MAROCCO, PROPOSTA ABROGAZIONE DELLA LEGGE CHE GARANTISCE L'IMPUNITA' AGLI STUPRATORI
In Marocco la giustizia marocchina finora ha permesso agli stupratori di sfuggire a qualsiasi condanna se avesse sposato la sua vittima. La norma in questione potrebbe essere finalmente abrogata sotto la pressione dell'opinione pubblica e dopo il suicidio di una delle vittime di tale scellerata disposizione. Nel 2011, una giovane di 16 anni, Amina El Filali, si era suicidata perché costretta a sposare il suo aggressore. Erano stati i genitori della ragazza e il giudice a spingerla alle nozze, con la convinzione di preservare così l'onore della famiglia. Amina resistette sette mesi a fianco dell'uomo di 23 anni che aveva abusato di lei, poi si uccise. Il caso aveva suscitato una forte indignazione popolare. Ci sono voluti due anni di battaglia politica per l'opposizione marocchina perché il Parlamento voti per far abrogare questo comma dell'articolo 475 del codice penale, che per l'appunto offre l'impunità a qualsiasi stupratore. Percorso reso ancora più difficile considerato che, nel corso di questi due anni, il partito islamista al potere, il PJD, ha fatto di tutto per rallentare il processo legislativo. L'unico inconveniente è che la pena per lo stupro di una minorenne resta estremamente leggera: da 2 a 5 anni di carcere al massimo. Se la legge è finalmente dalla parte delle vittime, molto resta ancora da fare per cambiare la mentalità delle classi più popolari: in molti casi, la vittima dello stupro è considerata "impura" e quindi vergognosa per la sua famiglia. Da vittima diventa la principale accusata. In assenza di una campagna di sensibilizzazione efficace la prassi del matrimonio di uno stupratore con la sua vittima potrebbe continuare ad essere praticata in Marocco, di comune accordo tra le due famiglie, nonostante quanto dice la legge.(Martina Margaglio)