Nasrin, prigioniera politica in Iran
OpenDDB presenta, tra i titoli disponibili in streaming e al cinema, Nasrin di Jeff Kaufman, il docu-film su Nasrin Sotoudeh, attivista per i diritti umani, oggi prigioniera politica in Iran. Avvocata, da anni volto e anima del movimento per i diritti delle donne iraniane, Nasrin sconta oggi 38 anni di prigione per aver manifestato contro il regime politico iraniano. Nei tribunali e per le strade, la Sotoudeh ha combattuto a lungo per i diritti delle donne, dei bambini, delle minoranze religiose, dei giornalisti, degli artisti e dei condannati a morte.
Durante le riprese Nasrin è stata arrestata nel giugno 2018 per aver rappresentato le donne che protestavano contro la legge sull’hijab obbligatorio in Iran: per questo è stata condannata a 38 anni di prigione e 148 frustate. Da qui l’impegno di tutti coloro che tengono viva la voce di Nasrin, per la quale si chiede la liberazione e la massima attenzione sulla sua prigionia.
Il film, girato in segreto (ripercorre i passi del suo arresto nel 2018), racconta il suo coraggio politico, l’impegno per la democrazia e la giustizia, il potere delle donne di cambiare il mondo. Il film ha ottenuto il patrocinio di Amnesty International Italia: “Noi possiamo e dobbiamo scandalizzarci, in solidarietà con Nasrin, con la sua meravigliosa e tenace famiglia, con gli attivisti e le attiviste per i diritti umani dell'Iran; dobbiamo trasformare le nostre voci in uno strumento di pressione per tirare fuori Nasrin dal carcere. Il suo posto è nel suo studio di avvocata”.
Le citazioni delle scrittrici femministe Margaret Atwood e Gloria Steinem, con la voce narrante di Olivia Colman già Premio Oscar, presentano le prime immagini di Nasrin, il docu-film sulla “Nelson Mandela dell’Iran”, come la definiscono i media. Girato segretamente in Iran da donne e uomini che hanno rischiato l’arresto per realizzare questo film, Nasrin vede inoltre la partecipazione dell’acclamato regista Jafar Panahi, il premio Nobel per la pace Shirin Ebadi e la giornalista Ann Curry.
“Volevamo raccontare la storia di Nasrin Sotoudeh perché incarna un impegno per la democrazia, la giustizia e il coraggio politico; il potere delle donne di plasmare la società - ha raccontato il regista - e una profonda convinzione che le persone di tutte le fedi e background meritano pari opportunità e protezione. È anche una persona fiera, divertente e resiliente, sostenuta a casa e nel suo lavoro dal suo amorevole marito, e si è ripetutamente messa a rischio per servire gli altri”.