Stampa

la campagna di AleXsandro Palombo acquistata dal Louvre- Corriere.it

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

«Just Because I Am a Woman». «Solo perché sono una donna». La serie di opere dell'artista salentino AleXsandro Palombo contro la violenza sulle donne, apparse sui muri di Milano nel 2019, è stata — ora — acquisita dal Museo delle Arti Decorative del Louvre di Parigi, entrando ufficialmente a far parte della collezione nazionale. A essere esposte saranno sette opere apparse nel novembre del 2019 per le strade di Milano, che immortalano le donne leader della politica mondiale come vittime di violenza di genere, vulnerabili e indifese, private della loro posizione di potere, dalla cancelliera Angela Merkel a Hillary Clinton, da Michelle Obama a Alexandria Ocasio-Cortez, senza dimenticare Brigitte Macron, Aung San Suu Kyi e Sonia Gandhi.

«Mi occupo di tematiche legate all'etica e all'uguaglianza di genere da più di 20 anni, da sempre la gran parte delle mie produzioni artistiche si concentra su questioni sociali con un approccio Pop», spiega Palombo al Corriere della Sera. «La serie è stata creata nel 2019, qualche anno prima ne avevo prodotta una simile Break The Silence, ma con le celebrità ritratte come vittime di violenza domestica, in quel caso nella serie apparvero Angelina Jolie, Kim Kardashian e molte altre e le invitavo a rompere il silenzio sugli abusi e a prendere una posizione pubblica forte cosa che fino a quel momento nessuna aveva fatto, nemmeno Hollywood», continua.

image

La serie «Just Because I Am a Woman» è stata premonitoria accendendo un grande dibattito sui media americani e ha contribuito a rompere il silenzio di molte celebrità. Dopo alcuni mesi è scoppiato il caso Weinstein e da qualche mese Angelina ha parlato degli abusi ricevuti dal suo ex Brad Pritt. L'intento, insomma, era quello di «immortalare la paura che le donne vivono nella nostra società, un po' come se volessi immortalare delle Monnalise del nostro tempo ma senza vezzi estetici, qualcosa che lasciasse una traccia profonda e una testimonianza nel tempo di quello che oggi le donne vivono e subiscono, mettere al centro dell'attenzione il dolore, la vulnerabilità, l'insicurezza e le disuguaglianze profonde che le donne sono costrette a subire nella nostra società. Un monito ad agire con più forza da parte delle istituzioni e della politica, il messaggio è arrivato e sono stato chiamato da molti politici e istituzioni in tutto il mondo».

Perché, oggi più che mai, è importante ricordare che la violenza di genere riguarda tutti? «Nessuno ne è immune — continua Palomba -, e il contrasto parte da azioni forti e concrete, in primis l'educazione civile. Il tema della violenza va affrontato con i più giovani, bisogna partire dalla radice e dalle nuove generazioni per estirpare questo cancro», aggiunge l'artista, ricordando l'emozione di vedere il proprio progetto acquisto dal Museo delle arti decorative. Una cosa che «voglio sottolineare è quella di aver donato le mie opere, che entreranno così a far parte della collezione nazionale e saranno preservate nel tempo. Lavori di questo tipo sono un patrimonio collettivo poiché tendono ad abbracciare un sentimento sociale che richiede un'urgenza. Sarebbe folle se io dessi un valore economico a questo tipo di opere, non servono ad abbellire una casa ma a sensibilizzare e far riflette lo spettatore nel tempo».

E guardando al futuro, Palombo chiarisce come stia terminando dei lavori che presenterà ad Atene: «Non faccio mai progetti ma cerco di muovermi sempre sul quotidiano, seguo l'istinto e il sentimento, recentemente ho toccato tematiche legate narcotraffico e ho ritratto Emma Corenel, moglie di El Chapo, e il presidente del Messico. A breve, insomma, ci sarà una nuova serie a Milano», confessa.

Le opere di Palombo sono «un arricchimento di qualità ai nostri fondi», riporta il documento del Mad (Museo delle Arti Decorative). Quello che «vogliamo comunicare, insomma, è una istantanea di denuncia sociale che immortala le donne leaders della politica mondiale come vittime di violenza di genere, vulnerabili e indifese, private della loro posizione di potere». L’arte di Palombo chiama in causa la politica e le sue responsabilità, pone degli interrogativi e porta in scena la violenza, l’insicurezza, la paura e il sessismo che pervade nella nostra società. Da sempre i diritti delle donne sono posti sotto attacco in tutto il mondo e negli ultimi anni sono sempre più forti i movimenti di protesta e di lotta per l’affermazione dell'uguaglianza di genere eppure gli abusi e le violenze non accennano a diminuire. Nel 2015 l’artista aveva già presentato Break the Silence, un'opera che ritraeva molte celebrità vittime di abusi tra cui Angelina Jolie e le invitava a rompere il silenzio sulle violenze. Una serie premonitoria che ha aperto un grande dibattito sui media internazionali anticipando di fatto lo scandalo Weinstein e il movimento #MeToo.

image

Tra le ultime opere dello street art ricordiamo anche We can Help you, un tributo alle donne dei Carabinieri e della Polizia di stato in occasione della giornata internazionale dei diritti della donna; Prince Charming doesn't exist, l’opera che ritrae Lady Diana e il Principe Carlo; Who is next, che mostravai Simpson «neri» e non gialli, come tributo alla morte di George Floyd e Papa Francesco Clochard, che ha anticipato e accesso i riflettori sull’aumento della povertà causato dalla pandemia nel mondo.

shadow carousel

Le leader della politica coperte di lividi per dire no alla violenza di genere

5 maggio 2021 (modifica il 5 maggio 2021 | 15:49)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Fonte (click per aprire)

Aggiungi commento

I commenti sono soggetti a moderazione prima di essere pubblicati; è altrimenti possibile avere la pubblicazione immediata dei propri commenti registrandosi ed effettuando il login.


Codice di sicurezza
Aggiorna