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anima green, diritti delle donne e difesa dei

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

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Photo credit: Riccardo Riande - Hearst Owned

L’appuntamento è alle 11 rigorosamente in stile Covid, via telefono, perché via zoom, non ce l’abbiamo proprio fatta a organizzarci. Trentasette anni compiuti lo scorso 21 settembre, la passione per la recitazione si fa strada nel cuore e nella mente di Anna Favella, attrice molto amata soprattutto dai giovanissimi, quando lei frequenta ancora il liceo e forma una compagnia teatrale con i suoi compagni. Ma dopo la scuola superiore invece di iniziare un percorso di formazione e studi per coltivare la sua passione e recitare, pur continuando a frequentare stage e laboratori teatrali, decide di dedicarsi agli studi umanistici e nel 2005 si laurea in Filosofia del Linguaggio. Un anno di Erasmus e poi è evidente - anche per lei - che il destino vuole che lei faccia l’attrice. Su Rai Uno si fa notare al grande pubblico nei panni della spia statunitense Priscilla Leoni, nella miniserie Enrico Mattei - L’Uomo che guardava al futuro e successivamente nel ruolo di Gaia in Don Matteo 7. Nel 2010 interpreta Elena Gardini nella fiction Terra Ribelle e ritorna sullo stesso set anche per la seconda stagione Terra Ribelle - Il nuovo mondo. Il 2013 segna il suo come back in teatro con lo spettacolo Love - L’amore ai tempi della ragione permanente. Poi torna sul grande schermo nel thriller Mr. America, e di nuovo sul piccolo schermo su Canale 5 in Centrovetrine e Non è stato mio figlio, lavorando anche per la Rai nella nota serie Un medico in famiglia 10.

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Photo credit: Riccardo Riande - Hearst Owned

Ma è il 2018 l’anno fortunato, quello dell’upgrade che la porta su un set internazionale quello di Luis Miguel - La serie, prodotta da Gato Grande Productions assieme a Metro-Goldwyn-Mayer Studios per Netflix e Telemundo. E poi continua a recitare per progetti internazionali, in lingua spagnola, anche per Sky Germania prendendo parte alla serie televisiva tedesca Funeral for dog, non ancora andata in onda. Capace di ricoprire ruoli diversi e di adattarsi a tutte le sceneggiature con la stessa determinazione ora Anna si sta dedicando a cause legate alla sostenibilità, invitando quasi ogni giorno i suoi 113mila follower su Instagram a impegnarsi per ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici focalizzandosi sulle risorse idriche. Con l’obiettivo che tutti, ma proprio tutti, compiano un miglioramento concreto e collettivo con la consapevolezza di avere un ruolo importante per la tutela dell’ambiente.

Anna lei ha molto a cuore temi legati alla sostenibilità e li condivide con la sua community di seguaci anche con scopo educativo. Quando è nata questa sua passione?

Sono nata e cresciuta in un posto di mare (Nettuno Anzio sul litorale laziale, ndr) che gioco forza mi ha offerto l’opportunità di stare più a contatto con la natura. Poi ho avuto anche la fortuna di avere una mamma siciliana nata in un luogo di mare quindi non ho mai perso il contatto con la natura e fin da bambina ho imparato a rispettarla. Adottando fin da subito comportamenti ecosostenibili, e mangiando cibi sani e naturali.

Quindi lei sarà sicuramente una seguace di Greta Thunberg

Sì una ragazzina molto coraggiosa che per catalizzare l’attenzione del mondo sulle eccezionali ondate di calore e sugli incendi boschivi senza precedenti che nell’estate del 2018 colpirono il suo paese, per protesta decise di non andare a scuola. Voleva che il governo svedese riducesse le emissioni di anidride carbonica come previsto dall’accordo di Parigi sul cambiamento climatico ed è rimasta seduta davanti al parlamento svedese ogni giorno durante l’orario scolastico. Fantastica!.

Lei ha sostenuto giovani start up legate al mondo sostenibilità e brand che supportano progetti attenti al sociale. Ci racconti che cosa ha fatto di particolare?

Io ho sostenuto una app che si chiama AWorld un support of ACT NOW, (una guida per adottare uno stile di vita sostenibile, ndr), molto facile da usare e concreta perché offre l’opportunità leggere molte informazioni utili anche tramite notifiche (se si attivano, ndr). Io ho conosciuto i ragazzi che l’hanno realizzata e ne sono stata subito entusiasta. Sul mio account Instagram ho dedicato a loro uno spazio prendendo parte a molte delle loro call to action. Per esempio lo scorso 22 marzo, Giornata mondiale dell’acqua assieme abbiamo cercato di sensibilizzare le persone su questa tematica come abbiamo fatto anche per l’Ora della Terra lo scorso 27 marzo alle ore 20,30 invitando i miei follower a compiere una piccola azione ma di grande significato. Poi ci siamo anche occupati delle messa in dimora di alveari in difesa delle api impollinatrici sottolineando l’importanza di questo insetti. E tra i miei impregni un altro must è stata la collaborazione con un brand che commercializza acqua, e che invitava la persone a collegarsi al suo sito offrendo l’opportunità di vincere 252 litri di acqua che non è un numero a caso, ma è il consumo medio di acqua di un italiano al giorno, tra igiene personale, cucina e quant’altro, quindi un numero più che simbolico. Obiettivo di questa azienda regalare attraverso un click questo quantitativo di acqua per la costruzione di molti pozzi in Madagascar (252 litri per ogni pozzo, ndr).

E poi ha sostenuto l’iniziativa di un noto brand di abbigliamento outdoor ecosostenibile per il recupero del fiume Vjosa…

Sì, del Vjosa è il più grande fiume incontaminato d’Europa fuori dalla Russia, a cui questo noto brand ha offerto supporto per salvaguardarlo dalla rovina, visto che fino ad oggi nel suo corso non ha mai incontrato dighe e non ha mai subito interventi artificiali decisi dall’uomo. In vista delle imminenti elezioni parlamentari albanesi, i cittadini, gli attivisti e gli ambientalisti hanno chiesto sostegno politico per istituire il primo parco nazionale di un fiume che, fino ad oggi, ha mantenuto il record di esser quello più pulito d’Europa. Per più di 10 anni attivisti locali, gruppi internazionali, scienziati e artisti hanno lottato contro la realizzazione di progetti idroelettrici già pianificati nei Balcani. Con le elezioni del prossimo 25 aprile , gruppi per la conservazione naturale albanesi e internazionali come EcoAlbania, RiverWatch ed EuroNatur chiederanno di nuovo a gran voce la protezione di questo fiume e chiederanno ai politici in carica che venga istituito il parco di cui già nel settembre 2020 altri politici albanesi avevano annunciato l'imminente nascita. Il parco e la protezione del Vjosa dovrà essere una priorità. D’altra parte ben il 94% degli albanesi è favorevole a questo progetto e se venisse realizzato sarebbe il primo parco nazionale di un fiume incontaminato in Europa. Il parco proteggerebbe oltre 300 chilometri di fiumi e torrenti, quindi non solo il Vjosa, che ospitano più di 1.100 specie animali e vegetali , molte delle quali considerate in pericolo. Tra l’altro questo noto brand lo scorso 11 marzo alle 19,30 ha trattato un evento digitale ‘L’ultimo baluardo. La lotta per la tutela dei fiumi alpini’. Insomma l'impegno è non stop.

La sua sensibilità verso l’acqua, la natura oltre a renderla più sensibile verso i consumi in casa, l’ha influenzata anche nella scelta dei capi di abbigliamento?

Molte griffe da tempo hanno declinato l’intera produzione sul versante della sostenibilità e automaticamente hanno attratto le mie preferenze. E anche vero però che nel nostro armadio abbiamo anche di più di quello che ci serve. E quindi la mia tendenza ora è anche per il riciclo degli abiti che come dicevano le nostre nonne andrebbero 'vissuti e rivissuti'. Un tempo si foderavano e sfoderavano i cappotti, si cambiavano i colletti alle camice, ecco io ritengo che anche questo atteggiamento sia altamente sostenibile perché aiuta ad evitare una sovrapproduzione e un aumento dei consumi energetici.

Anche in occasione della Giornata mondiale dell'acqua (22 marzo) ha cercato di sensibilizzare le persone sul tema, prendendo parte a diverse call to action. Quale la risposta dei suoi follower?

Massiccia soprattutto da parte di ragazzi e ragazze molto giovani, una vera sorpresa per me, che mi ha offerto l’opportunità di constatare di persona quanto ognuno di loro fosse davvero e sinceramente coinvolto. E poiché i grandi cambiamenti nascono dalle piccole azioni di tutti constatare questo entusiasmo fresco e spontaneo mi ha dato ancora più energia e voglia di continuare a parlare di queste tematiche.

Quindi ci sarà stato sicuramente qualche ragazzo che le ha detto qualcosa di diverso e speciale rispetto agli altri coetanei…

Qualche giorno fa una ragazza mi ha detto di avere realizzato una mostra fotografica sull’argomento, e in un momento così particolare mi è rimasta particolarmente impressa. I giovani hanno voglia di comunicare, di parlare e di mettere in pazza tutte le problematiche legate all’ambiente. Senza filtri.

Come ha vissuto la problematica della spazzatura a Roma, la sua città, che per mesi è sembrata una discarica a cielo aperto?

Purtroppo mi dispiace dirlo ma tuttora sembra una discarica e mi fa una grande tristezza. Fa male vedere quella che reputo la città più bella del mondo ancora in queste condizioni. Per fortuna a Roma ci sono i parchi che sono un polmone verde, dove tutto è estremamente curato nei minimi particolari. E quando entri lì dentro ti sembra di stare in un altro mondo.

Lei supporta anche campagne sociali che hanno lo scopo di sensibilizzare su temi connessi alla figura della donna? C’è un episodio che l’ha spinta a fare il primo passo?

Quando ho girato la serie Tv Louis Miguel, il noto cantante messicano, che trattava la vera storia della mamma di questo cantante, di origini italiane, per la precisione toscana, scomparsa misteriosamente in Messico, dove viveva con marito e figli, e mai più trovata. Una storia simile a quella di tante donne messicane.

Se lei dovesse lanciare un messaggio alle donne vessate da un compagno violento o eccessivamente maschilista, cosa direbbe per aiutarle a uscire da questa ‘bolla negativa’ affinché possano ritrovare se stesse e il senso della vita?

Parlare, parlare, parlare. Parlarne con le amiche, con un’assistente sociale. Non è facile uscire da queste situazioni di costrizione, di umiliazione, perché spesso le donne perdono la fiducia in se stesse, hanno paura perché pensano di non avere vie di uscita.

La violenza non viene perpetrata e subita solo da donne deboli o che si trovano in situazioni di indigenza e dipendenza, ma anche da donne forti che magari si mettono in gioco pensando di potere cambiare una persona o situazioni involutive, negative e poi loro malgrado ne diventano vittime. Se lei si trovasse in una situazione di questo tipo, come reagirebbe?

Blocco, imbarazzo, senso di paura vanno poi messi da parte e bisogna denunciare. Io denuncerei. Non sottovalutando la violenza psicologica che in alcuni casi può essere peggiore di quella fisica. Solo in questo modo se ne esce. Purtroppo il lockdown non ha aiutato questo tipo di convivenze per così dire a rischio, visto che i casi di violenza sono aumentati e di molto.

Dopo la morte di George Floyd molti manifestanti del movimento Black Lives Matter hanno abbattuto statue storicamente legare al colonialismo, al razzismo. Qual è il suo pensiero riguardo a questo genere di reazioni?

Bella domanda e anche abbastanza delicata, io sono per la non distruzione della storia. Del passato bisogna parlarne perché dovrebbe essere di aiuto per non fare gli stessi errori.

Lei supporta anche Survival International, un movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni e ha sostenuto la diffusione di una campagna sulle donne indigene, tanti i suoi impegni anche su questo fronte...

Sì anche questa è una causa che mi sta a cuore perché gli indigeni sono i migliori difensori del loro ambiente.

Abbiamo parlato di diversi tipi di donne. Lei come vive il suo fascino?

Io sono sempre in bilico tra il mestiere che faccio e la mia vita quotidiana. Ho trovato l’anello di congiunzione fra i due mondi nelle discipline olistiche, dove si parla di carisma, aurea, fascino interiore, mi piace più pensare alla bellezza in questi termini che agli stereotipi di fascino solo estetici. Il mestiere di attrice mi offre l’opportunità di interpretare molti ruoli e di calarmi nei panni di persone diverse. Mi piace molto cercare il fascino in ogni personaggio e donna che interpreto.

Talvolta la bellezza può essere un impedimento perché a volte può fare nascere dei preconcetti in un approccio a prima vista o successivamente in un rapporto. Lei si è mai trovata in situazione come questa?

No anche perché mi sento una persona molto semplice. E poi non uso mai il fascino o meglio solo quello per sedurre.

Il suo concetto di felicità?

Una giornata con i ritmi della natura, immersa nella natura perché mi regala sempre un senso di pace e felicità.

Ma parlando di relazioni umane la sua giornata ideale?

Essere al mare con gli amici e la mia famiglia e soprattutto in compagnia di persone solari! Perché cerco sempre di focalizzarmi sulla positività, soprattutto in questo periodo.

Un suo sogno?

Mi piacerebbe interpretare il ruolo interpretato da Leonardo Di Caprio, - la versione femminile, nel film The Revenant (Il Redivivo, ndr), scritto e diretto dal regista Alejandro González Iñárritu, che adoro artisticamente, in parte basato sul romanzo Revenant - La storia vera di Hugh Glass e della sua vendetta di Michael Punke e parzialmente ispirato alla vita del cacciatore di pelli Hugh Glass, che nel 1823, durante una spedizione lungo il Missouri, fu abbandonato in fin di vita dai suoi compagni, riuscendo a sopravvivere. Un film che ha vinto molti premi: 3 Golden Globe su 4 nomination, 5 premi BAFTA su 9 nomination e 3 Premi Oscar su 12 candidature ottenute, incluso il premio a DiCaprio come 'Miglior attore protagonista'. Letteralmente meraviglioso!

Mai dire mai a cosa?

Mai dire mai al fatto di trovare nuove cose e al diverso. Perché io difendo a spada tratta la diversità.

Che reazione ha avuto quando recentemente ha letto o sentito la notizia di un uomo che ha aggredito i due ragazzi gay nella metropolitana di Roma perché si erano appena dati un bacio?

Nel 2021 è assurdo leggere ancora queste cose. L’omofobia non dovrebbe esistere.

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