ELEZIONI EUROPEE "LA SOGLIA DI SBARRAMENTO E' ILLEGITTIMA"
Il giudice Gionfrida del Tribunale di Venezia ha rinviato alla Corte Costituzionale l'articolo 21 della legge 18
VENEZIA - La soglia di sbarramento del 4 per cento, prevista dalla legge elettorale per le Europee, «appare priva di giustificazione e irrazionale e comporta la svalutazione della volontà di parte consistente dell'elettorato». Cioè di coloro che votino per liste che abbiano avuto una percentuale di preferenze inferiore alla soglia. E' sulla base di questa convinzione che il giudice Maurizio Gionfrida, presidente della terza sezione del tribunale di Venezia, ha rinviato alla Corte Costituzionale l'articolo 21 della legge 18/1979 (appunto quello che stabilisce la soglia del sistema elettorale delle Europee) per valutare l'eventuale illegittimità rispetto alla Carta fondamentale italiana. Un colpo di scena, proprio a pochi giorni dalla consultazione del 25 maggio, quando la campagna elettorale sta entrando nel vivo.
E anche se il presidente del tribunale di Venezia Arturo Toppan, interpellato dall'Ansa, afferma che il ricorso non intacca l'attuale tornata elettorale, le parole del magistrato lagunare non possono passare inosservate. «La limitazione del diritto degli elettori appare confliggente con il diritto di voto personale, eguale, libero ed effettivo riconosciuto dagli artt. 1, 3, 48 della Costituzione della Repubblica», scrive il giudice. Il dottor Gionfrida osserva infatti che la soglia di sbarramento ha senso in un sistema proporzionale per l'elezione di un parlamento nazionale, visto che evita un'eccessiva frammentazione dei partiti, sacrificando la rappresentanza sull'altare della governabilità. Ma «il Parlamento europeo non ha il compito di eleggere o dare la fiducia ad alcun governo dell'Unione», scrive ed è per questo che la soglia è ritenuta «irrazionale» e «ingiustificata».
Tra l'altro il magistrato ricorda anche un paio di pronunce della Corte Costituzionale Federale Tedesca, che nel 2011 - proprio sulla base di motivazioni simili - aveva spazzato via la soglia del 5 per cento allora fissata e si è ripetuta lo scorso 26 febbraio con una nuova soglia al 3 per cento introdotta successivamente dal legislatore. Il ricorso che ha dato il via alla decisione del giudice era stato depositato il 7 febbraio scorso da dieci cittadini elettori della circoscrizione Nordest, tra cui anche l'ex parlamentare Pci-Pds-Ds Lanfranco Turci, oggi non iscritto ad alcun partito. A firmarlo sono stati gli avvocati Felice Besostri e Francesco Versace. «La decisione assunta oggi dal tribunale di Venezia è una prima parziale vittoria commenta Besostri - C'è solo un problema di tempi per la decisione, ma gli italiani sono ora più liberi di votare per le liste di gradimento, senza paura di sprecare il voto».