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Arabia Saudita: nuove prove di tortura sulle prigioniere politiche

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Una fonte anonima, una guardia carceraria, della prigione al nord di Jeddah, Dhabhan, ha confessato a HRW che nel carcere ci sono state molte violenze sui prigionieri politici, specialmente le donne.

Quella che ha subito molte più violenze è stata Loujain al-Hathloul, cui è stata sottoposta a torture aberranti: frustate, percosse, scosse elettriche e violenze sessuali.

HRW dice che la fonte ha raccontato varie volte cui la donna è stata posta sotto tortura e una di queste talmente tanto forte furono le torture che essa svenne e si pensò che la stessa fosse morta. La fonte dice: “In una delle sessioni di tortura, ha perso conoscenza e noi  siamo stati tutti terrorizzati, temevamo che fosse morta; gli ordini erano di non uccidere nessuno dei detenuti, uomini o donne”.

L’attivista Loujan, è stata posta a livelli  di  tortura senza precedenti: abusi sessuali di agenti carcerari che oltre a toccarla e violentarla, deridevano il suo voler essere libera.

Repressioni volute dal principe ereditario Mohammed bin Salman, che all’esterno del regno mostrava la sua Vision 2030, ma dentro casa usava e usa violenza inaudita per sottomettere il regno alla sua egemonia.

Il vice direttore per il MENA di Human Rights Watch Michael Page, ha affermato: “Nuove prove raccolte sui trattamenti riservati ai difensori dei diritti delle donne e di altri detenuti di alto profilo espongono ulteriormente il totale disprezzo dell’Arabia Saudita per lo stato di diritto e l’incapacità di indagare in modo credibile su queste accuse”.

I tribunali sauditi costretti dalle pressioni dei governi europei e di quello statunitense, liberano le donne ma le costringono a 5 anni di reclusione di stato: ossia gli viene tolto il passaporto e quindi il divieto di uscita dal paese. Questo è un atto intimidatorio verso le stesse e la loro famiglia a tacere su ogni ingiustizia subita.

MbS con la venuta di Biden, ha perso l’impunibilità e l’ottima reputazione che aveva con Trump, infatti Biden declassificando un rapporto di intelligence sull’uccisione del giornalista Jamal Khashoggi nel 2018 all’interno del consolato del regno a Istanbul, ha offuscato il principe che ha visto perdere molte sue possibilità di finanziare i suoi progetti di grandezza nel regno.

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