Palermo, manifesti contro la pillola per l'aborto: scatta una denuncia
Una campagna online e offline a diffusione nazionale e una denuncia sporta alla procura di Palermo per i reati di procurato allarme e veicolazione di notizie false e tendenziose: l'associazione Maghweb dal capoluogo siciliano fa partire la rete di azione “Non è un veleno” a sostegno dell'aborto farmacologico con la pillola Ru486 e contro la campagna organizzata in diverse città italiane dalle associazioni No Choice, che in risposta alle recenti linee guida del ministero della Salute legate alla somministrazione della pillola senza ricovero ospedaliero, affiggono cartelloni con giovani donne prive di sensi e il cui copy recita, in relazione alla Ru686, “Prenderesti mai del veleno?”.
I cartelloni in difesa del diritto all’interruzione volontaria di gravidanza, tutelato dalla legge 194 del 1978, con la pillola abortiva presente in Italia dal 2009, sono stati affissi già a Bologna con il supporto di Cheap, che promuove la street art come strumento di rigenerazione urbana e indagine del territorio, e sugli spazi pubblicitari comunali di Palermo: "Non è un veleno, il vero veleno è la disinformazione", recitano i manifesti con i quali l'associazione e i partner intendono ridisegnare lo spazio pubblico per far sì che le donne vivano libere da giudizi.
Il manifesto contro la pillola abortiva “L'obiettivo è quello di contrastare la disinformazione promossa dalle associazioni anti-scelta con un'informazione scientifica e puntuale – spiegano gli attivisti e le attiviste di Maghweb, associazione di promozione sociale - Le campagne comunicative di Pro Vita e Famiglia non si sono mai arrestate e si fondano su opinioni prive di qualsiasi fondamento giuridico che alimentano paura e senso di colpa”. Il vero veleno è quindi la disinformazione. Malgrado la onlus Pro Vita e Famiglia abbia dichiarato, in calce ai manifesti, che l’azione è finalizzata a sviluppare un dibattito plurale e la riflessione critica, secondo Maghweb “le modalità e il linguaggio hanno molto di dogmatico”.La campagna ha trovato l'adesione e il supporto di diverse realtà associative nazionali e di personalità tra cui Riccardo Noury, portavoce nazionale di Amnesty International, il filosofo filo-femminista Lorenzo Gasparrini, Maura Gancitano e Andrea Colamedici di Tlon, Donne x Diritti o ancora Jennifer Guerra. “Ora più che mai occorre preservare, custodire e tutelare un diritto conquistato a gran fatica da atteggiamenti oscurantisti che vogliono inquisire e recriminare l’accesso all’aborto sicuro - spiega Maghweb - La legge 194 tutela un diritto, riconosce l’autodeterminazione, la capacità e la competenza delle donne di decidere sulla loro gravidanza. Noi pensiamo che ogni donna che intenda ricorrere all’aborto debba essere tutelata, aiutata e informata e mai spaventata e ostacolata”.
Per quanto riguarda infine la denuncia depositata alla procura di Palermo, “la campagna dei No Choice “Prenderesti mai del veleno?” è violenta e pericolosa – sottolineano – è un’opinione che si fa pubblicità rappresentando la realtà in modo alterato con conseguente alterazione dell’informazione che si diffonde. I manifesti contengono un’informazione destinata a produrre un effetto dannoso per l’ordine e la sicurezza pubblica. La denuncia - concludono - è nelle mani delle autorità dal 15 marzo scorso: saranno loro a verificare i presupposti della nostra azione”.