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Salute globale, sulla sospensione temporanea dei diritti sui vaccini Parlamento Europeo e Commissione affermano due cose opposte

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

ROMA - Con un solo voto di scarto, ma il Parlamento Europeo nell'aula di Strasburgo ha approvato ieri sera una risoluzione a favore della sospensione temporanea dei diritti di proprietà sui vaccini. La decisione dovrà ora subire un'altra votazione per l'approvazione definitiva. E' questo da molti parlamentari europei considerato un risultato straordinario, sebbene all'appello del Pd e M5S a tutti i deputati europei italiani non abbiano risposto proprio tutti: hanno votato contro, infatti, i parlamentari di Forza Italia e di Fratelli d'Italia; la Lega si è astenuta.

Scegliere tra diritto alla salute o al profitto. Entro oggi sapremo i risultati del voto finale della risoluzione in esame a Strasburgo. "E così tutti i nodi verranno al pettine - ha commentato Brando Benifei, del PD - ci auguriamo che la destra non affossi una risoluzione fondamentale dell'Eurocamera, che manda le sue raccomandazione alla Presidente Von der Leyen in vista dei delicatissimi negoziati con il resto del mondo. Bisogna scegliere - ha aggiunto Benifei - se viene prima il diritto alla salute o il diritto al profitto. Noi sosteniamo la posizione che il Presidente Biden ha espresso in queste settimane, così come moltissimi scienziati e premi Nobel". Dello stesso tenore la dichiarazione, diffusa via twitter, del vice segretario del PD, Giuseppe Provenzano.

La posizione dei contrari. Sulla vicenda sostensione "Sì", sospensione "No" c'è il pronunciamento del capo delegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento Europeo, Carlo Fidanza, il quale afferma: "Il problema dell'approvvigionamento dei vaccini nei Paesi in via di sviluppo non si risolve con proposte demagogiche come quella di liberalizzare i brevetti. La pandemia ci ha dimostrato che il vero problema è la scarsa capacità industriale, che ha fin qui limitato la produzione. Anziché inseguire soluzioni lente e inefficaci - ha aggiunto - riteniamo che le istituzioni europee dovrebbero sostenere la ricerca e gli investimenti mirati ad aumentare rapidamente la capacità produttiva, così come un meccanismo di licenze obbligatorie, che possano portare all'immediato aumento delle dosi prodotte. Chi ci accusa di fare favori alle Big Pharma - ha concluso Fidanza - dovrebbe prima rispondere ad una semplice domanda: quanto tempo servirebbe per produrre i vaccini necessari ai Paesi in via di sviluppo seguendo la strada della rinegoziazione degli accordi nella sede dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto) ?"

La frattura Parlamento-Commissione europea. Ma, al di là delle prevedibili posizioni degli schieramenti politici, rispetto alla proposta originaria dell'India e del Sud Africa di sospendere i diritti di proprietà dei vaccini durante la pandemia in corso, per rendere più rapida e diffusa la campagna di immunizzazione, al di là di tutto questo, insomma, c'è un punto sul quale vale la pena soffermarsi. E' la frattura netta ed evidentissima fra i pronunciamenti del Parlamento Europeo e le posizioni della Commissione Europea, clamorosamente opposte, ed espresse senza fraintendimenti da Ursula Von der Leyen, che sulla sospensione temporanea dei diritti di proprietà non è per niente d'accordo.

La sintonia MerkeI - Von Del Leyen. Segnala Nicoletta Dentico, nostra collaboratrice e dirigente del programma di salute globale di Society for International Development (Sid): "Si intravvede, dunque, una preoccupante sintonia con Angela Merckel, evidentemente interessata prima di tutto a difendere i diritti di proprietà delle industrie farmaceutiche tedesche. Il risultato però è che, di fatto, le decisioni politiche della Commissione Europea, non solo non tengono conto delle scelte del Parlamento, ma appaiono pesantemente condizionate dagli interessi della Germania"

La questione anche sul tavolo del WTO. Nel frattempo, sulla questione si sta per aprire un altro fronte a Ginevra, nella sede del WTO (L'Organizzazione mondiale del commercio). Nel gergo corrente la parola chiave è waiver, rinuncia. Una rinuncia temporanea, appunto, ai diritti di proprietà intellettuale dei vaccini, che molti Paesi prima contrari semprano invece ora disponibili a discutere. Tra questi c'è l'Australia. Restano invece arroccati sulle posizioni del "No" assoluto la Svizzera, il Regno Unito e l'Unione Europea, sebbene con le contraddizioni accennate poco fa, con un Parlamento che si esprime a favore della sospensione e una Commissione che afferma l'esatto contrario. 

La voce del Network Italiano Salute Globale. “L’attuale emergenza sanitaria richiede strategie urgenti di breve termine per accelerare la produzione e la distribuzione di test, dei farmaci, dei vaccini contro il Covid-19 - dice Stefania Burbo, del Network italiano Salute Globale e Civil 20, alla presentazione del report “La salute globale oltre l’emergenza - ma servono anche riforme di carattere strutturale dei sistemi sanitari a livello globale. Ad esempio, una maggiore attenzione alle persone colpite in maniera sproporzionata dalla pandemia ha aggiunto Stefania Burbo - che ha acuito condizioni di discriminazione e vulnerabilità preesistenti, come nel caso di donne e ragazze, gruppi vulnerabili, comunità emarginate”: sono loro che devono essere poste al centro delle risposte sanitarie globali come soggetti attivi nel processo politico".

La voce del Governo. Nell’anno della presidenza italiana del G20, il nostro Governo vuole “ridare centralità alla cooperazione e solidarietà internazionali per superare la crisi attuale e per una presa d’atto collettiva delle lezioni apprese dalla pandemia” – ha affermato Davide La Cecilia, consigliere diplomatico del Ministro della Salute – “e un primo chiaro segnale è arrivato dal Global Health Summit delle scorse settimane circa l’impegno della comunità internazionale per rafforzare la resilienza dei sistemi nazionali e la preparazione a future crisi sanitarie”.

Uno sguardo particolare sull'Africa. Un approccio “One Health” particolarmente caro a Amref Health Africa, come ricordato da Roberta Rughetti, che si è soffermata sull’Africa ricordando che ad ora ci sono “un totale di 5 milioni di contagi ed un numero inferiore di decessi rispetto ad altre aree del mondo, ma bisogna considerare la forte sottostima dei casi di contagiati e morti di Covid-19 e gli effetti di quello che è ancora in corso”. È dunque necessario sostenere la produzione dei vaccini, non solo per il Covid-19, per far sì che proseguano processi virtuosi di cambiamento in atto anche nel continente africano.

L'esempio del Kenya. In Kenya, ha ricordato Gianfranco Morino responsabile World Friends Kenya, ci sono attualmente solo 13.000 dosi per la seconda somministrazione, molte provengono come donazione da Congo e Sud Sudan perché in via di scadenza e non bisogna dimenticare “l’impatto socioeconomico devastante, a Nairobi il 60% della popolazione, 2 milioni e mezzo di persone, vive negli slum a livelli di soglia di povertà e nei primi 6 mesi di pandemia vi sono state 4000 gravidanze non volute tra le teenager a casa da scuola e che probabilmente non vi torneranno più”, ha affermato Morino.

Il ruolo delle donne. Sono infatti state le donne e le ragazze fra le più colpite dalla pandemia, ha confermato Maria Grazia Panunzi, presidente di Aidos, sollecitando la prossima riunione Ministeriale Salute del G20 ad assumere “un forte impegno a favore della salute delle donne e ragazze, in particolare per i diritti sessuali e riproduttivi e per il contrasto alla violenza”. Anche perché, ha concluso Massimo Chiappa, direttore di Medicus Mundi Italia, la società civile internazionale ha già posto durante il Global Health Summit la necessità del rafforzamento dei servizi di salute sul territorio con il coinvolgimento delle comunità: “come testimoniato dal nostro progetto in Brasile, nazione fortemente colpita dal Covid, le politiche di distanziamento se non vengono affiancate da prevenzione, test di massa e misure per sostenere le famiglie, portano alla creazione di nuove sacche di povertà”.

Chi ha realizzato il Report. E' stato realizzato dal Network italiano Salute Globale, nell’ambito del progetto “Global Health 4 all” coordinato da Aidos, con la collaborazione di Amref Health Africa, Medicus Mundi Italia e World Friends

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