| L’ultimo atto di un governo militare privo di legittimità e, soprattutto, di umanità? Togliere, letteralmente, alla popolazione l’aria da respirare. In Myanmar, l’ex Birmania, dal 1° febbraio scorso nelle mani (armate) del generale Min Aung Hlaing, è stato vietato il rifornimento di ossigeno alle cliniche private e, al contempo, i distributori di un elemento fondamentale per assicurare la sopravvivenza dei malati di Covid-19 (la variante Delta sta facendo strage nel Paese) hanno ricevuto l’ordine di ignorare le richieste dei cittadini, pena l’immediato arresto. Intanto, segnala il New York Times, i soldati stanno accumulando scorte su scorte di ossigeno sequestrandolo a chi «detiene illegalmente» bombole del vitale gas che rimane così facilmente accessibile soltanto ai militari, alle loro famiglie e ai pochi civili che li sostengono. - Mai si era vista, nella storia della Birmania, una tale spaccatura tra la casta degli uomini con le stellette e il resto della popolazione. Al di là del feroce ritorno al potere dei generali — scenario abituale — la pandemia ha messo a nudo una realtà da brividi: chi porta la divisa è parte di una oligarchia con tutti i diritti possibili; mentre la maggioranza dei sudditi, con la loro aperta ribellione, sono lasciati al loro destino. Questo perché i medici, come quasi tutti i dipendenti pubblici, per protestare contro il golpe, hanno smesso di presentarsi al lavoro negli ospedali pubblici.
- Per continuare la loro opera di assistenza ai cittadini, si sono messi a disposizione delle cliniche private e di veri e propri «ospedali clandestini». Per questo la reazione dei militari è stata spietata: con la scusa di combattere il «mercato nero» dell’ossigeno, hanno di fatto rastrellato tutte le forniture, lasciando milioni di cittadini senza respiro. In Birmania la variante Delta si sta diffondendo senza ostacoli. Il tasso di positività, e si tratta di dati parziali, avrebbe toccato il 34% (in Italia è di poco superiore all’un per cento). I morti sono ancora migliaia ogni giorno e, in questa situazione drammatica, con il sistema sanitario al collasso, i soldati hanno ricevuto l’ordine di sparare sui cittadini in coda davanti a una fabbrica di ossigeno: è successo a Yangon (Rangoon) e ancora non si sa quante vittime ci sono state.
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