Relazione del presidente Charles Michel alla seduta plenaria del Parlamento europeo
Prima di procedere alla relazione sul Consiglio europeo tenutosi 10 giorni fa, vorrei innanzitutto sottoscrivere pienamente le parole di Sophia in ‘t Veld. È stato commesso un crimine nei confronti di un giornalista, un crimine che costituisce un attacco ai nostri valori fondamentali e alla libertà di stampa e che deve essere condannato. Vorrei esprimere la mia solidarietà alla famiglia della vittima e ai suoi cari, nonché ai Paesi Bassi e al governo del paese.
Vorrei ringraziare sentitamente la presidenza portoghese, che è stata una presidenza eccezionalmente intensa e produttiva. Un caloroso ringraziamento al Portogallo. Il testimone passa ora alla presidenza slovena, con molte sfide da affrontare.
Nel corso dell'ultimo Consiglio europeo ci siamo occupati di numerose questioni importanti: COVID-19, migrazione, relazioni esterne e ripresa economica.
Abbiamo inoltre tenuto un vertice della zona euro e ospitato il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.
La relazione odierna si incentrerà sui temi principali.
In passato, discutere dei nostri valori fondamentali a livello di Consiglio europeo non era pratica comune. Tuttavia, lo scorso anno, nella riunione di quattro giorni tenutasi nel mese di luglio, per la prima volta abbiamo dedicato un'intera sessione plenaria allo Stato di diritto.
Di recente, la legislazione adottata in Ungheria ha suscitato diffusa preoccupazione, in particolare tra i leader dell'UE. Per questo motivo ho deciso di discutere questo argomento nella nostra ultima riunione. I diritti delle persone LGBTQI+ non sono una questione marginale. Sono un esempio concreto di come una società si relaziona alla diversità e alla dignità umana. È una questione che interessa i nostri pensieri e le nostre convinzioni più intimi: le nostre libertà fondamentali. Nell'Unione europea non discriminiamo, integriamo. È questo il significato dell'articolo 2 del trattato.
È stata una discussione necessaria, difficile e a tratti emotiva. Molti leader hanno espresso profonda preoccupazione. Il primo ministro ungherese ha spiegato i motivi alla base delle nuove leggi. La presidente della Commissione ha esposto la sua valutazione e le misure formali che la Commissione potrebbe adottare in quanto custode dei trattati.
Da parte mia, ho concluso con due osservazioni:
Primo: il nostro dibattito dovrebbe stimolare il governo ungherese a riflettere sui valori che ci uniscono in quanto Unione europea. La Conferenza sul futuro dell'Europa deve rappresentare un'opportunità per mettere in primo piano i diritti fondamentali.
Secondo: nella nostra Unione, il diritto dell'UE ha la preminenza. Disponiamo di strumenti e istituzioni atti a difendere i nostri principi e le nostre leggi. Lo Stato di diritto seguirà il proprio corso.
Abbiamo inoltre avuto modo di affrontare nuovamente il tema della COVID-19. Riassumerò le discussioni dicendo che, da un lato, siamo lieti dei progressi compiuti in tutta Europa nella somministrazione dei vaccini. Dall'altro, siamo pienamente consapevoli della necessità di rimanere estremamente attenti e vigili per quanto riguarda la comparsa di nuove varianti e mutazioni, in particolare la variante Delta. Ed è per questo che intendiamo intensificare la cooperazione per trovare il giusto equilibrio tra il ritorno alle libertà e agli spostamenti, da un lato, e la costante esigenza di vigilanza, dall'altro.
Ci rallegriamo che siano già stati compiuti progressi in materia di certificati COVID nel contesto delle raccomandazioni di viaggio. Siamo tuttavia ben consapevoli della necessità di sincronizzare maggiormente le misure nazionali, in modo che i provvedimenti supplementari adottati a livello nazionale non accrescano ulteriormente le difficoltà esistenti.
All'ordine del giorno del Consiglio europeo figurava anche il tema della migrazione. Le nostre discussioni si sono incentrate principalmente sulla dimensione esterna di questo fenomeno. È sottinteso che puntiamo a prevenire il verificarsi di tragedie che comportano la perdita di vite umane. Intendiamo alleviare la pressione che grava sulle frontiere esterne dell'UE. Abbiamo convenuto di chiedere alla Commissione europea e all'alto rappresentante di presentare proposte con il massimo livello di prontezza operativa prima dell'autunno, in modo da poter adottare misure volte a rafforzare la nostra cooperazione con i paesi terzi e i paesi di origine e di transito, individuando i paesi prioritari per l'Unione europea. E ci tengo a dirvi che abbiamo condannato con grande fermezza i tentativi di taluni paesi terzi di utilizzare o strumentalizzare la migrazione illegale per esercitare pressioni politiche sull'UE.
Abbiamo avuto una lunga discussione sulla Russia. Manteniamo l'impegno a favore di un approccio unito, a lungo termine e strategico basato sui cinque principi guida. E continuiamo a essere pienamente uniti.
Invitiamo la Russia ad assumere pienamente la propria responsabilità nel garantire l'attuazione degli accordi di Minsk. Abbiamo inoltre convenuto sulla necessità di una risposta ferma e coordinata a qualsiasi attività illegale e destabilizzante della Russia. Abbiamo pertanto invitato la Commissione e l'alto rappresentante a presentare possibili opzioni di ulteriori misure restrittive.
Ci siamo inoltre trovati d'accordo sul costante sostegno ai contatti interpersonali, alla società civile russa e alle organizzazioni per i diritti umani. Più in generale, siamo altresì determinati ad approfondire la cooperazione con i nostri partner orientali e con l'Asia centrale.
Abbiamo discusso la possibilità di dialogare in modo selettivo con la Russia in settori di interesse per l'UE: cambiamenti climatici, ambiente, salute, affari esteri e sicurezza. Esamineremo i formati e le condizioni per un dialogo con la Russia.
Infine, in assenza di progressi nell'attuazione degli accordi di Minsk, abbiamo convenuto di procedere al rinnovo delle sanzioni. Torneremo sulle relazioni UE-Russia in occasione di una prossima riunione.
L'allentamento delle tensioni nel Mediterraneo orientale fa ben sperare. Tuttavia, occorre rafforzare il dialogo costruttivo.
La nostra politica continua a essere quella di dialogare con la Turchia in modo graduale, proporzionato e reversibile. Sono stati avviati i lavori a livello tecnico in vista della modernizzazione dell'unione doganale UE-Turchia e, allo stesso tempo, occorre intensificare i lavori volti ad affrontare gli ostacoli esistenti. La Commissione ha illustrato un quadro di finanziamento indicativo per il proseguimento dei finanziamenti a favore dei rifugiati siriani e delle comunità di accoglienza in Turchia, Giordania, Libano e altre parti della regione. Il Consiglio europeo si attende che questi lavori proseguano senza indugio. Abbiamo pertanto chiesto proposte formali della Commissione.
Continueremo a sostenere attivamente il processo volto a risolvere il problema di Cipro, conformemente alle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, compresa la questione di Varosha. E vorremmo essere molto chiari: la soluzione a due Stati non è un'opzione.
Lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti fondamentali continuano a costituire una preoccupazione fondamentale, in particolare per quanto riguarda gli attacchi ai partiti politici e ai media e i diritti delle donne. Il dialogo su tali questioni continua a essere una parte importante delle relazioni tra l'UE e la Turchia.
Infine, una parte del vertice europeo è stata dedicata alle questioni economiche. Ci rallegriamo dei progressi compiuti dall'anno scorso e accogliamo con favore l'accordo sul bilancio europeo e sul fondo per la ripresa. Siamo lieti che i piani nazionali previsti nel quadro del piano per la ripresa siano oggetto di una valutazione graduale da parte della Commissione e che potranno essere attuati. Tuttavia, siamo ben consapevoli che, ciononostante, alcune questioni rimangono ancora in sospeso. Sappiamo che è importante continuare a garantire coordinamento e cooperazione nei nostri interventi sul fronte economico. Siamo inoltre consci del fatto che i due pilastri relativi alle due transizioni fondamentali - i cambiamenti climatici e l'agenda del digitale - devono essere al centro delle nostre preoccupazioni. Ed è con una certa soddisfazione che constatiamo come vari paesi europei che hanno già presentato i rispettivi piani abbiano seguito attentamente la raccomandazione di destinare gran parte dei finanziamenti alla ripresa attraverso la transizione climatica e digitale.
Ciò detto, resta ancora molto da fare, in particolare per quanto riguarda l'unione bancaria e l'unione dei mercati dei capitali. Su tali questioni abbiamo avuto uno scambio di opinioni con il presidente dell'Eurogruppo e il presidente della Banca centrale europea e incoraggiamo i ministri delle Finanze a continuare a elaborare un piano di lavoro che consenta di compiere progressi sull'unione bancaria.
Forse dovrei menzionare l'unione dei mercati dei capitali. La Commissione ha richiamato l'attenzione dei colleghi intorno al tavolo sulle proposte intese a progredire su questo importante aspetto, e faccio presente che molti hanno inoltre sottolineato l'importanza di lavorare sulla dimensione verde del mercato dei capitali, ossia l'idea di promuovere il finanziamento verde non solo come leva per lo sviluppo economico, ma anche come mezzo per conseguire gradualmente i nostri ambiziosi obiettivi in materia di clima.
Infine, abbiamo altresì proceduto a uno scambio di opinioni sui recenti progressi, in particolare nell'ambito del G7, in materia di tassazione internazionale delle società. La Commissione presenterà a breve un pacchetto legislativo sui cambiamenti climatici e un pacchetto sulle risorse proprie. E non vi è dubbio che il dibattito proseguirà nei vari consessi democratici in modo da conseguire una maggiore equità in materia di tassazione a livello internazionale, non solo nel settore digitale ma, più in generale, per tutte le imprese.
Queste, signor Presidente, cari colleghi, sono le informazioni che mi premeva condividere con voi a seguito dell'ultimo Consiglio europeo. Resto ovviamente a vostra disposizione per rispondere a osservazioni e domande. Grazie.