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«Ho sbagliato, anni fa ero più ignorante». E attacca Salvini- Corriere.it

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

«Amici leghisti, ho peccato anche io. Da giovane ho sicuramente detto delle cose omofobe». In una giornata più «pigra» rispetto alle concitate 48 ore precedenti, Fedez affida ancora una volta ai social — la piattaforma del suo reality permanente — il compito di fare da volano alle sue idee che nell’istante del «pubblica» raggiungono in un attimo più di 12 milioni di potenziali spettatori. Una delle accuse che circola contro di lui è che da una parte difende ad alta voce il ddl Zan contro le discriminazioni, ma dall’altra avrebbe invece manifestato posizioni omofobe nelle sue canzoni. Il riferimento principe è al brano Tutto il contrario, scritto 10 anni fa («Mi interessa che Tiziano Ferro abbia fatto outing, ora so che ha mangiato più wurstel che crauti»). Agli amici ha confessato che trova certe polemiche pretestuose: «Mi fa strano dover rendere conto di una canzone che ho scritto dieci anni fa, a 19 anni si è delle persone completamente diverse e ci si esprime con termini e toni completamente diversi. Certe cose oggi non le rifarei uguali».

Ma poi siccome pensa che è meglio che il suo pensiero non circoli solo tra le quattro mura (in realtà qualche stanza in più) domestiche, si arma di cellulare per diffondere il suo pensiero: «Non c’è mai stata nel quartiere in cui sono cresciuto educazione in tal senso — spiega nelle sue stories — ma poi ho cercato di migliorarmi. Ho sbagliato per cose dettate dall’ignoranza; ho fatto un testo recentemente che è stato giudicato transfobico (Le feste di Pablo, ndr), ma non era voluto: ho invitato una ragazza trans al mio podcast, abbiamo affrontato il tema e ho imparato un sacco di cose perché non mi voglio dare preclusioni».

Prima si difende, ammettendo di aver sbagliato. Ma poi attacca. Nel mirino sempre la Lega: «E volete andare a rimestare nel mio passato proprio voi, quando il vostro leader (Salvini, ovviamente, ndr) qualche tempo fa fece un video in cui cantava “Napoli m..., Napoli colera, sei la vergogna dell’Italia intera”. E oggi va a Napoli a chiedere i voti ai napoletani...».

Se a inizio giornata il rapper voleva evitare di agitare ulteriormente acque molto mosse, sul far della sera ha cambiato idea. Le ore precedenti le aveva passate a casa, con moglie e figli, impegnato sul video-podcast che pubblica due volte alla settimana. Giusto qualche intervento su Twitter che gli era servito per mettere le cose in chiaro. A una giornalista che lo incalzava sul famigerato video di Grillo e gli chiedeva se «i diritti delle donne non contano quando si tratta di politici che ha sostenuto?» Fedez aveva risposto senza giri di parole: «Grillo ha detto cose terribili ed aberranti, non esiste giustificazione. Ma esiste una lista di temi a cui devo dare una risposta prima di esprimere una mia opinione. Mi spieghi, ora che le ho chiarito il punto su Grillo ho ottenuto il permesso di parlare di altro? Funziona così?». Il punto per lui è questo, lo dice pubblicamente e in privato agli amici. Il fatto che lui sposi una battaglia non significa che prima debba esprimersi anche su tutte le altre, così come il fatto che abbia una Lamborghini non dovrebbe rendere meno sincera la sua battaglia («Allora vendo la Lamborghini e mi compro una Panda»). Da qui i molti like a chi lo sosteneva con richieste paradossali. Uno su tutti: «Ma sui principi di Newton non hai mai detto niente? E sul rapporto fra Svevo e Pirandello? Assurdo. Cioè come puoi parlare del ddl Zan se non hai affrontato prima tutti gli argomenti dello scibile umano. Le basi».

Mentre Chiara Ferragni ha trascorso la giornata tra incontri di lavoro, allattamento e qualche stories sui figli e sul suo look, Fedez ha avuto anche il tempo di un mezzo battibecco con Guido Crosetto che si era rivolto a lui per sollevare interesse «sulla magistratura e sul Csm, sulle oltre 30.000 ingiuste detenzioni e sulle carceri italiane». Perché ormai sembra che il messaggio passa solo se hai milioni di follower sui social. Fedez risponde piccato: «Mi chiedo una cosa: un uomo politico che non riesce a sollevare interesse su battaglie che gli stanno a cuore al punto da dover chiedere ad un povero ignorante come me, sta forse sbagliando qualcosa?». Il ping pong prosegue con Crosetto che assicura che l’intento era altro: «Il mio non era un messaggio condito di disprezzo, la sua risposta sì. Era semplicemente un modo per far risaltare l’incapacità della politica di sollevare temi. Cosa che invece lei fa. Ora potrebbe scusarsi». Fedez lo fa e chiude la partita. Ma poi ne inizia subito un’altra: «I politici si decurtino una parte del 2x1000 per darla ai lavoratori dello spettacolo». E ammonisce: «Vi do uno scoop incredibile: io non sono un vostro collega». Ma a molti di loro fa già paura così.

3 maggio 2021 (modifica il 3 maggio 2021 | 22:58)

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