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la responsabilità degli autori del massacro di 30.000 prigionieri politici del 1988 in Iran

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

CNRI – Durante la trentacinquesima sessione del Consiglio per i Diritti Umani, nella sede europea delle Nazioni Unite a Ginevra, ancora in corso di svolgimento, la rappresentante dell'Associazione Internazionale delle Donne per i Diritti Umani, ha parlato all'incontro dell'aumento dei casi di esecuzione e di violazione dei diritti umani in Iran, chiedendo un'indagine esaustiva e un'esame dell'ONU sugli autori del massacro dei 30.000 prigionieri politici del 1988.

La rappresentante dell'Associazione Internazionale delle Donne per i Diritti Umani, ha calcolato il numero delle criminali esecuzioni in Iran, in particolare quelle di coloro che all'epoca del presunto crimine avevano meno di 18 anni, sottolineando inoltre i 20 casi di persone fustigate in pubblico dal regime iraniano, per aver rotto il digiuno nel mese del Ramadan, ed ha dichiarato: “E' essenziale che vengano incriminati coloro che hanno sfruttato il loro potere per giustiziare migliaia di oppositori politici ed inoltre revocare i privilegi e le immunità degli esponenti del regime che sono sfuggiti alla condanna”.

La rappresentante dell'Associazione Internazionale delle Donne per i Diritti Umani ha asserito che è responsabilità della comunità internazionale, come anche del Consiglio per i Diritti Umani, garantire l'incriminazione degli autori di questo crimine. Ha anche precisato: “L'urgenza di questa questione è che le esecuzioni di massa del 1988 continuano ancora, sotto altra forma”.

Il sito web delle Nazioni Unite ha riportato inoltre, che durante l'incontro un'associazione per i diritti umani ha richiamato l'attenzione sulla sistematica esclusione delle donne in Iran. Dice inoltre che dall'inizio del 2017, sono state giustiziate più di 250 persone. 50 in più rispetto allo stesso periodo del 2016. Vengono giustiziati anche i ragazzi in Iran e queste esecuzioni vengono compiute in pubblico.

 

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