Il Parlamento europeo approva la tutela maternità per i transgender- Corriere.it
Mentre in Italia si litiga sul ddl Zan, in Europa fanno notevoli passi in avanti sui diritti civili, in particolare sulla tutela delle persone transegender e degli omosessuali. Giovedì 24 giugno il Parlamento europeo ha infatti approvato in aula una risoluzione (la A9/2021/0169) che prevede, tra le altre, la tutela della gravidanza e del parto di «uomini transgender e persone non binarie». Testualmente il punto «N» della risoluzione recita: «Considerando che, in talune circostanze , anche uomini transgender e persone non binarie possono essere in stato di gravidanza e dovrebbero, in tal caso, beneficiare di misure di assistenza alla gravidanza e al parto, senza essere discriminati sulla base della loro identità di genere».
I voti favorevoli del Ppe
La risoluzione è piena di riferimenti di questo tipo ed è stata votata a larga maggioranza (378 favorevoli, 255 contrari, 40 astenuti. Tra i voti favorevoli anche diversi voti del Ppe: in particolare è stato un membro su tre del Partito popolare europeo a dire sì a questa risoluzione. Un altro punto significativo in merito ai diritti delle persone Lgbt è il numero 29 della risoluzione dove si rammentano«le posizioni sostenute dal Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa il quale ha raccomandato che l’assistenza sanitaria specifica per le persone transgender - ad esempio i trattamenti ormonali e la chirurgia - sia accessibile e sia oggetto di rimborsi nell’ambito dei regimi di assicurazione sanitaria pubblica».
L’educazione sessuale
E, ancora, al punto numero 40 della risoluzione si invitano espressamente gli Stati membri a «sviluppare programmi di educazione sessuale e relazionale completi e adeguati all’età, tenendo conto del fatto che la trasmissione di informazioni dovrebbe riflettere la diversità degli orientamenti sessuali, delle identità di genere», nonché «a combattere la diffusione di una disinformazione discriminatoria e non sicura sulla salute sessuale e riproduttiva e i relativi diritti, in quanto mette in pericolo tutte le persone, in particolare le donne, le persone LGBTI e i giovani»
25 giugno 2021 | 13:37
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