«Così spariscono le ragazze pachistane»- Corriere.it
DAL NOSTRO INVIATONOVELLARA (REGGIO EMILIA) La sorte che è toccata alla diciottenne pachistana Saman, strangolata dallo zio con il consenso della famiglia e poi sotterrata chissà dove nelle campagne di Novellara, nel Reggiano, ha un nome preciso nel Punjab, la regione del Pakistan dalla quale proviene la sua famiglia, quella degli Abbas. Da quelle parti non distanti dal confine con l’India il «delitto d’onore» — «una questione grave» — si chiama «kala kali». Per stare al 2012 (ultimo anno per cui ci sono cifre disponibili in quell’area) sono state 322 le donne uccise per essersi opposte alle nozze combinate, per aver sposato un uomo contro la volontà dei parenti o per aver avuto relazioni extraconiugali o precedenti al matrimonio. Numeri e fatti entrati nell’inchiesta sull’omicidio di Saman dopo che i carabinieri del Nucleo investigativo di Reggio diretto dal maggiore Maurizio Pallante hanno reperito il dossier elaborato dall’«Autorità sull’immigrazione e sui rifugiati» del Canada, Paese del Commonwealth in cui vive una delle comunità pachistane più folte al mo mondo. Il rapporto (leggilo qui, open source) verte per intero sul «delitto d’onore» — «pratica locale e usanza religiosa» — e come fonti vede largamente citati Onu e ong come l’«Asian Human Rights Commission» e la «Commissione per i diritti umani del Pakistan».
Le ricerche a Novellara basate anche sui dati del dossier
Le ricerche che i carabinieri stanno conducendo tra le serre dell’azienda agricola per cui lavoravano gli uomini del clan Abbas si basano anche sulle informazioni contenute nel dossier, arricchite dalle esperienze degli investigatori apprese ai corsi sulla criminalità etnica organizzati dall’Arma presso l’«Istituto superiore di tecniche investigative» di Velletri. Quando il fratello di Saman, nell’incidente probatorio di venerdì, ha detto che la sorella è stata strangolata, «si riferisce a uno dei modi in cui le donne nel Punjab vengono punite per il delitto d’onore» osserva un carabiniere che segue le ricerche. Ma le donne «colpevoli» di avere «disonorato la famiglia» — concetto letto spesso nel rapporto e ripetuto dalla stessa madre di Saman quando apprese del suo rifiuto alle nozze combinate — possono essere «anche fatte a pezzi con un’ascia, sfregiate con l’acido, uccise con armi da fuoco».
943 delitti d’onore in Pakistan
Nel 2011 in tutto il Pakistan i delitti d’onore sono stati 943 (tra le vittime 557 donne sposate e 93 minorenni). Ma questo numero — censito dalle Ong con fonti dirette e monitorando i media — è solo orientativo e i casi reali sono molti, molti di più. Questo perché gran parte delle esecuzioni «non vengono denunciate» o sono «coperte da parenti e forze dell’ordine conniventi». Inevitabile non pensare alle parole, agli atti dell’inchiesta, scambiate tra Saman e il suo fidanzato e riferite all’imminente uccisione della stessa ragazza — uccisione di cui lei sente dire in un audio indirizzato alla madre — che forse è stata ordinata da «uno zio materno che sta in polizia».
Il ruolo dei gruppi fondamentalisti
Ma il rapporto contiene molto altro. I «delitti d’onore» spesso sono «passati» come suicidi e in questi casi la prassi è che non vengano aperte inchieste. Gli autori sono per lo più mariti, fratelli e padri delle vittime. A dare l’ordine dell’uccisione sovente sono i jirga, organi di autogoverno particolarmente influenti nelle aree rurali dove le loro decisioni sono considerate del tutto legali, anche se in contrasto con le autorità statali del Pakistan. Dove, peraltro, «i gruppi religiosi fondamentalisti sono influenti, dettano norme per le donne nella società e sono “abituati a picchiare e frustare le donne e ucciderle in luoghi aperti con l’intento di spaventare altre donne”».
«Gettate nei fiumi, sotterrate e dimenticate»
Delle 943 donne uccise nel 2011, «nove sono state prima stuprate, 12 hanno subito stupri di gruppo e “solo” 20 hanno ricevuto cure mediche prima di morire».« I loro cadaveri sono stati gettati nei fiumi — prosegue il rapporto — o sotterrati in speciali cimiteri nascosti ». Prima «della sepoltura non viene fatto loro il bagno. Nessuno le piange o onora la loro memoria eseguendo riti pertinenti». Con ogni probabilità, quel che è successo a Saman.
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21 giugno 2021 (modifica il 21 giugno 2021 | 20:33)
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