Ue, Draghi: «Mercato del lavoro ingiusto, penalizza giovani e donne»
«Assicuriamoci che il programma Sure di sostegno all’occupazione rimanga al suo posto», divenendo così strutturale. È l’invito fatto dal premier Mario Draghi al Social Summit di Oporto. Allo stesso tempo l’altro tasto su cui batte l’ex presidente della Bce è a non ridurre «troppo presto» gli stimoli di bilancio, in considerazione dei tempi di recupero necessari all’economia sensibilmente fiaccata dalla crisi pandemica.
La riunione dei 27 capi di Stato e di governo dell’Ue, stavolta fisica seppur con qualche defezione (Merkel, Rutte e il premier maltese Abela parteciperanno in teleconferenza) è stata convocata per aggiornare la strategia sociale dell'Unione europea, quanto mai importante nel momento in cui si sta approntando la “macchina” per il lancio operativo di Next Generation EU, lo strumento anticrisi finanziato con debito comune.
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«Troppi Paesi dell'Ue hanno un mercato del lavoro a doppio binario, che avvantaggia i garantiti - in genere i lavoratori più anziani e maschi - a spese dei non garantiti, come le donne e i giovani», annota Draghi. «Mentre i cosiddetti garantiti sono meglio retribuiti e godono di una maggiore sicurezza del lavoro, i non garantiti soffrono un vita lavorativa precaria. Questo sistema è profondamente ingiusto e costituisce un ostacolo alla nostra capacità di crescere e di innovare».
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Fare passo avanti su sociale per più inclusione
Il presidente del Consiglio interviene nell'ambito di un panel dal titolo “Employment and jobs”. «Il Piano di Ripresa avrà una clausola di condizionalità che incoraggerà le imprese ad assumere più donne e più giovani. Dovremmo diventare tutti più inclusivi. I governi, i datori di lavoro e i sindacati devono fare la loro parte. Ma le politiche nazionali da sole sono insufficienti. L'Italia accoglie con favore il Piano d'azione della Commissione sul Pilastro europeo dei diritti sociali. Il Piano e il Pilastro mettono le esigenze del Mercato unico insieme a quelle di una strategia di crescita più sostenibile ed equa. Ma dobbiamo fare un passo avanti» perché «come ha detto Costa le società inclusive sono più resilienti, le società meno inclusive sono fragili. Dobbiamo inserire i pilastri, target e obiettivi nel semestre europeo, in modo che ci sia un continuo monitoraggio».