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«Libertà e diritti per Cuba» Il disperato appello delle donne caraibiche

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Alcune residenti di Cortina e Cadore denunciano situazioni al limite «Mancano cibo e medicine e la gente muore non solo per il Covid» 

LA PROTESTA

Libertà per Cuba; Sos Cuba: questi i messaggi lanciati dal centro di Cortina dalla comunità originaria dell’isola. Un gruppo di donne residenti a Cortina e in Cadore, cubane di origini, hanno organizzato una manifestazione pacifica per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle drammatiche condizioni in cui vivono i loro parenti nell’isola caraibica.

«La situazione a Cuba sta diventando insostenibile», spiega Yaymelin Barzaga Rodriguez, «e così anche noi abbiamo chiesto l’autorizzazione per lanciare un grido d’allarme. Questura e Comune ci hanno autorizzato e siamo state accolte nel cuore di Cortina, in piazza Dibona. Abbiamo cantato l’inno cubano e speriamo che questo messaggio, che è stato diffuso anche in altre città d’Italia e non solo, arrivi ai politici. Speriamo che qualcuno aiuti il nostro popolo».

La situazione nel loro Paese sta diventando insostenibile, a seguito di una politica sempre più asfissiante verso i cittadini, di una crisi economica drammatica, alla quale si è sommata la pandemia da Covid. I cittadini sono senza cibo e senza medicine. Per settimane hanno avuto difficoltà anche a comunicare con l’esterno.

«Siamo stati giorni e giorni senza poter contattare i nostri familiari e i nostri amici», racconta Barzaga Rodriguez, «ora sono riuscita a parlare con i miei parenti. Stanno abbastanza bene, ma hanno fame e il pericolo del Covid è drammatico. Non ci sono medici né medicine, stanno morendo a migliaia. Anche a Cuba i cittadini hanno deciso di scendere in piazza, per ribellarsi e cercare dalla politica una risposta che non è arrivata. Anzi il Governo ha represso con violenza le manifestazioni dei cittadini, utilizzando forze speciali dell’esercito e arrestando politici e giornalisti d’opposizione».

In tutto il mondo, a seguito di questa situazione, i cittadini cubani non residenti nel Paese centro americano hanno deciso di scendere in piazza, e anche a Cortina non sono stati da meno.

«È arrivato il momento di ascoltare il popolo», dichiara Barzaga Rodriguez, «e di protestare contro la repressione in atto nell’isola della rivoluzione che ha visto le forze di polizia del Governo sparare sulle persone e arrestare migliaia di manifestanti. Più di cinquemila, in soli tre giorni di proteste. Tra loro, anche 120 tra giornalisti e attivisti. La contestazione è iniziata una settimana fa, quando migliaia di cubani sono scesi per le strade contro la repressione e i problemi economici del Paese dove scarseggiano anche le cose più elementari. I nostri amici e parenti chiedono solo vita e libertà. È arrivato il momento di essere un popolo libero. Oggi a Cuba c’è una crisi totale e il collasso del sistema sanitario. Morti per mancanza di farmaci e medicinali. Crisi totale e collasso del sistema alimentare. Niente cibo. Violazione dei diritti umani. Repressione politica. Rischio di una guerra civile. Noi speriamo che la situazione migliori», conclude Barzaga Rodriguez, «e con questa manifestazione vogliamo che il popolo cubano dell’isola sappia che siamo con lui e che tutti coloro che hanno la possibilità aiutino il popolo cubano a vivere in libertà». —

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