affetti dai quali non ci si aspetta di doversi difendere perché è difficile immaginare che il carnefice sia il proprio compagno, il padre dei propri figli, l’ uomo che ha giurato amore, un amore che invece amore non è. Non bisogna mai giustificare i comportamenti violenti di un uomo in nome dell’amore. Tante donne perdonano il loro compagno, dopo una violenza subita, pensando che non accadrà più ed invece poi, dopo la prima volta, ne seguirà una seconda, una terza e così via… Non è facile riconoscere in una relazione, i segnali pericolosi che dovrebbero mettere in allarme una donna. Sicuramente il primo campanello di allarme da non sottovalutare è la violenza psicologica, a cui poi fa seguito quella fisica. Non è amore se un uomo controlla ogni tua azione, ti priva della libertà di uscire con le amiche, ti umilia, ti insulta, alza la voce, alza le mani, controlla il tuo cellulare, ti impedisce di lavorare o di studiare, manifesta una forma di gelosia ossessiva, manifesta un controllo totale verso tutto quello che circonda la propria donna. Questo non è amore ma violenza.
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