Verso le amministrative, Emanuele Perugini: ‘Le donne devono essere parte della società', senza più distinzione di genere
Grosseto: “In questi giorni ci sono stati degli avvenimenti che hanno focalizzato il ruolo della donna nella società attuale.
Si è partiti da un fatto avvenuto su una tv privata, “La 7”, che ha visto protagonista il rifiuto di una giornalista a partecipare ad una trasmissione televisiva perché da lei considerata troppo maschilista.
“Ora non voglio entrare in merito a questo caso, se ne è parlato abbastanza, ma da lì è scaturita una mia riflessione” - spiega Emanuele Perugini, candidato a sindaco nelle prossime amministrative - vivo in una casa di donne, mia moglie e mia figlia. Ho visto e vedo le donne nelle piazze, dove ho cercato e cercano di affermare e difendere diritti e principi, le ho viste abbattere reticolati ideologici, tabù lavorativi e pian piano andare ad occupare per merito e competenza ruoli di grande responsabilità”.
“Le donne sono la metà del mondo, la metà meno cruenta e sanguinaria, cercano e creano pace ed evoluzione su tutti i campi, ispiratrici dei nostri sogni di uomini, a cui dedichiamo lettere d'amore e poesie, a cui sogniamo di tornare quando siamo malati, in guerra, in situazioni difficili – continua Perugini - ma da osservatore delle abitudini umane mi chiedo: ma come mai non pensiamo mai a loro quando dobbiamo organizzare un governo, un partito, un movimento di opinione, una coalizione politica, un presidente di industria?”.
“Perché ai tavoli del potere le rappresentanze femminili sono sempre molto parche, poco invitate ed invocate se non per dare un'immagine di grande benevolenza di genere ed un viatico per un allargamento di confini? -prosegue il candidato sindaco - la mia idea di società civica va verso una partecipazione diretta di donne e uomini alla costruzione di una "città a dimensione di bambino", strutturata semplicemente ed amministrata senza conflitti di interesse”.
Un mondo dove le donne non debbano lottare quotidianamente per avere una possibilità di accesso ai luoghi dove si decide e dove non si debbano invocare le quote rosa per vedere un volto femminile nei grattacieli del potere.
“Sono consapevole che la parità di genere è il risultato di un percorso culturale che richiede ben altri interventi rispetto a quelli che può mettere in campo un ente locale – conclude Perugini - ma visto che il nostro capoluogo si è dotato di una commissione pari opportunità, mi piacerebbe che questa conducesse un costante monitoraggio del problema a livello locale, in maniera tale da mantenere un riflettore sempre acceso su questo tema, raccogliesse testimonianze, dati, riflessioni e proponesse in pubblico dibattito, a cadenza almeno annuale, un’analisi completa delle sue attività. In questo modo otterremo almeno un quadro sempre aggiornato ed una fucina di idee locali in grado di orientare le politiche sociali grossetane”.