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I diamanti e le donne in un mondo maschile

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Spettacolo domenica 7, alle 18,30 in diretta Facebook In scena Lisa Gino con le musiciste Borsetti e Signora

IVREA

I diamanti sono davvero i migliori amici di una donna? È la domanda con cui Lisa Gino proverà a mettere in dubbio, scherzosamente ma non troppo, quanto affermava Marilyn Monroe in un celebre film tratto da un romanzo di Anita Loos. Lo farà con Uno scandalo da perderci la testa, la nuova storia in diretta Facebook, domenica 7, alle 18.30, sulla pagina ElleGi LAB (https://www.facebook. com/lisagino.it), in occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna, che si celebra l’8 marzo.

Accanto a lei ci saranno anche due amiche musiciste, Lorena Borsetti al violoncello e Annalisa Signora al violino, e, con la complicità tecnica di Roberto Gallina, tutte insieme si addentreranno in una vicenda appassionante, tratta dal libriccino Maria Antonietta e lo scandalo della collana, di Benedetta Craveri, edito da Adelphi) che la stessa Gino, anni fa, aveva riarrangiato in forma di radiodramma.

La storia è nota: «Nella Parigi del 1785 due celebri gioiellieri dicono di aver confezionato un collier spettacolare di 540 diamanti, niente meno che per la sovrana Maria Antonietta. Il 15 agosto 1785 il Cardinale Rohan, una delle personalità più in vista del Regno, viene arrestato con la pesantissima accusa di truffa ai danni della Regina. Qual è il collegamento tra i due fatti? La Regina sapeva? Il Cardinale fu condannato? Chi sono i personaggi di questa incresciosa vicenda? Una vicenda ricca di colpi di scena, che ha per protagoniste due donne in lotta per il potere e la sopravvivenza in un mondo tutto maschile, in cui la forza e il carattere si pagano a caro prezzo». Tutti sono invitati ad assistere allo spettacolo, ma anche a riflettere sull’imminente 8 marzo.

Riflessione che a Gino sta molto a cuore, essendo una pioniera a Ivrea delle iniziative pubbliche contro tutte le forme di violenza nei confronti delle donne e sempre in prima linea, quando nessuno o pochi in città si mostravano sensibili a questi temi, per esprimere solidarietà contro il sessismo ancora presente in tutto il mondo e per chiedere impegno concreto da parte di tutti. «Dall’inizio dell’anno – ricorda la scrittrice e regista eporediese – i casi di femminicidio sono già un numero spaventosamente alto e altissima la percentuale in Piemonte, al primo posto in questa orribile classifica. L’8 marzo le frasi fatte, i voti e le chiacchiere si sprecheranno, come sempre, poi, dal giorno dopo, tutto ricomincerà come prima. Non dobbiamo, però, darci per vinte, non dobbiamo mollare: dobbiamo continuare a combattere per vedere rispettati i nostri diritti e salvaguardate le nostre vite». «Mi sono interrogata a lungo, quest’anno - continua -sull’opportunità di preparare qualcosa per questa ricorrenza, essendo parecchio demotivata da ciò che stiamo vivendo a causa di questa pandemia che sembra non voler finire mai e, soprattutto, abbastanza stanca della ricorrenza in sé, poi mi sono detta che anche io avrei dovuto continuare a non darmi per vinta, a fare per quanto potevo la mia parte e ho così scelto di raccontare una storia, questa».

«Un po’ di intrigo - conclude - un po’ di gossip, un po’ di mistero: un momento di intrattenimento, insomma, seppur non privo di spunti di riflessione e collegamenti con l’attualità». —

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