We World, e l'undicesima edizione del festival sulla condizione delle donne in Italia e nel Mondo
MILANO – Mille presenze in sala, 28 incontri, oltre 90 ospiti del mondo della cultura, dello spettacolo, del cinema, dei social e della cooperazione e tanta emozione. Sono questi i numeri dell’undicesima edizione del WeWorld Festival, l’evento sulla condizione delle donne in Italia e nel mondo organizzato dall'Ong italiana, che da 50 anni difende i diritti di donne, bambini e bambine in 27 Paesi in quello che è stato uno dei primi a Milano a svolgersi anche in presenza, a circa un anno dall'inizio della pandemia.
I temi al centro dell'evento. “Per noi - ha sottolineato il presidente di We World, Marco Chiesara - era importante non rinunciare a parlare di stereotipi di genere e siamo molto contenti di esserci riusciti pur con le limitazioni che le normative vigenti impongono per prevenire il contagio e che abbiamo rispettato mantenendo sempre il distanziamento fisico e garantendo sempre l’igienizzazione degli spazi”. Molti i temi che hanno trovato spazio nel programma di questa undicesima edizione: diritti delle donne, condizione femminile, argomenti tanto più importanti nell’Italia di oggi, che ha visto le donne prime vittime economiche e sociali della pandemia. Ma soprattutto gli stereotipi, di genere ma non solo, antichi e nuovi, che costituiscono ancora il fondamento della mancata inclusione di molte donne nella vita sociale, politica, economica e culturale del nostro Paese: dagli stereotipi di genere a quelli legati all’aspetto fisico e alla vergogna del proprio corpo, dagli stereotipi su donne e maternità fino alla violenza di genere.