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Consiglio comunale, è guerra in rosa

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

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In consiglio a Chioggia scoppia la guerra delle donne. Le dichiarazioni pro-Grillo di Maria Chiara Boccato, presidente del consiglio comunale, hanno scatenato numerose reazioni politiche e richieste di dimissioni. La consigliera Boccato ha chiesto scusa per il suo linguaggio con un post di Facebook, ma non è bastato, a placare gli animi e l’opposizione continua a chiederle a gran voce di dimettersi.

Tra le più agguerrite la consigliera di Chioggia è libera Romina Tiozzo che ha anche rincarato la dose punzecchiando il Pd e la consigliera e segretaria Barbara Penzo: “Perché non chiede le dimissioni della Boccato e prende le distanze dal suo linguaggio?”, le parole della Tiozzo che aveva già attaccato l’esponente del Pd durante l’ultima seduta del consiglio comunale.

E la risposta del Partito Democratico, a firma sia di Barbara Penzo che dell’altra consigliera Emilia Spagno, non si è fatta attendere ed è un vero e proprio colpo di teatro: il Pd chiede le dimissioni della Boccato, ma anche di Romina Tiozzo. Si potrebbe dire che chi di post ferisce, di post perisce. Se la Boccato è stata messa alla pubblica gogna per un commento su Facebook, la Tiozzo viene presa in causa per un suo post del 2020 in cui attacca la giovane Silvia Romano, la ragazza 23enne volontaria Onlus rapita in Kenya.

Le parole della Boccato vanno sicuramente stigmatizzate – spiegano le consigliere del Pd – e le chiediamo di renderne conto nelle sedi istituzionali e di rassegnare le dimissioni. Ma allo stesso tempo non possiamo non avere la stessa linea con la consigliera Tiozzo che nel 2020 mise un post altamente offensivo e la cui volgarità continuava anche nei commenti. Forse in quell’occasione la consigliera Tiozzo si è dimenticata dei diritti, della dignità e della tutela delle donne? O forse la dignità è solo per alcune donne? Per queste ragione, se da un lato sono assolutamente condannabili le parole estrapolate dal commento della consigliera Boccato, per coerenza dobbiamo adottare la stessa misura per la consigliera Tiozzo”. 

Romina Tiozzo Compini non sembra preoccuparsi e risponde anch’essa con un post su Facebook: “Chiedono le mie dimissioni? – scrive - Avanti così, a qualcuna sarebbe da chiedere un bel Tso. Ho i verbali sotto mano di commissioni e consigli, dove già allora, nel lontano anno 2016, venivo minacciata di denunce di razzismo, ma evidentemente non c’erano gli estremi. E’ un mio diritto preoccuparmi dei miei cittadini dal punto di vista sanitario visti i casi di scabbia che si erano verificati nei centri di accoglienza e addirittura, dai verbali, sollevavo il problema sicurezza eternit sulla struttura di Ca’ Bianca dove sarebbero dovuti arrivare gli extracomunitari. Nei documenti emerge il caso di stupro del marocchino alla ragazza chioggiotta, la sicurezza dei miei cittadini rientra nell’impegno preso con la mia Città”. La Boccato si dice pronta a “fare un passo indietro” se lo farà anche la consigliera Tiozzo. La guerra rosa è appena cominciata.

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