"Mi servono cosmetici naturali". Così una 17enne aiuta le donne polacche vittime di abusi
Era l’aprile del 2020. Krysia Paszko, una studentessa polacca di 17 anni, stava guardando la tv quando si è imbattuta in un servizio in cui si segnalava un notevole incremento dei casi di violenza domestica in Europa. Il più grande centro per i diritti delle donne della Polonia, Centrum Praw Kobiet (CPK), aveva segnalato un aumento del 50% delle chiamate alla sua linea per la violenza domestica a marzo. È stato in quel momento che Krysia ha capito di voler fare qualcosa ed ebbe un’idea.
Con l’aiuto di un amico grafico ha creato una pagina Facebook per un’azienda di cosmetici fittizia. “Se sei in isolamento con una persona tossica o violenta, manda un messaggio a questo gruppo. Se fai una domanda sui cosmetici naturali, ti monitoreremo. Se scrivi ‘STOP’ chiameremo la polizia per te” ha scritto sulla sua pagina personale di Facebook, con un rimando al profilo della finta azienda.
Il suo post sul social è stato condiviso migliaia di volte, le richieste di aiuto sono state moltissime in breve tempo, tanto che la ragazza ha deciso di chiedere una mano al CPK, per gestire le segnalazioni. Il sito è cresciuto e si è ulteriormente sviluppato. Un bot è in grado di filtrare i messaggi più urgenti per segnalarli immediatamente a un team di psicologi e avvocati. Si evolvono anche i codici. Gli psicologi chiedono quando hanno sviluppato questo “problema di pelle”, quante persone in famiglia soffrono di questa condizione, così da capire se la violenza è rivolta anche contro i figli.
L’ispirazione per il suo piano, Krisia l’ha avuta da un’idea simile messa in atto in Spagna. Anche in questo caso l’allerta sui casi di abusi contro le donne era aumentata con la convivenza forzata con il carnefice, imposta dalla pandemia. Le vittime che volessero richiedere aiuto senza esporsi venivano invitate a chiedere una “mascherina 19” in farmacia. In questo modo si sarebbe attivato un sistema per aiutarle.