Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Una lezione da utilizzare nelle tue classi
Gran parte delle fotografie che ricordano a tutti il 10 dicembre 1948 sono ancora in bianco e nero. È il giorno della sottoscrizione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani firmata da molti Paesi dell’Organizzazione delle Nazioni Unite all’indomani del termine della Seconda Guerra Mondiale.
Il bianco e il nero sono raffigurativi di distinzioni nette, seppure nella sfumatura delle tonalità: l’intero genere umano usciva da una pagina nera (passato) della propria storia e cercava di riscrivere su pagine bianche (futuro) un nuovo cammino che auspicava, da lì a pochi anni, divenire a colori.
Eleanor Roosevelt, Presidente della Commissione dei Diritti Umani dell’ONU, con la “Dichiarazione universale” (FDR Presidential Library & Museum, CC BY 2.0 via Wikimedia Commons)
Questa data resta comunque impressa nella memoria di tutti gli esseri umani perché perno storico per la conquista dei diritti di ogni persona umana in quanto tale. La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (o meglio e se si preferisce dell’Uomo) è una tappa fondamentale della nostra storia contemporanea anche relativamente ad altre “Carte” e “Dichiarazioni”: conclusosi il secondo conflitto mondiale, che come ogni guerra non ha mai veri e propri vincitori e vinti, l’essere umano nella sua globalità aveva il desiderio, o meglio, il bisogno di ritrovare le fondamenta del proprio essere civile. Le Nazioni Unite vollero dunque insieme redigere ed adottare questa Dichiarazione ancora oggi punto di riferimento per donne, uomini, istituzioni (ispiratrice di certo anche della Costituzione europea), di molti Paesi sebbene ancora oggi purtroppo non vengano rispettati molti dei diritti di fratellanza, uguaglianza, libertà sanciti come fondamentali della persona umana a livello individuale, civile, politico, economico, sociale e culturale.
La Dichiarazione Universale dei Diritti UmaniLa Dichiarazione fu frutto di un intenso dibattito peraltro ancora oggi attivo perché accusata, secondo la percezione di alcuni, di essere essenzialmente eurocentrica (o comunque “occidentale”) non avendo una visione completamente globale delle culture di tutto il mondo dal punto di vista antropologico, sociale, filosofico o religioso.
Lo studio e la conoscenza della Dichiarazione sono certamente importanti per ogni singolo cittadino, civis, di ogni città, regione, paese, continente. La scuola italiana ha l’occasione anche con l’insegnamento dell’Educazione Civica, di recente reintrodotta come materia a seguito della Legge 92/2019, di approfondire e analizzare nuovamente questo rilevante documento proprio per i suoi caratteri universali ed in quanto trasversale per sua natura riguardando molti aspetti del vivere civile potendo applicare i suoi contenuti in diverse materie quali storia, geografia, economia, diritto, lingue, religione, filosofia, e via di seguito forse per ogni disciplina. L’Educazione Civica non può prescindere dalla conoscenza (da richiamare in tutti gli otto argomenti previsti) di questa importante “Carta” che dichiara donne e uomini del pianeta “liberi ed uguali in dignità e diritti”, per il solo fatto di viverlo, in spirito di fratellanza, giustizia e pace.
Nella videolezione disponibile in questa pagina di “OrizzonteScuola” il professor Sergio Cicatelli, già Dirigente Scolastico e docente di pedagogia didattica e legislazione scolastica, offre a tutti una sintesi della Dichiarazione inquadrandola nel contesto storico, politico e sociale dell’epoca e proponendo un commento generale sia al Preambolo sia ad alcuni dei suoi principali Articoli tra i complessivi 30 (vedi qui la traduzione in lingua italiana). Questo prezioso contributo può essere un valido supporto alle attività di studio e approfondimento, in classe o da casa, perché non sempre e non tutti gli studenti sono già a conoscenza dei princìpi generali ed i fondamenti di questa importante pagina della storia dell’uomo.
Lezione a cura del Prof. Sergio Cicatelli, docente di pedagogia didattica e legislazione scolastica