Morta a 99 anni commerciante e ristoratrice di Cuneo che si batteva per la difesa dei diritti delle donne
«Ha sfiorato il secolo di storia del nostro Paese, vivendo da protagonista, da donna emancipata, sapendo che il lavoro, la libertà, la democrazia, l’onestà, sono valori vitali come l’aria che si respira». È l’epitaffio con cui Anna Graglia, ex sindaco di Robilante, ha ricordato sui manifesti funebri la «zia» Angela Sclavo, a lungo commerciante e ristoratrice di Cuneo, molto impegnata in ambito sociale e per la difesa dei diritti delle donne. Aveva 99 anni, è morta ieri pomeriggio (2 giugno) nella sua abitazione di via Luigi Negrelli, nel capoluogo. Originaria di Lesegno, si trasferì da bambina con la famiglia a Savona, dove il padre lavorava alla Piaggio. Nella città ligure andò «a servizio» da una famiglia di commercianti proprietari di un negozio prestigioso di guanti e calze. Faceva la commessa e aiutava in casa, soprattutto in cucina, preparando piatti tradizionali del Cuneese. Visse gli anni della guerra spostandosi dalla Liguria al Piemonte. I bombardamenti sul porto di Savona, le fabbriche e la città, i mitragliamenti della costa, spinsero i suoi genitori a tornare a Lesegno, ma l'entroterra piemontese non era privo di pericoli.
«Sono viva per puro miracolo – raccontava -. Quando bombardarono il ponte sulla statale 28 fra Ceva e Mondovì, e distrussero il ponte ed il mulino lungo il fiume, io dovevo portare a macinare il grano. Avevo già messo il sacchetto sulla carriola e seduto mio figlio di un anno e mezzo sopra, poi fui fermata, perchè i miei due fratellini che dovevano portare la capretta al pascolo non erano ancora rientrati. Così portai la bestia al pascolo e fu la salvezza». Nel dopoguerra, Lina affiancò il marito Agostino Bersezio, commerciante ambulante nei mercati di Torino, Cuneo, Savona, Ceva, Mondovì, San Giuseppe di Cairo. In seguito gestì, in via Savigliano a Cuneo, l’osteria «Da Lina», un punto di riferimento per i sessantottini e i «sovversivi», ma frequentato anche tanti militari delle caserme, alla chiusura delle quali, decise di cedere l’attività. Negli ultimi anni, partecipò spesso alle iniziative sociali e culturali dell’Associazione nazionale pensionati della Cia. Lascia il figlio Enzo e i nipoti. Funerali sabato 5 giugno, alle 10, nella parrocchiale del Sacro Cuore a Cuneo.