Stampa

La violenza psicologica contro le donne inizia dalle mestruazioni

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

image
Barbara Serio del Centro Antiviolenza “Rompiamo il Silenzio” di Manduria © La Voce

Solo attraverso la conoscenza è possibile acquisire consapevolezza dei pregiudizi contro la subordinazione della donnaGli stereotipi sessisti sono presenti nelle fiabe, nelle pubblicità e nei prodotti cinematografici; nei libri di testo, in quelli sacri e nel linguaggio. Cenerentola è il prototipo delle virtù domestiche, è il bracciale Pandora insieme a un ferro da stiro a rendere felice una donna e poi Dio, che è un uomo. La violenza di genere è un fenomeno talmente strutturale che affonda le sue radici, soprattutto, nelle religioni monoteiste, come il cristianesimo. Il patriarcato, però, esiste prima delle religioni che, quindi, ne ha influenzato e supportato la visione. La discriminazione giunge sin dalla creazione dell’essere umano: nasce prima Adamo e per supporto Eva, concepita da una sua costola unicamente per obbedirlo. Un pezzo di donna, non un essere autonomo, che è parte carnale dell’uomo. È sempre Eva, tentata dal serpente, a mangiare la mela generando il primo e universale peccato originale, perché più debole e più facile da soggiogare. Due esseri immortali diventano umani, fragili e corrompibili. È la donna a essere, quindi, la matrice di questa conversione. La causa della morte dell’immortalità dell’uomo, perciò costretta a sopperire il dolore del parto e del sangue. Saranno proprio le mestruazioni, la fonte principale di discriminazione della donna - la sua impurità permanente - che non le permetterà, sino ai giorni nostri, ad accedere a luoghi sacri e a cariche di grande rilievo. Il Papa, infondo, è sempre stato un uomo.È Dio, quindi, a odiare le donne? Oppure sono gli uomini che parlano in nome di Dio ad aver piantato le profonde e marce radici del patriarcato? Il preconcetto sociale della femminea tempesta ormonale come problema che genera mancanza di obiettività e lucidità, è il secolare stereotipo – e quello più gettonato – che causa violenza psicologica nei confronti delle donne.

“La violenza purtroppo colpisce tutte le donne, in modo più o meno profondo. In alcuni casi queste situazioni sono perpetrate in quello che dovrebbe essere il luogo più sicuro di tutti, la propria casa: le donne che seguiamo sono vittime di violenza psicologica (ancora poco riconosciuta), economica, a volte fisica. In tante sono vittime di violenza istituzionale. Un aspetto, però, che emerge in maniera prepotente in questo territorio è l'elevata incidenza di disagi psichici tra le donne seguite: un nesso, quello tra violenza e disturbo psichico, in cui c'è ancora molto da approfondire”.

Sono queste le parole di Barbara Serio del Centro Antiviolenza “Rompiamo il Silenzio” di Manduria, che vede nella violenza psicologica il principale fattore di discriminazione nel paese messapico. La misoginia s’infiltra nelle quattro mura domestiche sotto il controllo costante del carnefice, ma anche nei piccoli gesti giustificati come tradizionali, il posto a tavola ad esempio. Gli uomini da una parte e le donne dall’altro: nei discorsi “da maschi” le donne non sono gradite. Ancor peggio, la rabbrividente scusa del “macho” protettore riguardo la gelosia che devia le più ingenue e sensibili donne ad accettare sottomissioni in virtù del sentimento amoroso, ma che, di fatto, le priva della propria libertà. Come si può, allora, trasformare quest'atteggiamento omertoso? 

“Il patriarcato affonda le sue radici in millenni di cultura in cui la donna era ed è schiacciata da pregiudizi e stereotipi. Sensibile per attitudine, propensa naturalmente ai lavori di cura, ma anche isterica e volubile: sono tante le gabbie entro le quali le donne sono state relegate per lasciare spazio agli uomini, che nel frattempo conquistavano posizioni di potere politico, sociale, economico, istituzionale. Sono i numeri a dirlo. Uno su tutti quelli delle nostre università, in cui ci sono solo 5 rettrici su 87 rettori. Il cambiamento, seppur lentamente, è in corso. Lo dimostrano le nuove generazioni di donne e uomini sempre più consapevoli dei propri diritti. E di quelli degli altri. Per questo bisogna insistere nel diffondere un'educazione che si fondi sulla parità di genere, sul rispetto e sulla fiducia. Resteremo stupiti nel trovare orecchie e cuori sensibili sin dalla più tenere età”.

È proprio l’istruzione e l’educazione, sempre dalle parole di Barbara Serio, l’antidoto alla violenza. Maggiore è la consapevolezza - da parte delle donne - dei propri diritti d'indipendenza e autonomia, minori saranno le discriminazioni. Il Centro Antiviolenza “Rompiamo il Silenzio” di Manduria dal 2019 tutela le vittime di violenza di genere e lotta per i diritti delle donne. Un'equipe di professioniste che lavorano costantemente sul tema prevenzione della violenza di genere e, soprattutto, sulla formazione. La sede del Centro Antiviolenza si trova a Manduria, presso lo spazio allocato in House Sud Est, ma accoglie anche donne del territorio di Maruggio, Lizzano, Sava, Avetrana, Fragagnano e Torricella. Il contrasto alla violenza di genere non può prescindere dalla formazione: è, infatti, in svolgimento il corso online “Gestire i tuoi risparmi e realizzare i tuoi obiettivi di vita”, reperibile dalla pagina Facebook del Centro - spiega Barbara Serio - che permette alle donne, vittime di costante violenza psicologica ed economica, di possedere la giusta alfabetizzazione finanziaria per raggiungere una propria autonomia lontana dalle frustrazioni e violenze verbali del consorte. Promosso dalla Global Thinking Foundation, il corso è strutturato in sei incontri durante i quali le donne partecipanti hanno la possibilità di acquisire informazioni utili su come gestire le proprie finanze, sull’auto - imprenditorialità e perfino possibilità d'investimenti. Se è la conoscenza la salvezza all’odio, tra i consigli letterari di Barbara Serio, non possono mancare “Simone de Beauvoir, Carla Lonzi, Lea Melandri, ma anche giovani scrittrici come Jennifer Guerra e Giulia Blasi. Inoltre, una pubblicazione recente e imperdibile “La donna gelata” di Annie Ernaux”.Solo una società più istruita e laica, più aperta e meno bigotta, priva di stereotipi da ciclo mestruale e gelosia amorosa sarà in grado di restituire alla donna il giusto rispetto. Nell’attesa di quest'utopica società, tra i progetti futuri del Centro Antiviolenza compare un progetto musicale, “Coro a coro” che si svolgerà mercoledì 14 luglio nel Centro Storico di Manduria. Per la lotta contro la violenza sulle donne noi della Voce di Manduria vi ricordiamo il sondaggio che abbiamo realizzato cliccando sul link.È possibile compilarlo in maniera completamente autonoma. Marzia Baldari 

Fonte (click per aprire)

Aggiungi commento

I commenti sono soggetti a moderazione prima di essere pubblicati; è altrimenti possibile avere la pubblicazione immediata dei propri commenti registrandosi ed effettuando il login.


Codice di sicurezza
Aggiorna