la lotta contro la contraffazione con Facebook
Non è un gioco, ma un business molto sporco di certo sì. Dopo essere sceso in campo con Kering per i diritti delle donne, il marchio Gucci torna a manifestare il proprio impegno a sostegno della proprietà intellettuale. Stavolta però lo fa insieme al più grande colosso dei social media, Facebook. Missione: combattere la contraffazione online, dopo l’ultimo (eclatante) caso di vendita di capi Gucci contraffatti tramite le piattaforme Instagram e Facebook.
Gucci e Facebook contro la contraffazione: l’accusa
Oltre 150 profili Instagram e 5 account per riuscire nell’intento divendere falsi “firmati” Gucci. Finte scarpe Gucci, borse Gucci false and so on... A riportare la notizia in Italia, dopo uno studio dell’accusa presentata al tribunale distrettuale degli USA per il distretto settentrionale della California, è corriere.it: Gucci America e Facebook hanno fatto squadra contro l’imputata, una donna con sede a Mosca che “ha utilizzato più account Facebook e Instagram per promuovere i suoi negozi online”. La fonte li segnala: brends-msk.ru, luxprimer.ru eagentromanova.rum propongono merce contraffatta che, all’occhio poco attento dei non esperti, potrebbe sembrare originale (e che invece assolutamente non è). Dagli accessori alle scarpe passando per capi di abbigliamento e borse del desiderio: l’imputata russa starebbe portando avanti il suo giro di contraffazione da oltre un anno, più precisamente dall’aprile 2020 al 26 aprile 2021. Oltre ai suoi siti web, avrebbe poi sfruttato un gran numero di profili Facebook e Instagram per spingere il suo business (illegale) anche sui social media. Violando dunque termini e condizioni della community.
Gucci e Facebook contro la contraffazione: l’impegno
Uniti contro la contraffazione, Gucci e Facebook hanno rilasciato una nota congiunta per sensibilizzare la coscienza comune in merito al diritto alla proprietà intellettuale e sottolineare il proprio “solido piano strategico” mirato al rispetto della stessa. “La collaborazione con brand come Gucci ha aiutato Facebook e Instagram a sviluppare un solido programma di protezione della proprietà intellettuale, che include, tra le altre cose, una procedura globale di notifica e rimozione – spiegano all’unisono nella dichiarazione riportata da lastampa.it. - Nel 2020, Facebook ha rimosso più di un milione di contenuti sulla base di migliaia di segnalazioni da parte di vari brand, tra cui Gucci”.
Non solo contraffazione online, ma anche offline. Il piano strategico di Gucci opera su ogni livello, dalla produzione alla distribuzione, restando parte attiva nella cooperazione con le dogane e le forze dell’ordine. “L'impegno del team di Gucci dedicato alla proprietà intellettuale ha portato, solo nel 2020, alla rimozione di oltre 4 milioni di annunci di prodotti contraffatti online su varie piattaforme, al sequestro di 4,1 milioni di prodotti contraffatti offline e alla disattivazione di 45000 siti web, accounts e pagine sui social media”, informa la nota congiunta.
Sono dati importantissimi, indice di un impegno costante atto a proteggere il patrimonio creativo della maison fondata a Firenze da Guccio Gucci nel lontano 1921. La notizia della cooperazione con Facebook arriva tra l’altro sulla scia del primo centenario del marchio, celebrato recentemente dal direttore creativo Alessandro Michele con la collezione Aria. La nota conclude: “Quest'azione legale, la prima congiunta per Facebook e Gucci, rappresenta una naturale evoluzione della collaborazione e permetterà ai due player di unire le rispettive risorse e competenze allo scopo di rendere le piattaforme Facebook più sicure per i consumatori e le aziende, consentendo così di connettersi, condividere, comprare e vendere online in maggior sicurezza. L'azione legale avrà anche lo scopo di lanciare un forte messaggio a tutti gli utenti che promuovono e vendono prodotti contraffatti online che tali comportamenti illeciti non saranno tollerati”. E che giustizia sia.
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