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Hai una disabilità? Allora resti «Sola con un cane» (30/04/2021)

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

I dati certi:sono stata discriminata su una cosa che mai avrei creduto potesse essere oggetto di discriminazione e questo mi ha lasciato molto amareggiata. Intendiamoci, nella mia vita sono stata oggetto di molte discriminazioni, sul lavoro, nella vita sentimentale, per strada, nei locali e ho sempre pensato “vabbè ma non mi conoscono veramente, hanno visto solo l’esterno”. Stavolta la discriminazione è stata agita anche senza vedermi ed è stata invalidata anche la mia esperienza quinquennale con i cani.Avrei potuto lasciar perdere? No, proprio no. Per due motivi fondamentali. Ho sperato che Matilde potesse far parte della nostra famiglia, già la vedevo giocare con Stuart e invece non accadrà.Il secondo motivo è che combatto da sempre per abbattere gli stereotipi e i pregiudizi, da quattro anni anche attraverso Sensuability.Queste persone hanno messo in atto tutti gli stereotipi sulla disabilità: disabilità fisica uguale incapacità, persona con disabilità considerata alla stregua di una bambina piccola, priva di capacità decisionale.

Avreste dovuto sentire il tono che aveva con me al telefono! Il tono che si usa quando si parla con i bambini. Mancava solo che vocalizzasse “ghe ghe ghe” e le aveva fatte tutte.

Se mi fermassi qui sarebbe la solita denuncia che siamo, purtroppo, abituati a leggere ed ascoltare. Ma stavolta non mi fermo. Io vorrei che queste persone siano messe nell’incapacità di nuocere sia alle persone sia agli animali.Ho fatto alcune ricerche, aiutata anche dalla mia avvocata di fiducia, su cosa dice la legge in merito alla discriminazione in tema di disabilità.

La legge 67 del 2006 recita : “1. Il principio di parità di trattamento comporta che non può essere praticata alcuna discriminazione in pregiudizio delle persone con disabilità.”2. Si ha discriminazione diretta quando, per motivi connessi alla disabilità, una persona è trattata meno favorevolmente di quanto sia, sia stata o sarebbe trattata una persona non disabile in situazione analoga.3. Si ha discriminazione indiretta quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento apparentemente neutri mettono una persona con disabilità in una posizione di svantaggio rispetto ad altre persone.

La Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità definisce la discriminazione: “per “discriminazione fondata sulla disabilità” si intende qualsivoglia distinzione, esclusione o restrizione sulla base della disabilità che abbia lo scopo o l’effetto di pregiudicare o annullare il riconoscimento, il godimento e l’esercizio, su base di uguaglianza con gli altri, di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale, culturale, civile o in qualsiasi altro campo. Essa include ogni forma di discriminazione, compreso il rifiuto di un accomodamento ragionevole;”Secondo l’articolo 5 della Convenzione in materia di uguaglianza e discriminazione: “1. Gli Stati Parti riconoscono che tutte le persone sono uguali dinanzi alla legge ed hanno diritto, senza alcuna discriminazione, a uguale protezione e uguale beneficio dalla legge. 2. Gli Stati Parti devono vietare ogni forma di discriminazione fondata sulla disabilità e garantire alle persone con disabilità uguale ed effettiva protezione giuridica contro ogni discriminazione qualunque ne sia il fondamento.”

Se proprio proprio vogliamo essere fiscali l’articolo 6 della medesima Convenzione parla anche delle donne con disabilità : “Gli Stati Parti riconoscono che le donne e le minori con disabilità sono soggette a discriminazioni multiple e, a questo riguardo, adottano misure per garantire il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali da parte delle donne e delle minori con disabilità.

Altro strumento interessante è l’Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori, un organismo interforze istituito, con decreto del capo della Polizia, nel settembre 2010, per rispondere alla domanda di sicurezza delle categorie vulnerabili e prevenire e contrastare i reati di matrice discriminatoria.

La discriminazione è tutelata in sede penale quando si tratta di atti di violenza, abusi e/o maltrattamenti nei confronti delle persone con disabilità.Il mio caso fortunatamente non è questo, ma può essere presentato in sede civile per un risarcimento. Cosa che sto seriamente pensando di fare.

Ps. Credetemi, i cani sono molto più intelligenti degli esseri umani. Ho insegnato a Stuart, che pesa 22 chili, a non saltare addosso alle persone per fare le feste. Per quanto riguarda me, non ho dovuto insegnarglielo, lo ha capito da solo e quando lo fa (lo spirito è forte ma la carne è debole) non si appoggia per non farmi cadere.

*Presidente A.P.S.Nessunotocchimario

In apertura photo by Helena Lopes from Pexels

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