i «Volti dei diritti» nelle biblioteche e negli spazi estivi- Corriere.it
Thomas Sankara, il «Che Guevara africano», ma anche Dorothy Stang, missionaria brasiliana assassinata per aver difeso i contadini dell’Amazzonia, Sarah Hegazi, attivista egiziana uccisa da un sistema che non tollerava la sua diversità e ancora Fernando Aiuti, immunologo e pioniere della lotta contro l’Aids, e Giorgio Di Ponzio, un 15enne portato via da un sarcoma nella sua Taranto: sono 5 dei 12 «Volti dei diritti», apparsi (resteranno per tre settimane) nella biblioteca Tiraboschi. Dodici «influencer ante litteram — li definisce Martina Doneda, portavoce di Bergamo Pride — che col loro esempio hanno cambiato un pezzettino di mondo». Dai diritti delle persone «razzializzate», a quelli delle donne e della comunità Lgbtqi+, fino alla salute e alla giustizia climatica e sociale. A sceglierli e a trasformarli in sagome (grazie al crowdfunding e al lavoro di 13 artisti) è stato il Club ricreativo di Pignolo, con Black Lives Matter Bergamo, Fridays For Future Bergamo, Bergamo Pride, col patrocinio del Comune e il sostegno della Provincia. Accanto alle figure già citate figurano poi Alicia Garza, Patrisse Cullors e Opal Tometi, Giorgio Marincola, Ken Saro Wiwa, John Lewis, Judith Butler, Angela Davis e Malone Mukwende. «Partiamo da qui — commenta Michele Zatelli, del Club — perché è un luogo centrale per la conoscenza ma a luglio, agosto e settembre i volti verranno spostati in alcuni spazi aggregativi estivi, dal Polaresco al Parco della Crotta». Le sagome, dotate di un qr code che rimanda alle biografie, torneranno poi nelle biblioteche del circuito cittadino e poi in provincia. «Si potrebbe proporre l’esposizione anche alle scuole», suggerisce l’assessore alle Politiche per i giovani Loredana Poli che loda «il metodo di lavoro adottato», e cioè il dialogo tra istituzioni, artisti, reti giovanili.
22 giugno 2021 | 15:31
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