Condizione delle donne, diritti ottenuti e strada da percorrere
Parità tra uomini e donne, equità di trattamento, ottenimento degli stessi diritti sono tematiche importanti e molto sentite, non solo dalle donne.Infatti, sono sempre di più gli uomini ad appoggiare il raggiungimento di una reale uguaglianza, comprendendo che il benessere di una società passa dalla condizione vissuta da tutti i suoi membri.
Diritti delle donne, la strada verso la parità
La condizione delle donne è, senza dubbio, andata via via migliorando: basti pensare alla conquista del divorzio, introdotto a livello legale, in Italia, l’1 dicembre 1970, o la possibilità di interruzione volontaria della gravidanza, regolata dalla legge 194 del 22 maggio 1978 e confermata dai referendum del 1981.Eppure, c’è ancora molta strada da percorrere.La condizione di instabilità è stata evidenziata dalla pandemia di Covid-19, che ha colpito duramente il mondo del lavoro in toto, ma causando particolari disagi all’impiego femminile.Tra le varie cause di tale condizione vi è la cura familiare, che ricade quasi completamente sulle donne.Ad esempio: durante i lockdown, con i figli impossibilitati ad andare a scuola, per molti genitori lavoratori è stato necessario privarsi della propria carriera. Ovviamente, nella maggioranza dei casi sono state le donne a doverlo fare, anche in forza dell’inferiore stipendio percepito.Il gender gap, quindi, è un problema ancora attuale e fortemente presente.
Gender gap in Italia
Per prima cosa, è bene definire il gender gap.Si tratta della disparità tra i generi, con particolare riferimento alle differenze tra i sessi e alla mancanza di equità, a livello sociale e professionale, esistente tra uomini e donne.Date la delicatezza e l’importanza del tema, nel 2018 il World Economic Forum ha creato il gender gap report, un documento che analizza la condizione femminile in ben 129 Paesi, seguendo parametri legati a economia, politica, salute e lavoro.Di questi Paesi, è stata anche stilata una classifica, in cui l’Italia si posiziona al 70° posto.Dall’analisi riguardante il nostro Paese emergono notevoli disparità nella rappresentanza di genere in ambito politico, nonché differenze nel salario percepito e grave divario nelle opportunità di crescita professionale.Al contrario, le possibilità di studio, oggi, sono uguali per uomini e donne; anzi, si registra un più alto numero di laureate presso le università italiane rispetto al corrispettivo maschile.Questa condizione rende ancora più “stonata” la condizione attuale.
Più nello specifico, ecco da cosa deriva il 70° posto in classifica.Il risultato peggiore riguarda le opportunità economiche: 118° posto, seguite dall’ambito della salute, al 116° posto.Si accoda l’istruzione, al 61° posto e chiuda la politica, che si pone al 38° posto.Anche se quest’ultimo dato può sembrare positivo, purtroppo non lo è: infatti, è necessario fare i conti con la completa assenza di figure femminili presso le istituzioni di numerosi Paesi presi in considerazione.
Percezione del progresso rispetto al passato
Altro studio interessante è quello effettuato da Ipsos Mori, nel 2019, in occasione dell’International Women's Day, per analizzare la condizione della donna, su un campione di 27 Paesi.
Per quanto riguarda l’Italia, il primo dato che si evince è quanto la popolazione sia pessimista riguardo al tema: quasi 1 italiano su 3, infatti, non percepisce miglioramenti rispetto al passato.Nel BelPaese, però, si ha ben presente quanto il gender gap sia, ancora, fortemente radicato: il 40% degli intervistati dichiara che ci sono numerose questioni da risolvere prima di poter raggiungere una completa e reale parità di genere.Accesso ai vertici politici e aziendali da parte delle donne, insieme alla cura e gestione familiare, sono considerati punti critici.Tra le azioni valutate come più utili e necessarie (a livello mondiale), sono risultate parità retributiva, leggi efficaci volte a prevenire abusi e violenze contro le donne e denuncia di discriminazioni e abusi (legato a doppio filo con la certezza della pena).Grande importanza, per il superamento del gender gap, riveste l’educazione dei bambini alla parità di genere, menzionata dal 29% degli intervistati: almeno in questo senso, quindi, le persone ripongono fiducia nel futuro.
Migliorare insieme
Potrebbe sembrare ovvio, o scontato, ma una società, per migliorare, crescere ed evolversi, ha bisogno del contributo di tutti i propri membri.Così, per poter raggiungere una reale equità, uomini e donne devono lavorare insieme.A tal proposito, il dato restituito da Ipsos Mori è incoraggiante: sul campione dei 27 Paesi presi in considerazione, i due terzi delle persone sostengono che non ci potrà essere parità di genere senza il supporto concreto maschile.Unitamente a ciò, sempre più persone hanno superato il concetto obsoleto di uomo “meno virile” quando si occupa della casa e della famiglia; finalmente, la cura familiare sta perdendo la sua connotazione prettamente femminile.Anche a livello italiano, fortunatamente, questa percezione sta, drasticamente, diminuendo: solo 1 italiano su 5, infatti, concorda con lo stereotipo precedentemente citato.Anche sul fronte lavorativo, punto critico italiano (49% dell’occupazione femminile), la maggior parte degli intervistati dichiarano di non avere nessun problema se il proprio capo è donna.
I punti da affrontare, e risolvere, sono ancora molti, ma prendere coscienza della condizione attuale, informarsi in merito, portare le criticità all’attenzione delle istituzioni sono primi passi importanti verso una società più equa.