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sul ponte Italia-America cinque donne ci mostrano tutta la loro forza

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Per la giornata internazionale dei diritti della donna interviste con Rula Jebreal, Valeria Golino, Anna Prouse, Federica Marchionni, Ersilia Vaudo

Questo 8 marzo 2021 cade nel secondo anno della pandemia, catastrofe umanitaria che ha anche spezzato la lunga marcia intrapresa dalle donne  verso la parità di genere. Tra i dolori inferti dal covid-19 c’è sicuramente anche quello di aver provocato nel mondo il rallentamento e persino l’interruzione dell’acquisizione dei diritti della donna. Così proprio quando l’ONU lancia costanti allarmi sui costi della regressione sulla parità di genere provocati dagli sconvolgimenti sociali ed economici causati dalla pandemia, c’è però quella luce in fondo al tunnel intravista grazie ai vaccini e che potrebbe anche aprire una nuova era di accelerazione nelle conquiste sui diritti delle donne. Già, il reset del mondo post pandemia, che prima o poi avverrà, dovrebbe essere anche l’occasione per far scattare il turbo nella corsa per la parità di genere!

La voce di New York per l’8 marzo ha raccolto i pensieri di cinque donne italiane che per noi sono esempi e speranza dell’accelerazione su questa lunga marcia verso pari diritti. Donne con storie e professioni diverse, ma che hanno tutte in comune l’attraversamento del ponte Italia-Stati Uniti nella loro crescita professionale, un tragitto diventato ad un certo punto fondamentale per la realizzazione delle loro aspirazioni.

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Rula Jebreal

Abbiamo quindi parlato con la giornalista e scrittrice Rula Jebreal, autrice di un libro in uscita proprio l’8 marzo, che ci ha detto: “Mi piace il multiculturalismo dell’America. Vieni giudicato in base al tuo contributo, alle tue idee non in base alla tua provenienza… L’Italia potrebbe imparare molto e sull’aspetto dell’integrazione è ancora indietro. Si fa ancora fatica a considerare italiani quelli che hanno sfumature di pelle più scure. C’è ancora un’idea di italianità legata alla religione e alla appartenenza etnica, non ai valori”. (QUI L’INTERA INTERVISTA a cura di Tiziana Ferrario)

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Valeria Golino al festival di Cannes del 2016 (Foto or Georges Biard/Wikimedia)

Abbiamo parlato anche con l’attrice-regista Valeria Golino, che da Los Angeles, dove sta girando una serie tv, ci ha detto: “Soprattutto in America, le donne sono ovunque dalla regia, alla produzione, all’organizzazione. La serie su cui sto lavorando in questo momento per esempio, è piena di donne al potere. Perché vediamo solo quello che non è successo? Diamo spazio alle conquiste, prima c’erano cinque registe, ora ce ne sono mille. Ho fede, ancora, che il cinema possa trasmettere delle idee. Senza inclusione forzata, senza razzismo, dando luce al pensiero nel modo giusto”. (QUI L’INTERA INTERVISTA a cura diDanila Giancipoli).

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Anna Prouse durante il pellegrinaggio a Karbala (annaprouse.com)

Abbiamo intervistato la manager umanitaria Anna Prouse, che ora abita in California ma che per anni ha vissuto una vita in costante pericolo e sempre per migliorare la vita degli altri: “Mentre ero a Baghdad, un iracheno decise di ammazzarmi. Ero in macchina con altre tre persone e quest’uomo svuotò il kalashnikov… Donne, non avete bisogno di scimmiottare gli uomini. Non annullatevi, anzi accentuate la vostra femminilità. E se siete brave e intelligenti verrete accettate…” (QUI L’INTERA INTERVISTA a cura di Alessandra Loiero).

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Federica Marchionni

Quando abbiamo parlato con la donna di business Federica Marchionni, ci ha detto: Non mi piace parlare di potere ma di voce, d’influenza. Credo nella necessità della coesistenza tra le diversità – ad esempio uomo e donna – ma non solo…. dobbiamo essere più capaci di ascoltare, capire e tollerare chi non la pensa come noi. Questa è la sfida del secolo! Vincere i pregiudizi è stata per me una necessità. Ecco, dobbiamo avere questo mindset già da bambine, una sorta di self-empowerment” (QUI L’INTERA INTERVISTA a cura di Maria Sole Angeletti)

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Ersilia Vaudo (© Triennale Milano, foto Gianluca Di Ioia)

Riflettendo sull’8 marzo con Ersilia Vaudo, la scienziata ci ha detto: “Sono convinta che La matematica sia un linguaggio universale che ci rende più consapevoli e rende anche la democrazia più forte… Restare dentro la matematica significa poter scegliere quello che si vuole essere nella vita…. All’Esa abbiamo bisogno di donne e le professioni dello Spazio sono molteplici ormai e in più settori… ci aspettiamo che partecipino tante donne”. (QUI L’INTERA INTERVISTA a cura diTiziana Ferrario)

Leggete per l’8 marzo i pensieri e le idee di cinque brillanti donne italiane così legate all’America, infatti ne siamo certi: su quel ponte tra l’Italia e gli USA, ci saranno sempre più donne come loro che, mostrando la potenza delle loro conquiste, espanderanno diritti e libertà per tutti.

 

 

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