simbolo delle conquiste dei diritti delle donne e dei doveri civici- Corriere.it
Avrebbe compiuto 110 anni il prossimo 8 novembre ma Luisa Zappitelli è morta nella sua casa di Città di Castello, nel Perugino. «Nonna Lisa» con coraggio e determinazione aveva vissuto e superato tragedie come la Grande guerra, l’epidemia della Spagnola, la dittatura fascista e la seconda guerra mondiale. È stata un’icona dei diritti delle donne sin dal 2 giugno del 1946 quando, insieme alla sua famiglia e a un gruppo di amiche, camminò per tanti chilometri pur di andare a votare al referendum in favore della Repubblica. In tutto l’arco della sua lunga vita è stata una cittadina modello e da quando, trentaquattrenne, ebbe diritto a votare per la prima volta partecipò ininterrottamente a tutte le consultazioni dell’Italia democratica. Lo scorso settembre, sfidando persino il Covid-19, si era presentata con mascherina puntuale al seggio per esprimere il suo voto insieme ai figli Anna e Dario Ercolani. Un impegno riconosciuto anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nel 2018 la volle citare in un discorso ufficiale dal Quirinale, in occasione della Giornata internazionale della donna. Il capo dello Stato ricordò come si fosse recata alle urne a 106 anni sottolineando come fosse «un esempio per tutti». «La vogliamo ricordare sorridente e felice accanto al tricolore come in quella occasione», ha affermato il sindaco tifernate, Luciano Bacchetta. «Una grande donna — ha aggiunto — che ha traguardato la storia, gli eventi epocali e con semplicità e determinazione ha trasmesso valori e ideali veri a tutti e ai giovani in particolare».
Chi era
Seconda di sei fratelli, poi rimasta vedova in giovane età, «nonna Luisa» aveva più volte ribadito che la sua «ricetta segreta» contro le malattie era «pregare il Signore» e rispettare le regole. Era l’allevatrice di canarini campioni d’Italia e appassionata di due ruote tanto da essere la «madrina» del Vespa Club della sua città e testimonial per la sicurezza stradale. Durante la pandemia era stata strenua sostenitrice del rispetto delle regole di distanziamento e, poi, della campagna vaccinale. Insieme all’inseparabile cagnolino Orzo aveva realizzato dei video in favore delle inoculazioni di massa.
La lettera
Lo scorso anno il presidente Mattarella le inviò una lettera per ringraziarla dell’affetto e della bandiera tricolore che gli era stato recapitato per suo conto dal sindaco di Città di Castello. «La ringrazio molto per la sua lettera — scrisse Sergio Mattarella — piena d’ affetto per l’Italia, la sua democrazia e la libertà . Sarei stato felice d’ incontrarla ma le assicuro che la sentivamo vicino a noi durante l’incontro con il sindaco e gli altri suoi concittadini. Grazie per le parole così’ cortesi nei miei confronti. Con un carissimo saluto».
Il documentario
Sulla vita di «nonna Lisa» di lei era stato realizzato un documentario che è stato trasmesso in Cina, Australia, Hong Kong, Sudamerica, Stati Uniti, Emirati Arabi, e poi in Europa, Spagna, Russia e tanti altri Paesi. Fino ad ora, dati alla mano, sono 22 le emittenti di tutto il mondo che hanno trasmesso il servizio per 110 volte. L’ultima apparizione in pubblico è stata lo scorso 2 giugno scorso quando era stata omaggiata con una serenata «tricolore» dal clarinettista Fabio Battistelli che era andato sin sotto la sua finestra a finestra della nonna d’Italia ed in suo onore aveva interpretato l’Inno di Mameli ed altri brani colonne sonore della storia nazionale. Al termine dell’esibizione, «nonna Lisa» dispensò saluti, sorrisi e appelli di gioia: «W la Repubblica, viva l’Italia, viva il presidente Mattarella».
19 giugno 2021 (modifica il 19 giugno 2021 | 15:48)
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