UN ALTRO PORTO PER GRANDI NAVI A FIUMICINO, PROBABILE ECOMOSTRO NELLA STORIA DI UNA CATASTROFE ANNUNCIATA
Dopo il porto di Ostia con tutti i fattori anche negativi, e la delusione sulle aspettative di ritorni turistici e commerciali, è il progetto per le maxi navi a Fiumicino ad essere in discussione. Il porto privato, inserito nelle opere strategiche del Giubileo, è un progetto che se fosse realizzato supererebbe di decenni la prossima Indulgenza plenaria. Nondimeno il fulcro del problema e delle contestazioni di associazioni e comitati di quartiere sono le conseguenze di impatto ambientale: i rischi per i siti naturalistici protetti, l’inquinamento atmosferico, la cementificazione della costa, le urgenze energetiche, l’aumento di carico del sistema fognario del comune e l’appesantimento dei flussi di traffico (già adesso per fare gli 8 km da Osta a Fiumicino occorrono talvolta ore sull’ unica strada percorribile spesso intasata) .
Speriamo in un ripensamento, specie da parte delle istituzioni, tra cui il comune di Fiumicino, i Sindaci dei luoghi limitrofi, il Ministero dell’Ambiente, che al di là degli interessi milionari di Royal Caribbean, devono valutare, in tempi di disastri ecologici, quali siano i pericoli in un progetto che potrebbe dare la stura a un meccanismo pernicioso per le conseguenze sulla fruibilità delle spiagge (addio soldi spesi per il ripascimento!), la vivibilità di famiglie di pescatori e di piccoli esercenti attività fin quando sarà possibile, a misura d’uomo.
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