Tra le donne afgane minacciate dal ritorno dei talebani: "Lotteremo per i nostri diritti"
KABUL - La neonata aveva un problema respiratorio, per questo alla madre è stato chiesto di rimanere qualche giorno in più in ospedale dopo aver partorito. Così Zamira è rimasta accanto alla figlia da quando è nata fino al suo ultimo respiro, una settimana dopo: quando è morta proteggendo con il suo corpo quello della piccola Hadia, sotto una raffica di colpi di kalashnikov all’ospedale di maternità gestito da Medici Senza Frontiere, nel quartiere di Dashte Barchi dove vive la comunità hazara, a sud ovest di Kabul.