Sì alla risoluzione Nairobi. L'Europa sotto la maschera dei diritti delle donne promuove l'aborto
Con la scusa dei "diritti delle donne" e del "diritto" alla salute riproduttiva, l'Unione Europea sferra un altro attacco inquietante alla vita nascente. Lo ha fatto ieri, adottando la cosiddetta Risoluzione Nairobi, con la quale gli eurodeputati hanno esortato i Paesi Membri a "proteggere e migliorare la salute e i diritti sessuali e riproduttivi delle donne.".
Con 444 voti favorevoli, 182 contrari e 57 astenuti, il testo si traveste con una maschera di "garante dei diritti", ma finisce per promuovere l'aborto, le interruzioni di gravidanza e le pratiche di pianificazione familiare. Secondo il documento (fortunatamente non legislativo), infatti, "le violazioni della salute sessuale e riproduttiva delle donne costituiscono una forma di violenza nei confronti delle donne e delle ragazze e ostacolano il progresso verso la parità di genere", senza tenere conto delle violenze nei confronti dei nascituri, dei bambini e delle famiglie europee.
I deputati europei hanno così esortato i Paesi Membri a "garantire l’accesso a una gamma ampia di servizi di alta qualità, completi e accessibili nel campo della salute sessuale e riproduttiva e dei relativi diritti e a rimuovere tutte le barriere giuridiche, politiche, finanziarie e di altro tipo che impediscono il pieno accesso alla salute sessuale e riproduttiva e ai relativi diritti per tutte le persone". Tante belle parole, che però tradotte significano: agevolare l'accesso alla pratica dell'aborto e dare quindi alle donne solo una scelta: quella di non fa avanzare la vita.
Fonte: NotizieGeopolitiche