Pensavamo e speravamo che qualcuno avrebbe avuto il buon gusto di scusarsi con noi all’esordio della tavola rotonda di ieri sera alla Festa dei partiti della sinistra. In tal caso, avremmo evitato di fare inutili polemiche, che francamente non ci interessano. E invece no!!! Così l’UDS commenta l’incontro: «È stato un momento commovente dopo un dibattito costruttivo sui diritti delle donne in ambito riproduttivo. Ci rammarichiamo per l’assenza di rappresentanti del Comitato Contrario. - Cs Unione Donne Sammarinesi» E allora ricostruiamo i fatti per far conoscere ai Sammarinesi come si sono svolte effettivamente le cose. Solo sabato scorso (ovvero quattro giorni prima della tavola rotonda) il Comitato Uno di Noi è stato contattato ed invitato a partecipare a detto evento. Con la precisazione che tutti gli altri intervenuti (5 o 6) erano favorevoli all’interruzione volontaria di gravidanza. Per noi democrazia significa prima di tutto correttezza e parità delle armi. In qualsiasi paese democratico se si vuole organizzare un dibattito serio su un tema non si invitano cinque o sei persone che la pensano in un modo e una sola che la pensa diversamente. La nostra risposta negativa rispetto alla partecipazione al dibattito (a cui, tra l’altro, non risulta siano state invitate altre forze politiche favorevoli al diritto alla vita) è stata immediatamente comunicata agli organizzatori, i quali domenica hanno rilanciato la proposta di partecipare con tre persone. Tale proposta rilanciata in extremis è stata parimenti rigettata, anche perché non rispettosa della rappresentatività dell’incontro. Il giorno successivo abbiamo capito la ragione della controproposta: perché il partito in questione aveva già da tempo preparato i manifesti per la festa ed aveva dato per certa la partecipazione del Comitato Uno di Noi alla tavola rotonda!!! Dunque chi doveva invitarci si era dimenticato di farlo per tempo? Ma dove esiste che si dà per certa in un manifesto la presenza di una persona o di una parte senza averla prima interpellata?!? Ed ecco allora poi il bisogno di raccontare la vicenda a modo proprio per evitare di passare da pasticcioni, avendo dato per presente chi presente non sarà, per valide ragioni. Ci chiediamo: Il partito in questione ha raccontato al Comitato Promotore come si sono svolti i fatti e quali sono state le modalità dell’invito? Anche il Comitato Promotore ritiene che in democrazia sia buona cosa organizzare dibattiti con cinque o sei che la pensano in un modo e uno solo in altro modo? Perché leggere del rammarico di UDS per la nostra assenza avrebbe del ridicolo, se solo si conoscessero i fatti… Allora non assenza di cui rammaricarsi, ma voluta disinformazione per potere poi accusare chi non ha – giustamente – partecipato. Basterebbe guardare la scaletta dell’incontro (e la foto finale di gruppo) per rendersene conto. Sei contro uno, come nella migliore tradizione democratica. Anche quanto alla “platea numerosa” intervenuta, sarebbe stato meglio tacere. Ma si sa, a volte la verità fa male…Cs IL COMITATO “UNO DI NOI”
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