Il Consiglio di Sicurezza unito vuole Guterres bis
Una riunione breve, a porte chiuse e un voto unanime. Il Segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha ricevuto dal Consiglio di Sicurezza con i suoi 15 membri un consenso unanime che gli apre la strada ad un secondo mandato di 5 anni alla guida delle Nazioni Unite dal 1° gennaio 2022 al 2027.
La procedura vuole che a nominarlo ufficialmente sia un voto dell’Assemblea Generale dell’Onu che si esprimerà nei prossimi giorni, la quale però di fatto si limita ad accogliere formalmente la “raccomandazione” del Consiglio di Sicurezza che si è trovato ad esaminare praticamente una candidatura unica la sua.
Quelle di altre due donne, l’indiana naturalizzata canadese Aurora Akanksha di 34 anni, che è una dipendente delle Nazioni Unite e della equadoregna Rosalia Arteaga di 64 anni per un breve periodo presidente del suo paese, non sono arrivate in dirittura finale perché nessun stato membro delle Nazioni Unite ha espresso pubblicamente il loro appoggio. Anzi l’India dopo il via libera del Consiglio di Sicurezza ha espresso pieno apprezzamento per la riconferma di Guterres.
Non importa se Aurora aveva raccolto più di 6300 firme di sostegno alla candidatura femminile con la promessa che avrebbe riformato da cima a fondo le Nazioni Unite, e che la Arteaga contasse sulla mobilitazione della fondazione inglese “Foward”. Nessun paese membro delle Nazioni Unite ha ritenuto di offrire loro una chance. Per raggiungere il vertice dell’Onu le donne insomma dovranno aspettare i prossimi 5 anni, quando nel 2027 si terrà la nuova selezione per cercare il successore di Guterres che dovrà lasciare l’incarico perché non potrà più essere riconfermato. Già si parla con largo anticipo di Angela Merkel per quel posto.
Uscito vincente nel 2017 dopo una lunga selezione contro altre qualificate candidate femminili, durate la quale l’Onu ha sperimentato con successo una procedura considerata molto più trasparente e pubblica rispetto ai riti spesso misteriosi e segreti del passato, Guterres, 72 anni, l’ex premier portoghese che parla 5 lingue, per 10 anni è stato anche alla guida dell’organizzazione per i rifugiati. All’inizio del suo mandato si è trovato ad avere una nuova leadership alla Casa Bianca che passava da
Obama a Trump, dal multilateralismo dichiarato al più sfrontato bilateralismo quando non unilateralismo del nuovo presidente Usa che non ha mai creduto nell’Onu.
Considerato un disciplinato e tenace mediatore, costretto ad affrontare situazioni di paralisi come nel conflitto siriano o in quello israeliano palestinese, Guterres ha puntato tutte le energie del suo primo mandato alla sensibilizzazione dei grandi temi dell’Onu dal Clima ai migranti, dalla povertà al Covid che ha travolto tutto.
Grande e silenzioso lavoratore, senza troppi giri di parole, il Segretario generale dell’Onu ha atteso con pazienza il suo turno per essere ricevuto alla Casa Bianca da Trump, ma alla fine ha raggiunto il suo scopo e nel presentare le priorità del pianeta alla più grande potenza del mondo ne ha approfittato per sostenere la difesa a tutti i costi dei diritti umani.
Anche Russia e Cina hanno appoggiato la sua riconferma capendo che Guterres è un uomo pragmatico e di sostanza che non cerca scontri, ma ha soprattutto a cuore la difesa delle popolazioni più deboli e delle masse di migranti indifesi.
Molti pensano che nel primo mandato il Segretario generale dell’Onu è sempre prudente e attento a non creare dissapori con gli Stati Membri chiamati alla sua riconferma, per evitare quello che è successo all’egiziano Boutrus Boutrus Ghali stoppato dopo il primo quinquennio dal veto americano per una sua posizione molto ferma in difesa del mondo arabo.
Guterres si troverà a gestire da gennaio 2022 i risultati più o meno verificabili della conferenza sul clima e la traccia finale del Covid che però necessita ancora di miliardi di dosi nei paesi meno sviluppati. La politicizzazione dei vaccini se non la loro “militarizzazione” rischiano di diventare strumenti formidabili della nuova geopolitica dove Cina Russia, Usa e Europa sono già scese in campo con quello che appare un nuovo asse Russo-Cinese contro la ritrovata intesa Usa-Ue che Biden sta tentando di sementare col suo primo viaggio in Europa da presidente prima di incontrare Putin a Ginevra.
Il presidente di turno del Consiglio di Sicurezza l’ambasciatore estone Sven Jurgenson ha detto che Guterres “si merita il secondo mandato”. L’Assemblea generale dei 193 paesi che compongono le Nazioni Unite si esprimerà il 18 giugno.